"Non immagini nemmeno quanto tempo io abbia aspettato per questo momento.", disse a voce bassa spostando una ciocca di capelli dal mio viso. Eravamo distesi uno accanto all'altro nel mio, forse troppo, piccolo letto, ma questo ora aveva la minima importanza. "Tutto questo mi era mancato."
"Anche a me.", dissi sorridendo lievemente mentre con le dita stringevo leggermente il bordo della sua felpa che ora indossavo io. "Perché ci abbiamo messo così tanto tempo?", domandai a malapena.
"Perché siamo entrambi testardi fino al midollo.", rise. "Soprattutto lei, signorina Strinić."
"Mi dispiace signor Rebić che abbia dovuto aspettare così a lungo affinché io capissi alcune cose.", dissi e per un attimo chiusi gli occhi. Volevo assimilare completamente tutto quello che stava succedendo.
"E quali sarebbero queste cose?", domandò incuriosito portando una mano sui miei fianchi e avvicinandomi a sé. In quel momento potevo chiaramente sentire il battito del suo cuore che batteva perfettamente a ritmo.
"Beh diciamo che amo solo un ragazzo.", risposi con un tono pensieroso al che lui avvicinò ancora di più la sua testa alla mia. Le punte dei nostri nasi si sfioravano e ciò mi fece spuntare un sorriso.
"E quel ragazzo sarebbe?", disse con fare giocoso come se non sapesse la mia risposta. Per un istante stetti in silenzio mentre il mio sguardo girovagava ovunque per la stanza. Facevo finta di riflettere.
"Ante Rebić.", risposi a bassa voce guardandolo negli occhi, e poi guardando anche le sue labbra. Come se mi leggesse nel pensiero, unì le nostre labbra in un corto, ma dolce bacio. Non si poteva esprimere con le parole quanto mi erano mancati questi momenti spensierati con lui.
"Anche io ti amo Splićanko.", usò quel soprannome molto conosciuto che inconsapevolmente mi aveva affibbiato durante il nostro primo incontro. Risi abbracciandolo attorno ai fianchi e poi ci scambiammo un'altra 'buonanotte' e ci addormentammo velocemente.
Ante Rebić's point of view
Al mattino mi svegliò, o meglio mi spaventò, la sveglia di Tonka. Subito aprii gli occhi e la guardai mentre dormiva ancora profondamente, questa volta dandomi le spalle. Mi tirai su attentamente per non cadere da quel piccolo letto, poi stesi la mano in modo da spegnere quella sua sveglia. Premetti semplicemente il bottone per spegnere il cellulare e lo posai nello stesso posto in cui era appoggiato.
Non appena mi alzai per poter andare in bagno, Tonka mormorò qualcosa mentre si girava verso di me e mi abbracciò fortemente. Eh, tesoro mio. Come un'abitudine le accarezzai i capelli e lei sorrise lievemente ancora mezza addormentata.
"Che ore sono?", disse assonnata mettendosi comoda tra le mie braccia. Presi il suo cellulare che in quel momento era vicino e lo accesi per poterle dare risposta a quella domanda.
"Sicuramente troppo presto.", dissi quando lessi sullo schermo del cellulare che erano le sei del mattino. Riposi nuovamente il cellulare sopra il comodino per poi infilarmi ancora una volta sotto la coperta che era troppo piccola per noi due. Ma cosa posso farci se le mattine invernali di Francoforte sono terribilmente fredde.
"Devo alzarmi Ante.", disse tirandosi su, ed io sbuffai. Ero pronto per tornare a dormire di nuovo.
Non voglio che se ne vada, ma so che deve. Mi scavalcò per poter scendere da letto. Mi girai verso di lei e con lo sguardo seguii ogni suo passo. Iniziò a spostare i miei vestiti da terra per poter trovare i suoi. Era riduttivo dire che sembrava che in camera fosse scoppiata un bomba.
Raccolse i miei pantaloni dal pavimento e quando stava per lanciarmeli, una piccola scatoletta di velluto cadde dalla tasca. Che diavolo.
Guardò sorpresa per un paio di secondi quella maledetta scatoletta e il mio cuore stava per uscire dal petto. Senza una parola la rimise velocemente nella tasca dei miei pantaloni e con fare insicuro me li diede. Sospirai nuovamente mentre tra me e me maldicevo qualsiasi cosa, nonché il momento in cui decisi di mettere l'anello nella tasca dei pantaloni.
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Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)
Hayran KurguSPLIĆANKA - SECONDA PARTE «Dicono che il tempo curi tutte le ferite. Ma come fanno le mie a guarire se tu, la ragione delle mie ferite, sei di nuovo accanto a me?» ~ traduzione della storia di @pjacazivot ~ prijevod priče od @pjacazivot