Tonka Strinić's point of view
"Tanti auguri a te, tanti auguri a te..", udii la canzoncina al mio orecchio, poi sentii anche un bacio sul collo, al quale mi mossi un po' e sorrisi ancora in dormiveglia. "Buon compleanno amore. Tanti auguri a te.", ora mi prese per i fianchi e mi girò verso sé lasciando un bacio sulla mia fronte.
"Ti ringrazio.", mormorai, avvolgendomi nel suo caldo abbraccio. Sentii come lui rabbrividì al tocco delle mie fredde mani, cosa che mi fece semplicemente voglia di lasciargli un piccolo bacio sul suo petto nudo. Lui sorrise e mi avvicinò ancora di più a sé. Amavo i suoi abbracci. Lì mi sentivo al sicuro e amata. Lo amavo. L'uomo che poteva risvegliare la mia parte più brutta, ma che sapeva anche calmarla.
Il giorno prima..
"Ante lasciami!", urlai cercando di togliere la mia mano dalla sua presa. Ma un secondo dopo ero di nuovo 'intrappolata' e lo guardai arrabbiata.
"No Tonka. Ricordati quello che ti ho detto.", sebbene cercasse di rimanere calmo, alzò la voce. "So che ciò che hai visto sembrava totalmente sbagliato, ne sono consapevole!", disse, ed io lentamente smisi di opporre resistenza. "Ma io non ho più intenzione di lasciarti, Tonka. Amo solo te e voglio solo te fino a quando non morirò, okay?", affermò mentre appoggiava una mano sulla mia guancia. Lo guardai negli occhi, i quali stavano cercando i miei.
Entrambi rimanemmo in silenzio. L'unica cosa che si poteva udire era la pioggia ed i nostri respiri affannati.
"Ante, perché è sempre così?", chiesi ormai visibilmente disperata. Mi aspettavo che questo nostro incontro fosse pieno di felicità. Che si saremmo abbracciati non appena ci fossimo visti. Ma questo incontro alla fine non era per niente pieno di felicità.
"Come Tonka?", domandò un po' disperatamente mentre io osservavo come le gocce di pioggia scendevano per le sue guance, e i suoi occhi questa volta erano il centro della sua espressione.
"Ti prego, chiarisci. Ma entriamo dentro perché non voglio che ti raffreddi.", sebbene non volessi, ugualmente annuii.
E chiarimmo tutto. Che lui non aveva niente a che fare con Sofija e che entrambi avremmo dovuto smetterla di tirare a galla quelle stupide conclusioni prima di sapere l'intera vicenda. Questi episodi potrebbero solo separarci di nuovo, e questo è qualcosa che... non volevamo.
"Cosa vuoi che facciamo oggi?", mi domandò con la sua voce da appena svegliato che mi faceva sempre rabbrividire. Alzai la testa verso di lui, che subito sfruttò l'occasione per baciarmi nel modo più dolce possibile, invece di lasciarmi rispondere alla sua domanda. Ma non lo biasimo per questo. Per niente affatto.
"Per quanto mi riguarda, possiamo stare stesi a letto tutto il giorno.", risposi sorridendo mentre le sue dita vagavano ovunque. "Ma tu ora hai allenato, vero?"
"Si, ma tornerò presto così poi possiamo oziare.", disse. "Oppure no.", alzò le sopracciglia un paio di volte e sapevo benissimo a cosa si stesse riferendo.
"Sei un furfante.", risi mentre gli diedi un colpetto sulla mano che spensieratamente vagava sotto la mia maglia per la schiena.
"Mi hai appena chiamato furfante?", mi domandò come se non avesse sentito ed io annuii. Un secondo dopo tirò fuori la mano dalla mia maglietta e si sollevò un po' così da essere sopra di me. "Per tale comportamento sarai punita.", disse mordendosi il labbro inferiore, mancava poco e sarei scoppiata a ridere. In quel momento non riuscivo a prenderlo sul serio.
"E quale sarebbe questa pun-", prima che potessi terminare la frase, iniziò a farmi il solletico. Questo causò una mia risata abbastanza forte, ed eravamo così tanto presi che quasi cademmo entrambi dal letto. Si era anche preso un paio dei miei calci in testa. Si fermò per un momento e prima che potessi recuperare il respiro da quella possente risata, mi baciò.
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Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)
FanfictionSPLIĆANKA - SECONDA PARTE «Dicono che il tempo curi tutte le ferite. Ma come fanno le mie a guarire se tu, la ragione delle mie ferite, sei di nuovo accanto a me?» ~ traduzione della storia di @pjacazivot ~ prijevod priče od @pjacazivot