꧁Capitolo 15 - Parte prima꧂

217 8 0
                                    

William ebbe l'impressione che il terreno stesse tremando. Il suo sistema di allarme si attivò. Rivolse la mente verso la Dea; la preoccupazione e il terrore che la invadevano finirono per contagiare inevitabilmente il ragazzo.

Non fece in tempo a trasportarsi da lei che un bagliore accecante lo costrinse a coprirsi gli occhi. Una volta riaperti la vide, un'enorme creatura longilinea dalle fattezze serpentine avvolta da plasma informe, protetta da una sgargiante corazza che lasciava scoperte le toniche zampe anteriori artigliate, il muso allungato e sottile tirato per mettere in mostra curve e aguzze zanne. Emise ancora una volta il suo possente ruggito inarcandosi nel cielo. Le lamine dell'armatura rifletterono la luce emanata dalla materia fiammeggiante quando questa si propagò ai suoi lati, andando a formare un reticolo scomposto carico di elettricità. Il vuoto più totale lo invase quando ella si inclinò per puntare uno dei suoi occhi vitrei nei propri, bloccandolo sul posto. Fece appena in tempo a percepire uno spostamento d'aria prima di adocchiare un lungo fascio luminoso allungarsi nella sua direzione, con traiettoria elicoidale. Si lanciò lateralmente, evitando di procurarsi una ferita mortale se non una lieve bruciatura sulla gote sinistra. Rallentò la caduta poggiando le mani a terra, rialzandosi subito dopo con rapidità. La creatura ruggì nuovamente. L'intrico di plasma venne scagliato a tutta velocità nella sua direzione, costringendolo a saltare confusamente per evitare quell'instabile vortice energico da cui era circondato fino a quando esso non si ripiegò verso la sua proprietaria, compattandosi. Ella volteggiò in un'elegante spirale salendo verso il cosmo, per poi lanciarsi a picco.

Il suo istinto lo costrinse a voltarsi verso l'isola su cui era comparso, potendo vedere così una piccola figura saltare e scuotere le braccia richiamare la sua attenzione. Il panico lo avvolse, paralizzandolo sul posto. Con uno scatto disumano si lanciò verso essa, precipitando nel vuoto. Si concentrò sulla Dea in lontananza e chiuse gli occhi. In poche frazioni di secondo si ritrovò a cavalcioni sul candido sentiero, accanto a sé una vocina maschile lo implorava disperatamente di rialzarsi. Rimase piegato in due, il corpo tremante e il volto paonazzo, fino a che il suono di un violento schianto non si propagò nell'aria, rimbombandogli fin alle viscere.

«William, alzati! Dobbiamo andarcene!»

Si voltò. Sulla lontana isola, una nube di polvere e terra si era sollevata dopo che la bestia aveva frantumano parte di essa per poi sollevare il lungo collo nella loro direzione e puntare un occhio verso i due, a soli pochi metri di distanza. Il giovane si perse in quella profondità senza fine, nella consapevolezza che da questa trapelava. Solo allora si rese conto delle sue reali dimensioni. Arretrò inconsapevolmente di qualche breve passo.

«William!» Continuò Shira, dopo avergli afferrato una manica per scuoterlo.

Fece l'errore di spostare lo sguardo verso di lei, perdendo l'opportunità di notare ciò che la creatura aveva in serbo per lui. Un ammasso di rocce e mattoni, tenute insieme dal plasma, colpì a tutta potenza il giovane, scaraventandolo a metri di distanza. La Dea urlò, ma la bestia non la degnò di uno sguardo e si allungò verso William, una luce di scherno negli occhi. Precipitando nel vuoto, stordito, il corpo che cercava di rimarginare le ferite e le ossa frantumate il più rapidamente possibile, rimase ad osservarla mentre si avvicinava pigramente in larghe spirali. Poco prima che questa schioccasse le fauci, un barlume di lucidità gli ridiede la carica necessaria. Fu solo aria che essa inghiottì, ma non si fece ingannare; si voltò di scatto nella sua direzione ruggendogli con rabbia, producendo un suono doloroso alle orecchie.

William stava per allontanarsi ulteriormente e raggiungere la Dea, quando il plasma si concentrò nella bestia, la quale assorbì la materia frammentando lo spazio attorno a sé e scomponendo direttamente la realtà da cui era circondata entro breve raggio. Una volta carica, si piegò verso William e lanciò l'energia accumulata. Un raggio carico e vibrante si divise in ulteriori scie, superando la velocità del suono.

Quantum Gods: Multiverse collapseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora