[ capitolo quindicesimo ]

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"Buongiorno!", mi salutò Korina che era appena tornata dal turn di notte. Mi alzai dal divano e andai al cestino a buttare gli involucri di tutti i dolci che avevo mangiato questa mattina e ieri sera. "Oh cazzo.. Tonka, che diavolo hai?" "Cosa?", chiesi confusa e buttai le carte. Mi sentivo fisicamente e mentalmente morta. Dubitavo di aver dormito tre ore di fila stanotte.

"Tu mangi così tanti dolci solo quando stai male o quando il tuo ex ti sta corteggiando., disse posando una mano sulle mie spalle. Alzai gli occhi alla sola menzione di Ante. Le sue parole mi frullavano ancora in testa. "Ho la sensazione che la partita sia il colpevole principale del tuo stato attuale. Com'è andata?" "Non chiedermi nulla.", eccola con le sue frasi famose. Mi stesi senza dire una parola e mi coprii fin sopra la testa con la coperta. Volevo solo svegliarmi da questo terribile sogno.

"Dimmi, ora sono curiosa.", esclamò.

"Dominik ha conosciuto Ante.", dissi, la testa mi fece di nuovo male appena mi ricordai quello che disse Ante e quello che gli avevo detto io. Mi aveva tanto ferito con le sue azioni e alla fine fu lui ad essere 'lo stupido che si immischia nella vita degli altri' e non Dominik.

"Scusa?!?!" "Bello. Si sono stretti la mano, presentati e quasi strangolati.", dissi alzando le spalle e prendendo un fazzoletto dalla confezione che era sopra il tavolo. Raffreddore. "Lo stupido Ante ha detto tutto a Dominik. Insomma, che lui è il mio ex e che ci siamo baciati."

"Non l'ha fatto davvero?", si portò una mano alla bocca e fece un'espressione scioccata. "Qual è stata la reazione di Dominik?"

"Ha detto che cercherà un trasferimento a Zagabria.", risposi piano, al che lei si alzò immediatamente e andò verso la porta. "Hey, dove vai?"

"Vado a parlare con lui. Non andrà assolutamente da nessuna parte ora che hai più bisogno di lui."

Dubiatvo che volesse rimanere. Stava già da due mesi con me, per me, ed io, stupida, l'avevo ferito. Era stato sempre sincero con me ed io gli avevo nascosto le più grandi stupidaggini. Ogni volta ferivo le persone che amavo e tutto solo perché loro fossero felici. Non meritavo Dominik. In realtà, non meritavo nessuno.

Il rumore della porta che si apriva e si chiudeva mi scosse dai miei pensieri. Poi si sentì il suono delle ciabatte ed un secondo dopo vidi Dominik di fronte a me. Subito mi alzai per abbracciarlo, ma lui non ricambiò l'abbraccio.

"Sono solo venuto qui per dirti e dopodomani torno a Zagabria.", disse, al che io lo lasciai subito e lo guardai tristemente. "Ti amo ancora infinitamente, ma semplicemente non posso più mantenere questa relazione da solo soprattutto se per te il tuo ex è ancora più importante di me. Non sto interrompendo tutto, solo sto suggerendo di fare una piccola pausa. Almeno finché non decidi cosa vuoi."

"Scusami.", dissi piano inghiottendo il nodo in gola. Sebben un 'mi dispiace' non avrebbe potuto migliorare questa situazione, era al momento la prima cosa che potessi dire.

"Va bene.", ma sapevo che non lo era. "Io vado, i vestiti non si metteranno da soli in valigia.", disse sorridendo in modo falso, poi si girò e se ne andò. Rimasi sola di nuovo.


Ante Rebić's point of view

"Aspetta, se ho capito bene, Tonka ha un ragazzo di nome Dorijan già da un paio di mesi?", mi chiese Luka confuso mentre insieme a Tessa camminavamo per l'aeroporto. Finalmente, avevo aspettato tanto questo giorno.

"Ma non si chiama Dorijan, penso fosse Danijel. Ma si, ha un ragazzo.", dissi agitando una mano. Se Mijat e Filip avessero sentito la storia, ne avrebbero fatto un enorme dramma.

"E cosa farai ora?", mi chiese guardando quella pazza che ci cercava per tutto l'aeroporto quando eravamo sotto il suo naso. Per paura che le sfuggissimo a malapena era andata in bagno.

"Ma niente, continuerò a infastidirla fino a quando un giorno mi ucciderà.", lo dissi come se fosse stata la cosa più normale al mondo. Pensavo che lei stessa fosse cosciente che con quel 'ti odio' non si sarebbe liberata di me facilmente.

"Voi due siete tanto strani. Prima vi amate, poi tu la odi, poi lei di nuovo ti ama un po', poi ti odia..", elencò Luka ed io annuii. Era la verità, entrambi eravamo complicati, ma non mi saltava in mente di rinunciare a lei. Almeno non ancora.

"Ante, sono quasi morta!", Tessa corse da noi con uno sguardo spaventato. Sospirai mettendo le mani in tasca. Come se mi fosse interessato.

"Avanti, l'importante è che tu ci abbia trovati e penso che qui finisca la nostra conoscenza.", dissi velocemente indicando con un dito il grande schermo che mostrava tutti i voli. Nel giro di un secondo le lacrime iniziarono a scenderle per le guance, al che io alzai le sopracciglia. Questo non mi disturbava davvero.

"Mi mancherai Mickey!", disse abbracciandomi ed io le diedi amichevolmente una lieve pacca sulla schiena. Poi la pazza dal nulla mi strinse il sedere.

"Vaffanculo Tessa.", mormorai alzando la testa verso il soffitto. Non potrò sedermi per il resto della settimana.

"Questo è per non dimenticarmi.", disse allegra alzando la testa e poi mi baciò voracemente. Oh Sant'Antonio da Padova, aiutami.

Dopo essere finalmente riuscito a togliermela di dosso abbracciò quell'infelice accanto a me. Ma a lui furono risparmiate la saliva e le strette.

"Addio!", dissi facendo finta di essere triste e tra me e me pensavo 'spero di non vederci mai più'. Suonavo cattivo, ma lei era davvero irritante.

"Ti chiamo quando arrivo!", esclamò quando io e Luka eravamo già abbastanza lontani da lei. Finalmente dolce libertà.

E adesso finalmente posso completamente dedicarmi ad una sola ragazza, la mia Splićanka.

Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora