33. Pugni E Sangue

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Eravamo quasi arrivati alla grotta dove Octavia mi ha detto che c'era Blake ed io quindi feci per mettermi le lenti a contatto che mi ero dimenticata di rimettermi ma mi padre mi fermò «no, resta così. Bellamy ti riconoscerà lo stesso ed in questo momento non è lui il problema» mi disse ed io annuii continuando a camminare.

Trattenni il fiato quando lo rividi, ma ormai non sentivo più il battito del cuore velocizzato, perfino quando vidi la sua espressione dura trasformarsi in una stupita.

«Dov'è Lincoln?» ci chiese lui, senza tatto.
«È morto. Pike gli ha sparato in testa» dissi io con tono duro e il ragazzo di fronte a me guardò immediatamente sua sorella, che aveva solo abbassato lo sguardo. Ma i miei occhi lucidi mi tradivano.

«Perché hai i capelli biondi?» mi domandò ancora.
«Cercavo di evitare di farmi riconoscere al campo, non volevo morire all'istante» risposi io senza guardarlo negli occhi.

«Eri al cam...- iniziò a dire, ma poi ci arrivò da solo -dovevo pensarci che c'eri tu dietro a tutto» concluse lui con un sorrisetto cercando di far sorridere anche me, ma così non fu.
Tuttavia un colpo al petto mi fece venire il sangue alla testa, era da un bel po' che non vedevo quel sorriso.

«Per fortuna non ci hai pensato, ma Lincoln è stato ucciso comunque» risposi io in tono acido e facendo alcuni passi indietro.

Cercai di scacciare via dalla testa la frase 'tu non sei Lexa' nella mente, avevo visto morire davanti ai miei occhi anche lei e stavo arrivando all'apice del sopportabile.

In quel momento Octavia iniziò a piangere ed io voltai la testa nella sua direzione, cavolo non volevo farla stare male.

«Mi disp-» cercò di parlare suo fratello, ma lei gli tirò un pugno in faccia che lo fece zittire.
Gliene tirò un secondo e, vedendo che non stavo facendo nulla per fermarla, ci provò mio padre «Octavia, ora basta» disse lui.

«Kane- lo richiamò Blake -stanne fuori» disse e la ragazza iniziò a tirargli pugni e ginocchiate allo stomaco fino a quando non iniziò a sanguinare molto e cadde a terra.

Nathan mi guardò ma io mi limitai a voltarmi verso la parete della grotta per evitare di mostrarmi debole davanti a loro «okay, adesso basta» provò a fermarla il ragazzo, ma si beccò una spinta che lo buttò contro Bryan.

«Miller, lascia» disse lui, rialzandosi a beccandosi però degli altri pugni, che lo fecero cadere a terra con gli occhi sbarrati.
Vidi che tutti si erano voltati come me nella direzione opposta, ma il mio piccolo lato ancora scoperto dalla corazza ebbe un po' di compassione e mi fece voltare verso il ragazzo sanguinante.

«Per me sei morto» disse la ragazza allontanandosi da lui, lasciandolo steso a terra divorato dai sensi di colpa.

Io mi avvicinai a lui lentamente fino a quando non gli fui davanti e mi sforzai a guardarlo negli occhi, aveva una marea di sangue che gli cadeva dalla bocca e gli occhi lucidi «alzati» gli ordinai ma, vedendo che non ci riusciva, gli porsi la mia mano.

Lui la afferrò debolmente e così mi portai il suo braccio al collo e lo aiutai a metterlo in piedi. Qualcosa dentro di me si era rifiutato di lasciarlo a terra e questo voleva dire solo una cosa:
Dovevo far di tutto pur di allontanarmi completamente da Blake.

***

Eravamo tutti ancora nella grotta quando giunse la sera siccome non potevamo sicuramente tornare ad Arkadia, quindi dovevamo trovare una soluzione a tutto questo.

Tutti erano seduti in cerchio attorno ad un falò esclusa la sottoscritta, che preferiva di gran lunga starsene con le spalle appoggiate alla pietra fredda ed umida della grotta.

«Pattuglia di due uomini ventiquattro ore su ventiquattro a partire da ora» propose Bryan.
«Si può fare, ma dovremo essere al sicuro-» esclamò mio padre ed io emisi un piccolo sbuffo divertito, non saremo mai al sicuro.

Quest'ultimo fece un sospiro ormai abituato ai miei sbalzi d'umore «non puoi sederti qui come tutti?» mi domandò.
«No, non posso» risposi io, troncando la discussione sul nascere.

«-ad ogni modo, il blocco dei terrestri è troppo vicino ed Pike non vorrà rischiare» continuò l'uomo.
«Sì, ma noi siamo sicuri dal blocco?» chiese ancora Bryan.

«Se restiamo entro i cinque miglia sì, ma comunque potrebbero chiudere un occhio per me» mi intromisi io, riferendomi all'essere una Natblida.
«Come mai lo dovrebbero fare per te?» mi chiese Blake, ma io mi limitai a rispondere «è una lunga storia». Nel mentre avvampai come una ragazzina.

Sono a dir poco ridicola.

«Sono terrestri, pensate che rispetteranno i patti?» domandò ancora il ragazzo di Nate.
Octavia lo guardò di sfuggita ed il mio amico prese parola «ei, Pike ora vuole morto anche te, lo facciamo fuori e torniamo a casa».

«Facciamolo fuori, così i terrestri toglieranno il blocco» si intromise Harper.
«Sì, lo toglieranno, ma solo se faremo qualcosa e non è così semplice» dissi io.

«Esatto, saremo di nuovo il tredicesimo clan, erano queste le condizioni» mi diede man forte mio padre e Blake scosse la testa, posso avere un coltello in questo momento per favore?!

«Erano le condizioni di Lexa. Se Bellamy dice la verità e Lexa è morta il nuovo Comandante li rispetterà?» domandò Sinclair.
«Non ho dubbi su Aden» esclamai io, ma nessuno mi ascoltò.

«Un problema alla volta» lo fermò Kane.
«E non pensate a Clarke?- domandò Nathan -se Lexa è morta non è più al sicuro a Polis» disse lui ed io evitai ancora di proteggere il ragazzino, tanto nessuno mi stava a sentire.

«Clarke ha fatto la sua scelta, ora l'importante è far fuori Pike» disse Octavia carica di ira.
«Octavia ha ragione, una volta preso il nostro posto nella coalizione come tredicesimo clan, Clarke sarà al sicuro» esclamò mio padre.
«Quindi cosa proponi?» gli domandai io con voce dura.

«Veramente confidavo in te, il tuo piano ha funzionato di più del mi-» iniziò a dire lui, ma in quel momento la radio di Blake si mise a parlare.

«Bellamy rispondimi, sono Monty e sono in pericolo, ti prego dimmi che hai la radio» disse lui ed io mi misi subito in allerta «se muore anche lui giuro che è il momento buono che ti uccido» esclamai io stringendo i denti, mentre mi avvicinavo alla radio.

Io presi il walkie-talkie ma Sinclair mi fermò «se risponde e Pike sta ascoltando-» esclamò, ma venne interrotto da Blake.
«Passa al canale 7, 'ti prego dimmi che hai la radio'... 7 parole dopo 'pericolo'. È un codice va al sette!» rispose lui, a quanto pare teneva alla sua vita.

Io esitai un po' ma, vedendo che mio padre annuiva decisi di rispondere.
«Dimmi che ci sei» continuò Monty alla radio «Pronto Monty? Sono Alyx, che succede?» domandai io.

«Alyx?- domandò, ma poi dopo un secondo di silenzio riprese -Pike ha scoperto che vi ho aiutati».

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