7. Mount Weather, Ancora

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«Woah... Avrei dovuto prendere il mio cavallo» disse Octavia quando scese da Rover.
«Ora capisci perché mi lamento sempre?» domandai io con un cipiglio divertito ed Octavia mi sorrise in modo complice, soprattutto quando scese anche il Principino e Gina.

«Ei, alla delegazione non succederà niente» disse lei mentre Blake guardava Polis «dovrei essere là» le rispose lui.

«Però non saresti qui con me» rispose lei avvicinandosi con un sorrisetto «è una giusta obiezione» rispose lui voltando lo sguardo.
«Se fossi stata te in questo momento ti avrebbe baciata» commentò Octavia sussurrando ed io mi voltai andandomene, ma ovviamente poco dopo mi raggiunse.

«è vera la storia di Natheda?» mi chiese lei in Trigedasleng ed io annuì «sì, è per questo che conosco questa lingua, ma non voglio uccidere nessuno in realtà» risposi io nella stessa lingua.

«E perché lo fai?» mi chiese lei.
«O li uccidi tu o ti uccidono loro» risposi solamente io, mentre andavamo verso un portone di metallo sul retro che conoscevo troppo bene.

«Cosa vi state dicendo voi due che parlate in quella lingua strana? Sembrate che non vogliate farcelo sapere apposta» ci interruppe la voce fastidiosa e calma di Gina.
«No, stai pure tranquilla, se volessi dire qualcosa al Principino glielo direi in faccia» risposi io acidamente e lei si zittì.

«Ragazzi, vi ho mai detto quando ho salvato la vita a Sinclair sull'Arca?» ci chiese Raven mentre tutti prendevano la propria roba dall'auto.

«Solo un milione di volte, più o meno» risposi io cercando di mascherare il nervosismo nella mia voce.

«Oh ti prego no» le disse Octavia e Raven sorrise, mentre io e i due Blake aprivamo il portone.

Camminavo lentamente per quei corridoi bui con un misero zaino sulle spalle e tutti i coltelli in tasca, mentre tutti i ricordi mi si ristampavano in mente.

Ad un certo punto mi fermai all'improvviso, stavo vedendo ancora una volta la sagoma di Wallace «come hai potuto uccidermi e premettere tutto questo?» mi chiese lui ed io sentii un brivido percorrermi tutto il corpo «non avevo scelta, io...-» iniziai a dire, ma una mano sulla spalla mi fermò.

«Cosa succede?» mi domandò Octavia ed io mi limitai a scuotere la testa, continuando a camminare sotto i loro sguardi stupiti e quello consapevole di Blake, ma non sapevo che quello sarebbe stato solo l'inizio.

Di quando entrai nella sala comune di Mount Weather che persi le staffe, c'era una musica da festa e tutta la stazione agricola che mangiava sui tavoli dove sono morte tantissime persone.

«Benvenuti! Venite, unitevi a noi» esclamò Pike alzandosi quando ci vide «cosa stanno facendo?» domandai io indignata.

«Si sentono come a casa loro» commentò Raven.
«Saranno una trentina...» ipotizzò Octavia «36 in realtà, ma più siamo meglio è» rispose Pike sorridendo e stringendo la mano a Blake.

«36... Fantastico i terrestri penseranno che abbiamo traslocato, chissà cosa ne penserà Lexa della notizia» commentai io, guadagnandomi un'occhiata di ammonimento da Bellamy.

«Bhe, non c'era più posto in albergo» rese il gioco Pike, anche se non aveva capito che io non stavo giocando.
«E hai risolto così» rispose la mia amica «Octavia» la sgridò Blake.

«Mi dispiace ma io non mangio sulle tombe, buona giornata» commentai io andandomene dopo che Blake ebbe fatto un sospiro irritato e Octavia mi seguiva.

***

«Non posso crederci» dissi io mettendomi le mani tra i capelli e girando intorno nel giardino «lo so» rispose Octavia, che era seduta sulla porta con le gambe a penzoloni.

«Come possono mangiare e vivere nel posto dove sono morte tantissime persone tra cui dei nostri amici!» continuai io.
«Lo so» mi disse lei.

Io mi fermai un istante per guardarla in faccia «non sei per nulla d'aiuto in questo momento» le dissi io con un'espressione sarcastica in volto.

«Scusa- esclamò lei con voce assente mentre guardava Polis, la città Capitale dove c'era torre dove viveva il Comandante e mi voltai anch'io -stavo facendo un elenco dei probabili motivi per il quale hai preferito prendere le distanze da mio fratello».

Volevo chiederle se fosse seria, ma preferii mordermi la lingua e di passare oltre, dopotutto era Octavia.

«Ed a cosa saresti arrivata?» le domandai io voltando la testa nella sua direzione e lei fece spallucce «a niente, penso solo che tu non ti voglia mostrare debole di fronte a qualcuno... O per qualcuno» disse lei senza guardarmi.

«Ma non dire stronzate Octavia, parli così solo perché è tuo fratello»
«Vedi come fai? Sembra sempre che tu mi stia nascondendo qualcosa ed è snervante, soprattutto dopo che si è messo con quella Gina»

«Octavia... Tuo fratello non è così semplice come sembra. Io posso essere stronza, egoista, impulsiva e tutto quello che vuoi, ma lui mi fa letteralmente uscire di testa! Un secondo prima mi fa credere che «ragazza' io-».

Presi un sospiro prima di continuare.

«Mi fa impazzire cazzo!» dissi io alzando sempre di più la voce fino a finire per urlare e dopo il mio sfogo mi voltai verso di lei per vedere la sua reazione ma poco lontano da me vidi invece gli occhi neri di Bellamy.

Io sbarrai gli occhi alla vista della sua espressione confusa, spero solo che non abbia sentito nulla.
Alyx, come diamine hai fatto a non sentire un pesante portone di metallo aprirsi?!

«Io... È meglio che vada, vi lascio soli» esclamai voltandomi ed a dandomene verso il bosco mentre Octavia mi urlava di non allontanarmi troppo e di fare attenzione.
Quindi mi avventurai da sola in quella orribile foresta che ormai conoscevo troppo bene.

Feci un sospiro di sollievo nel poter finalmente essere di nuovo da sola contro al mondo.
Presi un respiro a pieni polmoni ed alzai la testa verso il cielo per cercare di placare il giramento di testa.

Un brivido mi percorse lungo tutta la spina dorsale quando sfiorai un tronco centenario di uno degli alberi che mi circondavano, ero completamente a mio agio nel bel mezzo della natura, forse avrei fatto meglio a togliere il disturbo da tutti loro ed andare a cercare Clarke da sola e la storia di Wanheda e Natheda finirà.

Potrei negoziare abbastanza tranquillamente con Roan, potrei dargli in cambio di Clarke delle tecniche di guerra o roba del genere e poi... Anche Octavia ha detto che sono snervante.

Feci un altro sospiro e presi veramente in considerazione l'idea di andarmene, mentre continuavo a camminare.

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