18. Fare Rapporto

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«Ieri hai tentato di uscire per vedere Indra» ricordò mio padre alla mia amica vicino a me mentre percorrevamo a passo spedito i corridoi bui di Arkadia.

«Non hai cose più importanti da fare che occuparti di chi vuole uscire dal campo?» esclamò lei infastidita.
«A dire il vero... Sei qui per questo. Indra ha inviato un segnale, vuole un incontro, andrei io stesso ma Pike controlla ogni mia mossa ora» si spiegò l'uomo.

«Anche le mie per questo, fidati che non mi ha punito senza motivo» risposi io sbuffando leggermente, solo pensarci mi ristampava il dolore in mente.

«Difatti nessuno ha detto che ci andrai tu» mi disse lui.
«Pensavo fosse sottinteso, sai che ci andrei anche se mi dicessi così» risposi io con voce ferma.

«Sotto quella maschera da leader sei sempre la solita ragazzina ribelle che andava a fare delle passeggiate notturne sull'Arca» esclamò dal nulla con un'espressione indecifrabile, non sapevo se lo stesse dicendo in tono dispregiativo o cosa.

Io non risposi ed Octavia mi lanciò una velocissima occhiata che le fece capire al volo che era un tasto dolente, così parlò lei «vuoi che vada ad incontrare Indra?».

«È necessario» rispose mio padre dando a lei un coltello affilato in modo da non restare disarmata.
«Va bene, ma come posso uscire? Il cancello è protetto e-» provò a dire lei, ma si fermò quando mio padre aprì una botola di metallo.

«Percorri il cunicolo e sarai fuori dalle mura del campo- esclamò mio padre mentre la ragazza stava per entrare nella botola -vai, scopri cosa diamine è successo e torna a fare rapporto. Te la senti?» le domandò.

«Sono nata per questo» rispose lei con voce orgogliosa.
«Fai attenzione- esclamai io abbracciandola -ti raggiungerò fra poco» esclamai io in Trigedasleng per non farmi capire da Marcus.

Ma all'improvviso suonò un autoportante «Marcus Kane si presenti all'ufficio del Cancelliere, Marcus Kane dal Cancelliere» e allora mio padre chiuse la botola e fece scappare Octavia.

Poi si fermò a guardarmi due secondi negli occhi «fai attenzione, va bene? Uscendo dalla parte Ovest della stalla avrai meno possibilità di essere scoperta, io mi inventerò qualcosa» mi disse lui porgendomi un coltello, come aveva fatto poco prima con Octavia.

«No papà... Non posso, ogni volta che ne ho uno muore una persona» esclamai io osservando la lama di osso che ritenevo perduta ad Arkadia tempo prima.

«Questa è la guerra, tesoro mio. Ma ricordati sempre 3 cose molto importanti: sei Alyx Kane, vieni dalla stazione Arca e farai solo quello che ritieni giusto per il tuo popolo, intesi?» mi domandò lui ed io feci un sospiro.

«Lo giuro» esclamai io annuendo e prendendo la lama che mio padre mi porgeva, prima di voltarsi di spalle.

***

«Cosa stai facendo?» mi chiese una voce che mi fece bloccare sul posto con Haria che nitrì seccata, non vedeva l'ora di farsi una corsetta.

Io non risposi, imbambolata dal suono di quella voce che poco dopo mi fece voltare verso di lui, aveva addosso la giacca da guardia, mi stava salendo il disgusto e lui lo notò.

Blake sgranò gli occhi quando riconobbe i miei occhi contornati dal disegno di Natreìna ed il mio capo coperto dai suoi stracci.
«Alyx... Sei tu Natreìna?» domandò ma io non risposi, ero più che infuriata con lui ed ora mi avevano anche scoperta.

Io mi allontanai di alcuni passi restando in silenzio, ma la sua voce mi fece fermare di nuovo «stai andando via? Ancora una volta?».
«non posso convivere con un branco di assassini» esclamai io girata di spalle e con voce tagliente.

Lo sentii sospirare ed immaginai la mia mano andare a contatto con i suoi capelli «non dovrei lasciartelo fare» continuò lui ed io mi voltai legando superficialmente le redini di Haria ad un palo.

«Sappi che dovrai uccidermi per fermarmi» dissi io in maniera minacciosa afferrando il coltello e vidi il suo sguardo incastonandosi nel mio.

Esitai un po' ma non lo diedi a vedere mentre lui si voltava «ci rivedremo ancora...» sussurrò lui andandosene da lì e lasciandomi senza parole per un secondo, poi capii che mi stava lasciando andare via ed io corsi immediatamente insieme ad Haria nel bosco.

«Ti serve un passaggio?» domandai io alla ragazza che camminava dietro ad alcuni cespugli, facendola sobbalzare dallo spavento ma sorrise quando mi riconobbe.
«Sembri ancora più tosta così» esclamò lei in un sorriso mentre montava in sella dietro di me.

«Dove dovrebbe essere Indra?» le domandai io con voce cupa ed il volto rabbuiato.
«Al Nord, verso la nazione del ghiaccio» mi rispose lei mentre davo ad Haria il comando di partire al galoppo, facendo stringere Octavia contro di me in modo da non cadere a terra.

Raggiungemmo in pochi minuti il campo dove doveva passare l'esercito, ma al posto di questi c'erano centinaia di corpi morti a terra ed il ronzio delle mosche mi stava facendo venire il voltastomaco.

Restammo per molti secondi in silenzio alla vista di quella scena macabra, non ci credo che è successo davvero.

«Guarda lì, c'è una tenda» mi fece notare lei ed io vidi che era vero, ma non era una tenda come quelle normali dei Trikru, era la tenda di Heda.

Io ed Octavia scendemmo dal mio cavallo in fretta e la legai vicino ad un tronco lontano da lì e corremmo in fretta fino alla tenda di Heda, entrando immediatamente.

«Alyx! Octavia!- ci salutò Clarke quando ci vide, Lexa era poco più lontana da noi mentre mia sorella stava medicando qualcuno su un lettino -dov'è Kane?» chiese, ma io e lei eravamo ancora traumatizzate dalla strage.

«Ha mandato me» esclamò Octavia scuotendo la testa.
«Non potevo rimanere lì» mi giustificai io andando verso di lei e quella che scoprii essere Indra.

«Indra... Meno male» dissi io piegandomi accanto a lei e prendendole la mano mentre Octavia mi seguiva.
«Com'è successo?» le chiese Lexa con voce adirata ed Octavia si alzò.

«Kane ha perso le elezioni contro Pike, ora è tutto... Diverso» spiegò lei mentre sia io che Clarke ci alzammo a nostra volta.
«Il tuo popolo ha votato per questo e tu dove eri?» mi disse il Comandante nella mia direzione stringendo i denti.

«Ho provato a fermarli, ma...-» iniziai a dire io ed Octavia capì, così mi voltai con di schiena e mi aiutò ad alzare la maglia mostrando i segni delle scosse.
«No, non è possibile... Non ci credo...» esclamò Clarke, sconvolta nel vedermi così.

«Che ne sai Clarke? Tu non c'eri...» le ricordò la mia amica con voce severa.
«Ascoltami: l'esercito terrestre sarà qui in meno di un giorno, devo vedere Bellamy» la calmò Clarke.

«Non servirà a nulla, Blake è un complice» esclamai io con voce assente mentre Lexa mi guardava di sottecchi.
«Ha ragione: sta con Pike, come pensi che ci aiuterà?» mi appoggio la mia amica.

«Ha salvato la vita ad Indra» sussurrò lei ed io tentennai un secondo «ma non ha esitato ad eseguire l'ordine di frustarmi» continuai io guardandomi le scarpe.

«Se quello che dite è vero allora Pike si fida di lui e se posso arrivare a lui, lui può arrivare a Pike» continuò Clarke, non capendo la situazione.

«Non puoi andare ad Arkadia Clarke, tu hai vissuto con il nemico. Se fossi in loro ti ucciderei subito» la rimise al suo posto Lexa.

«Posso farla entrare io» esclamò Octavia, guadagnandosi tutti i nostri sguardi.
«Chi ha più chance di farcela fra voi due?» domandò il Comandante e di scatto tutte le 4 donne si votarono nella mia direzione.

Maledizione.

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