35. Perché Lo Fai?

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Mentre una guardia teneva sotto controllo mio padre e l'altra controllava le mosse di Octavia, l'uomo che mi stava puntando addosso un fucile mi afferrò per il colletto della giacca e mi fece togliere da sopra al corpo dell'altra guardia, per poi farmi inginocchiare di fronte a Pike assestandomi un colpo alle ginocchia.

Il coltello però era ancora stretto nella mia mano e da questa posizione potevo benissimo conficcarlo nel polpaccio dell'uomo che desiderava ardentemente la mia morte, ma avrei solo anticipato il mio momento.

«Alza le mani» mi ordinò infatti la guardia con ancora il fucile premuto contro la mia tempia sinistra ed io, chiudendo gli occhi, alzai le mani al cielo e feci cadere il coltello a terra.
«Non ti vedo in forma» esclamò Pike quando altri uomini tolsero le catene ed il bavaglio a Blake «sto bene» rispose lui.

«Hai meno di cinque secondi per convincermi che sei ancora dalla mia parte» gli disse l'uomo ed io voltai lentamente la testa verso sinistra in modo di guardarlo con la coda dell'occhio.
«Tutti gli altri sono in una caverna non lontano da qui» rispose con voce ferma Blake.

Strinsi gli occhi per nascondere la mia espressione sconfitta, sapevo che non mi dovevo più fidare di lui. Che stupida.

Octavia provò a liberarsi ed urlò «sei un figlio di puttana!» prima di venire atterrata con un bastone elettrico.
«Dammi le coordinate» gli ordinò poi Pike mentre gli occhi dispiaciuti di Monty incontrarono i miei, avevo pura ma non l'avrei mai ammesso.

«Non ho nessuna coordinata, ma posso portarvi là» rispose il ragazzo ed io a quel punto fui completamente avvolta dalle fiamme della mia rabbia.

«Come osi?...- domandai piano io, ma poi persi il controllo -come puoi tradirmi ancora!» urlai io senza pensarci e alzandomi in piedi, ma ricevetti a mia volta una scossa potente.

Caddi a terra sul fianco destro in preda a delle leggere convulsioni mentre sentivo tutta quella scarica calda e dolorosa oltrepassare il mio intero corpo.

Avrei potuto giurare che, quando gli occhi del ragazzo incontrarono i miei in preda al dolore, sembravano quasi provare un po' di pena per me, sembravano essere ritornati buoni.

Ma fu questione di un secondo, difatti subito dopo quel nero luccicante che amavo venne rimpiazzato velocemente dal nero profondo dell'oscurità che lo avvolgeva.

Almeno prima di morire avrei saputo a cosa pensare.

***

Stavamo camminando nel bosco tutti ammanettati, imbavagliati e con almeno due fucili alla schiena a testa ma sapevo che io ne avevo uno puntato dritto verso la mia testa e senza sicura. Sicuramente non avrebbe sbagliato il colpo.

Io ero subito dietro a Pike mentre, in fila Indiana, mi seguivamo Octavia, mio padre e Monty. Ovviamente senza contare i soldati che tenevano le nostre vite appese ad un filo.

«Sei sicuro che sia qui? Ci stiamo avvicinando al confine del blocco» chiese l'uomo a Blake ed io mi guardai intorno, in effetti no, la grotta era più ad est ma decisi di non aprire bocca, ovviamente.

«Non è stata una scelta casuale, Ali- si fermò prima di pronunciare il mio nome -Kane pensava che non avremmo rischiato siccome veniva da Polis» rispose il ragazzo ed io lo guardai confusa, perché diceva questo se ci sta portando da tutt'altra parte?

«E ovviamente si sbagliava, come sempre» rispose l'uomo ed io dovetti lottare con tutta me stessa per non alzargli le mani, così mi limitai ad uno sbuffo infastidito.
«Che cosa farai a Kane ed a mia sorella? So che devono rispondere per i loro crimini ma-» disse il ragazzo traditore, ma venne interrotto da Pike.

«Sai che ti dico? La Kane la voglio morta ma per tua sorella ti faccio la stessa promessa che ho fatto alla madre di Monty: clemenza per tutte le azioni passate ma se crea altri casini-»

«No non lo farà, a lei penserò io. Mia la sorella mia la responsabilità» rispose il ragazzo e sua sorella mi guardò negli occhi siccome avevo rallentato ed ora era al mio fianco, ma io alzai un po' le spalle con un'espressione vuota, tanto sapevo già come sarebbero andate a finire le cose.

Continuammo a camminare per un bel po' senza dire una parola mentre il mio cervello elaborava e immaginava una possibile via d'uscita per tutti, ma sembravano solo azioni suicide.
«Fermatevi» ordinò ad un certo punto Pike, eravamo esattamente al confine con i terrestri.

«La caverna è dall'altro lato» rispose il ragazzo mentre io continuavo a guardarmi in giro, è strano che non ci fossero delle guardie a controllare.
«Tenete gli occhi aperti» disse allora Pike imbracciando bene il suo fucile mentre il Blake lentigginoso avanzava con una mascherata cautela, non avevo ancora capito cosa aveva intenzione di fare.

Non seppi per quale motivo continuammo ad avanzare per il bosco e infatti neanche cinque metri dopo alcuni corni suonarono dagli alberi.

«Il blocco!- urlò Pike portando i fucili in aria mentre io cercavo lo sguardo di Octavia per capirci qualcosa, ma a quanto pare anche lei aveva avuto la mia stessa idea -qualcuno li vede?» chiese spaventato.

Io ed Octavia ci schiacciammo contro agli alberi dicendolo anche a mio padre con gli occhi «io non vedo niente» rispose una guardia.
«Torniamo indietro!» ordinò allora l'uomo.

«Getta l'arma» gli disse improvvisamente Blake puntandogli contro la pistola.
«Ma che diavolo stai facendo?» chiese Pike stupito.

«Getta l'arma!» urlò ancora il ragazzo così io e la mia amica approfittammo della situazione per stendere una guardia a testa con un pugno ben piazzato, siccome quell'idiota di Pike ci aveva ammanettato le mani avanti e non indietro.

«Vi portiamo il Cancelliere Pike del popolo del Cielo» urlò ancora il ragazzo, schiacciandogli la pistola contro la tempia come la sua guardia aveva fatto a me.
«Traduci» disse lui e sua sorella mi guardò, dicendomi silenziosamente di farlo io.

Così mi tolsi il bavaglio e ripetei quello che aveva detto il moro in Trigedasleng «ci hai uccisi tutti» disse l'uomo girandosi verso di Blake.

«Prendetelo e togliete questo blocco» disse ancora ed io lo urlai a mia volta con tutto il fiato che avevo in corpo.

Quando ebbi finito di urlare, delle frecce tirate con una precisione madornale colpirono in pieno le guardie facendole cadere a terra, in modo da non rischiare di venire colpiti.

Dopo un millisecondo, tantissimi soldati terrestri caddero dagli alberi con dei balzi e alcuni più lontani si misero in punizione di attacco con gli archi rivolti verso di noi.

Octavia afferrò un coltello da una guardia morta e si avventò sull'uomo che aveva ucciso colui che amava ma io la fermai.
«Cosa stai facendo?» mi disse lei con voce dura.

«Non spetta a noi ucciderlo adesso, ai Terrestri serve vivo perché deve subire la perdita dei loro morti, altrimenti non avremo mai la pace» la fermai io.
«Non hanno ottenuto giustizia per Finn e per l'esercito, non ci andrà bene un'altra volta» mi diede man forte mio padre.

«In questo caso» esclamò Pike avventandosi su Blake, ma prima che io ebbi potuto anche solo dire "no!" una freccia gli trapassò il cuore.

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