34. L'ostaggio

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«D'accordo...- risposi io guardando nervosamente mio padre -sai come raggiungere la navicella?» domandai.
«Sì, credo» mi rispose lui.

«Bene allora va lì, ti raggiungerò io ma spegni la radio, passo e chiudo» risposi io interrompendo la linea.
«E se fosse una trappola e Pike ci aspettasse al varco?» domandò Harper quando ebbi spento tutto.

«Per questo ci andrò io, da sola» puntualizzai io, ma a quanto pare a nessuno andava bene.
«Assolutamente no»,
«Neanche per sogno» esclamarono in coro mio padre ed Octavia mentre la mia amica rimetteva la sua spada nel fodero.

«Sono d'accordo con loro, Monty ci ha salvato la vita, vengo anch'io» esclamò Nathan con un'espressione invalicabile ed imbracciando più stretto il suo fucile.

«No ragazzi, non è il caso. Se fosse una trappola non intendo lasciarci dentro tutta la squadra» disse poi Kane, ma ovviamente già si aspettava la mia negazione.
«Ed è per questo che ti seguirò e tutti gli altri staranno qui a controllare la situazione» conclusi io e mio padre mi guardò profondamente negli occhi anche se sapeva che non avrei mollato l'osso.

«Per fermarmi mi dovrai uccidere» mi disse Octavia ed io annuii, sapevo esattamente come ci si sentiva in una situazione del genere, più o meno.
«Lei lo spera che sia una trappola» commentò sarcasticamente Blake, facendomi arrabbiare.

«Allora verrai anche tu con noi, dobbiamo avere un ostaggio da scambiare con Monty» esclamai io con voce dura, mentre lui mi guardava con espressione vuota.

«È un ottimo piano, Alyx. Tenetelo in catene» ci disse poi mio padre, facendomi annuire lentamente.
«Imbavagliatelo» ordinai io, ma Nate provò ad opporsi «Alyx, io ti rispetto ma stai esage-» disse, ma io lo fermai.

«Lui è il nemico» gli dissi io guardando male prima lui e poi Blake.
«Per noi o solo per te?» domandò la voce di Harper, ma io la zittii con uno sguardo di fuoco.

«Fate come dice lei» li incitò mio padre e loro eseguirono, io mi voltai verso l'uscita della grotta cercando di non far trapelare alcuna emozione.

Ma sapevo bene che mi stava fissando, sentivo la pesantezza del suo sguardo pressante sulle spalle, ma non gli avrei più dato la soddisfazione di girarmi a guardarlo.
Anche se avrei tanto voluto.

***

Quando arrivammo alla navicella mio padre stava puntando un fucile alla schiena del ragazzo che amavo e, anche se in questo momento non sentivo nient'altro che l'adrenalina, i miei occhi continuavano a controllare che fosse inserita la sicura.

C'è un modo per porre fine a tutto questo? Si potrà mai porre fine a tutto questo dolore?

Pensai io, ma poi mi ricordai del fatto che Harper mi aveva detto che Jaha aveva delle specie di chiavi che cancellano il dolore, forse avrei dovuto chiedergliene una.

E comunque misi da parte il pensiero quando iniziarono a comparirmi dei flashback di me e Bellamy insieme.

Non torneremo mai a come eravamo prima, neanche se lo volessi, fattene una ragione.

«Monty?» urlai io al nulla ma l'unico rumore che ottenni in risposta fu il verso di un corvo.
Decisi di mettermi il cappuccio in testa per coprirmi il capo, sentivo qualcosa di strano nell'aria.

«A quanto pare siamo arrivati per primi» ci sussurrò mio padre all'orecchio.
«Ne dubito fortemente» sussurrai io, mentre stringevo le dita intorno al manico del mio famoso coltello di osso che mio padre mi aveva dato nella grotta.

Poi vidi un bagliore all'interno della navicella ed ogni mio dubbio sulla presenza di qualcuno svanì, in un secondo puntai il coltello sul collo di Blake mettendomi al suo fianco sinistro siccome da dietro non ci arrivavo «che stai facendo?!» mi domandò Kane, stupito dalla mia mossa insieme ai due Blake.

«Esci immediatamente fuori dalla navicella o lo uccido!» urlai ancora io, guadagnandomi un'occhiata ferita da parte del ragazzo in questione.
Non ne avresti il coraggio.

Dopo alcuni secondi uscì da lì il mio amico Monty, ma c'era un problema: era ammanettato.
Difatti poco dopo di lui spuntò una pistola e, successivamente, la figura di Pike che gli puntava una pistola al collo, puntata perfettamente su un punto vitale.

«Guarda un po' chi si rivede, piccola Kane» mi salutò lui ed io in quel momento maledii qualsiasi operazione di travestimento che avevo attuato fino ad ora, completamente inutili.

«Mi dispiace, non sapevo che mi stesse seguendo» mi rispose lui con una voce veramente dispiaciuta mentre mio padre gli puntava contro il fucile.

«Lascialo andare, adesso» gli ordinò quest'ultimo.
«Non lo posso fare- rispose lui per poi avvicinare la radio alla bocca -uno sui piedi» disse lui e poi un improvviso sparo mancò per un millimetro le mie scarpe.

«Pezzo di merda» sussurrai io con un tono carico di odio.
«Ti teniamo sotto tiro Alyx, dovete arrendervi. È finita. Mettete giù le armi» ci disse lui, ma io non mi mossi dalla mia posizione, cercando di ignorare il buono e familiare odore di Blake invadermi le narici.

«Sparagli» disse Octavia ad alta voce mentre io ragionavo su una possibile via d'uscita.
Mi sarei dovuta consegnare anch'io?

«Non posso farlo, Monty è sulla traiettoria e il colpo potrebbe prendere lui» le rispose mio padre.

«Mi hai sentito Kane?» domandò Pike, rivolgendosi probabilmente ad entrambi e facendo sparare un altro colpo che sfiorò la gamba di Octavia.

«Io non prendo ordini da nessuno» puntualizzai alzando il tono e, anche se non ne sono sicura, potei vedere per un piccolo attimo un sorrisetto divertito sulle labbra del ragazzo a cui stavo puntando un coltello alla gola.

«Mettiamo in chiaro le cose: con un solo gesto potrei spararti in testa all'istante ed ho promesso alla madre di Monty che l'avrei riportato vivo, entrambe sono cose che ho intenzione di fare ma voi dovete gettare a terra le armi» ci informò lui, bene per stasera direi che sarò belle che stecchita.

Non mi accorsi che mio padre aveva abbassato il fucile fino a quando la mia amica disse piano «Kane, no» ed io mi voltai verso di lui.

«Ora tocca a te Alyx» mi ordinò Pike ed io in risposta afferrai Bellamy per il braccio in modo da tenerlo bene ben stretto al mio corpo.

«Che stai facendo?» mi chiese mio padre mentre Pike mi guadava con uno sguardo di sfida «uno alla gamba della ragazza».

Ma, prima che mi sparassero, Bellamy uso il mio attimo di distrazione come vantaggio ed invertì le posizioni, ritraendosi dalla mia stretta e bloccandomi il braccio con il coltello in aria. Octavia provò a muoversi ma io le ordinai di stare ferma, non potevo rischiare che si prendesse una pallottola.

Pike fece un fischio e alcune guardie spuntarono dalla tenda della navicella, avvicinandosi pericolosamente a noi.
Cercarono di ammanettarmi ma io fui più veloce e buttai uno di loro due a terra, puntandogli il coltello alla fronte e un piede sul petto per tenerlo fermo.

«Lasciali andare adesso» dissi io a Pike girandomi verso di lui ma l'uomo non diede segno di cedimento e mi fece un cenno con la testa di voltarmi alle spalle e così feci, entrando a contatto con un cerchio freddo.

Avevo un fottuto fucile contro la fronte.
Un solo passo falso e mi sarei trovata un proiettile nel cranio.

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