Epilogo

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Dani

Mi ha chiamato tua mamma, è qui a Torino e vuole stare un po' con Edin, così va a prenderlo lei, e tu così puoi tornare direttamente a casa

Sorrido al messaggio di Dani mentre vado verso la macchina, amo infinitamente Edin, ma ho bisogno di passare del tempo solo con lei.
Appena scendo dalla macchina le vado incontro mentre è seduta al tavolo che abbiamo messo in giardino, che solitamente usa mentre lavora per poter nel frattempo guardare cosa fa Edin. Mi siedo accanto a lei e le bacio la spalla scoperta "Giuro che mi manca poco" non mi guarda nemmeno mentre lo dice, scuoto la testa e continuo nel mio intento. Le lascio altri baci lungo la spalla e sul collo, dove tenta di allontanarsi, con poco successo, dalle mie labbra, perché le da fastidio il mio accenno di barba su quel punto. "Mira, giuro che mi manca poco, lasciami finire questo articolo" - "Sbrigati" mi stacco completamente da lei e la guardo, battere i tasti del portatile senza nemmeno guardarlo, con la fronte corrugata quando rilegge alcuni punti. "Ok, finito" si gira finalmente a guardarmi e mi sorride prima di allungarsi su di me e lasciarmi un bacio a fior di labbra, la prendo dai fianchi e la porto sulle mie gambe "Siamo soli" - "Tu sei ancora sudato" alzo le spalle e la guardo "Avevo bisogno di passare un po' di tempo solo con te" - "Dimmi la verità, tua mamma è qui perché glielo hai chiesto?" Annuisco prima di tornare a baciarla "Dai andiamo in doccia" si alza velocemente dalle mie gambe e si sistema il vestito azzurro estivo che si è messa prima di allungare la mano verso di me "Te lo stai sistemando per quale motivo? Che tanto ora te lo levo?" - "Perché ce l'ho ancora addosso e perché mi si è incollato alle gambe! Quindi, andiamo in doccia o ti aspetto qui, mentre te la fai da solo? Decidi tu" Mi alzo dalla panca e le afferro la mano "Doccia. Assieme"
Appena apre la porta del bagno le prendo l'orlo del vestito e glielo tolgo "Senza reggiseno?" La stringo a me guardandola dal grande specchio che abbiamo fatto mettere lungo tutta la parete "Fa caldo, mi da fastidio" alza le spalle e mi sorride per poi girarsi, lasciarmi un bacio sulle labbra per poi togliermi la maglietta di cotone e rimanere a fissare il mio petto "Ancora?" - "Zitto -mi mette il suo indice sulle labbra mentre continua a fissarmi- un attimo. Non mi abituerò mai, cazzo" scuoto la testa, la prendo dalle gambe e la faccio sedere sul piano del bagno, mentre inizio a sfilarmi le braghe e i boxer "Mentre tu ti prendi tutti i tuoi minuti di contemplazione, io mi porto avanti" le accarezzo le cosce "Doccia o vasca?" - "Doccia, non ho intenzione ti raccogliere più acqua da terra come l'altra volta" sorrido al ricordo.
Edin a letto da poco più di un'ora, lei immersa completamente nella vasca, e non ho resistito.
Mentre lei scende, si sfila la brasiliana e poi entra in doccia azionando il getto dell'acqua, la seguo e la faccio andare sotto il getto per prenderla in braccio e finirci anch'io "Miralem, ti amo" in risposta la bacio, appoggiandole la schiena al muro e finendo dentro di lei.
Quando usciamo, il vetro dello specchio è completamente appannato come i vetri della doccia, recupero un asciugamano e glielo passo mentre me ne lego uno sui fianchi "Amo alla follia Edin, ma ci voleva" - "Fare sesso in bagno senza preoccuparsi di chiudere le porte o di fare tutto in silenzio?" sorrido mentre sento le sue dita raggrinzite dall'acqua accarezzarmi la schiena dove poi ci poggia dei baci, fin quando il mio telefono suona dal pavimento.
"Papi posso rimanere qui con la nonna? C'è Enis. Ti prego ti prego ti prego" Dani poggia il viso sul mio braccio e sorride "Si amore, puoi rimanere lì, ti veniamo a prendere dopo cena?" - "No Maman, dai, domani, vero che posso papi?" La guardo per un attimo "Ok, ma domani mattina ti veniamo a prendere, devi andare all'asilo" - "Okok" - "Edin, fai il bravo"
Appena appoggio il telefono sul marmo bianco Dani fa scivolare a terra il mio asciugamano "Non guardarmi così, in fin dei conti Edin torna domani" lascia cadere a terra anche il suo  per poi avviarci verso la nostra camera da letto.
Le bacio il collo e lei di riflesso tenta di allontanarsi "Mira, mi da fastidio, e non è quello che voglio" sorrido sulla sua pelle e scendo verso il suo seno "Sbrigati" - "Oh, non esiste, abbiamo tutto il tempo, fino a domani mattina" mi spinge sul materasso e si mette a cavalcioni su di me "Ti conviene farmi venire prima, o potrei arrangiarmi"
Affondo la testa nel suo seno all'ultima spinta prima di venire entrambi "Mio Dio" - "Dire che non devi arrangiarti" le lascio un bacio sullo sterno e uno sulle labbra "Mira" sospiro mentre mi sistemo accanto a lei che si sistema al mio fianco con la testa sul mio petto "Devo dirti una cosa" alzo un sopracciglio mentre la guardo negli occhi un po' lucidi "Dimmi" - "Sono incinta" le sorrido e le prendo il viso tra le mani "Ti amo" le lascio un bacio sulle labbra "Ho fatto il test questa mattina" - "E tu sei riuscita a mantenere la calma?" Mi sorride alzando le spalle "Non sapevo come e quando dirtelo, non ne abbiamo neanche mai parlato. Ma Mira, o con te o con nessun altro" - "Solo con me" mi sorride dolcemente e mi prende il viso tra le mani "Ecco, cerchiamo di non trasmettere anche a questo bambino tutto il tuo egocentrismo e la tua saccenza" - "Ma tutto questo ti piace" ruota gli occhi al cielo e sospira "Purtroppo. Una combinazione a cui non ho saputo resistere e che penso non riuscirò mai a resistere" - "Aggiungerei un fortunatamente" le lascio un bacio sulla spalle ed uno all'altezza della tempia "Spero sia femmina" - "Va bene anche un altro maschio, tanto per quando nascerà, Edin avrà già rotto tutti i vasi che ci sono in casa"

Guardami negli occhi, e pensa solo a noi • Miralem Pjanic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora