[ capitolo diciottesimo ]

254 11 4
                                    

Un giorno libero era ciò di cui avevo bisogno. Arrivò come se io e Korina l'avessimo chiesto. Dopo tutto quello che era successo, adesso avevo bisogno di un po' pace. Dominik si era fatto sentire dicendomi che era arrivato, ma dopodiché non mi mandò nessun altro messaggio e non mi chiamò nemmeno.

"Andiamo in centro?", mi chiese Korina mettendo apposto i piatti puliti che erano accanto al lavandino. Il nostro appartamento non era mai stato in disordine perché entrambe eravamo delle maniache della pulizia.

"Potremmo.", dissi alzandomi dallo sgabello da bar rosso.

"Avanti, vai a prepararti e poi andiamo.", disse, io annuii e andai in camera. Mi cambiai con un paio di jeans neri aderenti ed un maglione rosa e legai i capelli in una coda bassa. Dovevo ammettere che a volte mi mancavano davvero i miei capelli lunghi.

Dopo aver terminato entrambe di prepararci uscimmo dall'appartamento e andammo in centro a piedi. Finalmente un po' di aria fresca che mi avrebbe rinfrescato i pensieri.

Ultimamente mi erano successe un sacco di cose che avrei lasciato tutto volentieri e sarei fuggita in un altro paese per ricominciare una nuova vita.

Questa situazione 'in mezzo a due fuochi' più la mia indecisione attuale mi stressava terribilmente. Dominik o Ante o nessuno? Dominik era un ragazzo davvero caro e premuroso. Ha sempre avuto una certa comprensione nei miei confronti e sembrava non avesse nessun difetto. Questi due mesi con lui erano stati davvero belli, ma ultimamente mi pareva che volesse qualcosa di più e ciò era qualcosa che al momento non potevo dargli.

Dall'altra parte abbiamo il famoso Ante Rebić. Il ragazzo che era stato la ragione della mia felicità ed ora era la principale causa della mia rabbia. Entrambi volevamo andare avanti, l'uno senza l'altro, ma lui mi tirava di nuovo verso se stesso. Ed io? Io non riuscivo più a negare di non provare nulla per lui. Ma allo stesso tempo non potevo tornare così da lui, anche perché avevo la sensazione che noi due non avremmo avuto un futuro.

"Ho voglia di una cioccolata calda.", si lamentò Korina proprio come un bambino piccolo e così mi fece distogliere l'attenzione dai miei pensieri. Portai lo sguardo dal pavimento verso la sua faccia da cucciolo.

"Ma non sei a dieta?", le chiesi inclinando la testa e lei aggrottò la fronte. Avevo fatto una domanda sciocca.

"Lo sono, hai ragione. Berremo un the verde. Ho sentito che fa bene per dimagrire.", disse decisa e fece un sorriso falso.

"No, prendiamo una cioccolata calda. Oggi è il tuo cheat day.", dissi prendendola per mano ed entrammo in un bar arredato modernamente. L'odore del caffè mi fece subito sorridere.

"Ma non azzardarti a dire a Dominik che l'ho bevuta! Sai che mi prenderà in giro per sempre.", mi avvertì mentre con lo sguardo cercava un posto libero per noi due. E lo trovò, nell'angolo accanto alla finestra.

"Muta come un pesce!", dissi, al che entrambe ridemmo e ci sedemmo. Il cameriere venne velocemente a prendere la nostra ordinazione, due cioccolate calde.

"Non è male quel cameriere.", mormorò Korina addocchiando l'alto cameriere dai biondi capelli corti. Quello era già il quinto cameriere che aveva addocchiato.

"E cos'è successo con Borna?", Borna ovvero il suo ex ragazzo che era unicamente la ragione per cui eravamo qui a Francoforte. Korina e Ante erano uguali per quanto riguardava perseguitare i propri ex.

"La nostra è orma una storia finita.", disse agitando la mano ed io mi misi a ridere. Mi faceva piacere che si fosse dimenticata di lui e che fosse andata avanti a differenza mia. "E con te e Rebić?"

"Non menzionarmelo nemmeno. Davvero non è normale.", dissi mescolando con il cucchiaino la cioccolata che il cameriere ci portò qualche momento prima. "Di recente è venuto a scusarsi in ospedale.

Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora