Era già notte quando ancora stavamo sfrecciando a tutta velocità lungo la strada e, dopo che Indra ebbe scosso la testa quando mio padre gli offrì una pistola, Monty decise bene di inchiodare.
«Monty!» lo richiamai io mentre lui guardava un tronco caduto sulla nostra strada e Bellamy faceva un gremito di dolore perché aveva battuto la spalla.
«Dobbiamo toglierlo» esclamò poi Monty.
«No, perché non restiamo qui a fissarlo per tutta la notte?» domandai io sarcastica e roteando gli occhi al cielo, guadagnandomi un'occhiata di rimprovero da parte di mio padre.«Aspetta, è stato tagliato» ci avvertì Indra «Non puoi saperlo» la contraddì mio padre e Bellamy in meno di un secondo ebbe la mia stessa idea, si era alzato per mettere fuori la testa dal buco del Rover e capire la situazione ed io restai lì affianco a lui, in attesa che vedesse qualcosa.
Ma quando sentii uno scricchiolio gli dissi di stare giù e dopo un grande tonfo cadde contro di me, schiacciandomi tra il suo corpo e la carrozzeria dell'auto.
Lui farfugliò uno «scusa» ed io tentai di non dirgli che non mi dava fastidio, ma anche se mi ero pentita subito della mia decisione di stare lontani ero troppo orgogliosa per dirgli che ci avevo ripensato ed il fatto che si fosse fidanzato con Gina era stata la candelina sulla torta.
«Adesso lo sai» disse Indra con lo sguardo assottigliato vedendo che un altro tronco era caduto esattamente davanti a noi.
***
«Sono passate 3 ore, che cosa stanno aspettando?» domandò Bellamy frustrato.
«Anche con la luce non vedo nulla» ci informò mio padre guardando fuori da una grata.
«Possiamo scappare» ci disse Monty.«No, è quello che vogliono che facciamo» risposi io cercando di guardare fuori sperando di vedere qualcuno.
«La ragazza ha ragione, possono aspettare più di noi» mi appoggiò Indra.«Va bene. Bellamy, va sulla torretta e coprici, raggiunta quella cresta laggiù ti copriremo noi» gli ordinò mio padre.
«Ricevuto. Correte veloci» rispose lui ma io lo fermai afferrandolo per il retro del fucile «aspetta, perché non posso andare io?» domandai, volevo capire il motivo per il quale non mi mandava in prima linea.
«Voglio averti sotto il mio controllo, sempre» mi rispose lui «sei solo paranoico» dissi io alzando gli occhi al cielo, ma Blake era già salito e puntava il fucile.
«Cosa vedi? C'è qualcosa?» chiesi io, dopo che succedettero alcuni secondi in silenzio.
«Sono qui...» sussurrò lui ed io estrassi la mia spada «dove?!» chiesi io cercando di aprire le porte, ma mio padre mi ordinò di starmene ferma.«Tutti fuori o il ragazzo muore» ci minacciò una voce ed io stetti ferma, pensando ad un modo per non farlo uccidere.
Ma all'improvviso il corpo di Blake fu alzato e mio padre cercò di prendere il controllo della situazione «ei ei ei, okay usciamo. Non fategli del male» urlò lui buttando a terra il fucile e dicendo con lo sguardo a noi di fare lo stesso.
Io buttai giù la spada, ma sapevo di avere un coltello nella tasca, Marcus aprì lentamente la porta e delle persone coperte di stracci e maschere ci buttarono a terra immobilizzandoci con la faccia rivolta al pavimento.
«Tutti i bersagli in sicurezza» esclamò la voce di una donna mentre vedevo che anche Blake era stato immobilizzato con la faccia verso di me, io cin un'occhiata alla cintura gli feci notare che avevo un coltello, ma lui scosse la testa.
«Trovato» esclamò un uomo prendendo il localizzatore del mio amico, mentre un altro gli metteva un braccio intorno al collo per non farlo scappare.
«È mio, ridammelo» disse Monty cercando di prenderlo ed io diedi un gomitata a colui che mi immobilizzava e gli puntai il coltello alla gola.
«Lasciatelo stare o lo uccido» li minacciai io von faccia seria.«Monty, lascia stare» disse Blake in direzione del mio amico e un soldato vicino a lui abbassò le armi.
«Monty...» sussurrò una voce femminile che non riconoscevo.«... Mamma?»
L'uomo che lo teneva stretto gli tolse il braccio mentre la donna che aveva parlato si tolse la maschera ed abbracciò forte il mio amico «lo sapevo...» sussurrò lei, mentre entrambi iniziavano a piangere dalla gioia.
«Stazione agricola, riposo» disse una voce che riconoscevo e poi anche lui si tolse la maschera.
«Pike?» chiese stupidito mio padre mentre l'uomo ridacchiava e gli offriva una mano per aiutarlo ad alzarsi «non sai quanto sono felice di rivederti» gli rispose lui per poi abbracciarlo amichevolmente.
«Pensavo che non ce l'avessi fatta» disse mio padre «Lacroix, Smith, attenti ad ore 6- ordinò lui ed i soldati risposero con un 'si signore' -per tutti gli altri ho detto riposo» concluse ed anche l'uomo che puntava una spada a Bellamy si alzò.
«Scusa» richiamò la mia attenzione l'uomo che stavo puntando, per poi togliersi la maschera «Duncan!» urlai io sgranando gli occhi ed abbracciandolo.
«Mi sei mancata anche tu» rispose mio cugino mentre gli sorridevo.«Dov'è papa?» domandò il mio amico e sua madre lo guardò in un'aria dispiaciuta, non lasciava presagire nulla di buono.
«Lui... Non c'è l'ha fatta..» rispose la signora Green mentre riabbracciava il figlio.
«In quanti siete?» chiese poi mio padre a Pike.«Siamo in 63, ma ci sono altri superstiti che si sono accampati tra le montagne a nord. Terrestri-killer tutti uniti, dico bene?» rispose lui marcando le ultime parole per poi guardare gli alti.
«Tutti uniti!» risposero in coro loro alzando l'arma e guadagnandosi un'occhiata carica socio da parte di Indra.
«Scusi il disturbo- prese parola Bellamy -ma stiamo cercando Clarke» esclamò lui.
«Clarke Griffin? Se tutti i miei studenti di competenze terrestri fossero bravi quanto lei...» rispose l'uomo sorridendo, ma senza rispondere alla domanda.«È un piacere rivederla, Pike» rispose Blake con un sorriso ed io dovevo davvero smetterla di fissarlo.
«Ed a proposito di bravura...- disse a Pike e mio padre abbassando la voce -tua figlia c'è l'ha fatta?» gli chiese.«Per tua sfortuna sono ancora qui, Pike» risposi io con vice velenosa, non ero mai andata d'accordo con il mio insegnante sull'Arca, soprattutto dopo che aveva spifferato a mio padre le mie uscite notturne, facendolo diventare più cattivo di quanto già non fosse.
«È un piacere rivederti Alyx» mi informò lui ed io annuii, mio padre quindi ordinò di rimuovere il tronco per evitare una delle nostre tipiche litigate sul passato, ma eravamo di fronte a tutti e non avevo voglia di fare una scenata.
«Aiutateli» ordinò Pike ed i suoi annuirono.
Poi mio padre riprese a parlare «come mai siete solo in 63? la stazione agricola era più del triplo»«Anche atterrati eravamo il triplo» rispose velenoso Pike scoccando un'occhiata che la diceva lunga ad Indra, che si irritò, ed aveva ragione.
«La nazione del ghiaccio può essere spietata, sii orgoglioso di quelli che hai salvato» lo informò lei.
«Indra, lui è Charles Pike, era un'insegnante sull'Arca. Lei è indra è il capo dei Trikru, alleata fidata» li presentò Kane.«Ti dovrò credere sulla parola»
«Smettila, non devi per forza fare di tutta l'erba un fascio. E ora dobbiamo andare» esclamai io irritata da quella situazione.
«Monty, dagli le coordinate per Arkadia. È un insediamento a 50km, la tua gente sarà al sicuro»
«Quindi voi»
«Bene, perché hanno avvistato Clarke a nord di qui e la tua competenza ci sarà utile»«Se è nella nazione del ghiaccio servirà di più» rispose la madre di Monty, ma io non capii cosa intendesse dire.
«Nessuno starà indietro: Lacroix prendi una squadra, Smith gli altri, portateli ad Arkadia» ordinò Pike e, per una volta, di d'accordo con lui.
«Io resto con mio figlio» mise in chiaro le cose la signora Green.«Puoi dirlo forte, preparatevi per l'inferno!»
STAI LEGGENDO
Warriors
Fanfiction~Sequel di: Are you alive?~ ⚠️Questo libro è basato sulla terza stagione di The 100 quindi contiene degli spoiler sulla stagione tre e probabilmente anche qualcuno della quattro. Non è obbligatorio aver visto la serie per leggere⚠️ Dopo la caduta di...