Consigli D'amore Da Un Emo

288 17 12
                                    

"Error, il capo vuole vederti."

"Digli che io non voglio vederlo."

"Lo farei, ma verremmo entrambi licenziati."

Error sospirò, alzandosi. Il collega che gli aveva appena parlato era un altro scheletro. Si chiamava Dust, e sia lui che Error odiavano il lavoro, il che portava a loro due che passano la maggior parte della giornata a insultare il loro capo alle spalle.

"Avresti dovuto sentirlo prima. A quanto pare il motivo per cui non abbiamo venduto così tanto è perché il dipartimento IT non stava facendo il suo lavoro, che i computer si sono bloccati o qualcosa del genere- Oh, probabilmente vuole parlarti di questo." Disse Dust, camminando in un lungo corridoio insieme ad Error.

"Si, peccato che: uno, il server non si blocca mai, e due, non sono nemmeno io a capo del dipartimento IT." disse Error, "Non è colpa mia se non sa come fare una vendita. Di certo io non vorrei fare affari con lui."

Entrando nell'ufficio, Error vide il suo capo stravaccato sulla sua sedia, giocando a qualcosa sul suo telefono.

"Uhm...Signore?"

Lui sobbalzò. "Error! Che ci fai qui?" Lasciò il telefono e si mise velocemente seduto. Mentre lui insisteva ad essere chiamato 'signore' per rispetto, Error pensava che gli unici che dovevano essere rispettati erano le persone che lui assumeva. Il capo non aveva nemmeno fatto nulla per avere il lavoro, l'aveva ereditato dei genitori. A Error non piaceva minimamente quell'uomo.

"Voleva che venissi qui?"

Il capo pensò per un pò. "Ah, si! Certo! Vieni qui!"

Error fece come gli era stato detto, camminando verso la scrivania.

"Guarda." Disse, girando il monitor del computer così che Error potesse vedere lo schermo. Lo osservò velocemente e poi guardò il capo.

"Uhm...okay? E cosa vuole che faccia?" Chiese Error. Lo schermo mostrava molte lamentele come quelle che aveva sistemato la scorsa notte: problemi con la tecnologia della compagnia.

"Beh, sei tu quello della IT, spiegami tu perché stiamo avendo problemi!" Esclamò ad Error.

"Primo, non sono a capo della IT...Secondo, tutto quello che proviamo, viene rifiutato...Avremmo potuto sistemare tutto mesi fa." Error voleva picchiare il suo capo, ma si tratteneva solo per non rischiare di perdere il lavoro.

"Beh, devi fermarti qui oggi, devi risolvere questa cosa."

Error sospirò. "Come vuole."

**

"A chi stai scrivendo?" Cross guardò dalla spalla di Ink. Lo scheletro colorato sobbalzò e premette il telefono contro il suo petto, per non far vedere le schermo da Cross.

"Oh, solo a Dream." Disse Ink, alzandosi e provando ad andare via. Cross però gli bloccò la strada con un braccio.

"È quello scheletro? Com'è che si chiamava?" sorrise Cross.

"No, non è lui. E non ti dirò il suo nome, perché ti importa?" Ink alzò gli occhi al cielo, provando a fare la sua migliore espressione da 'non sto mentendo'.

"Volevo stalkerarlo sui social."

"Non so nemmeno se ha dei socia-"

"Ink, tutti hanno dei social! Ora muoviti, dimmi il suo nome e stalkeriamolo!" Insistette Cross.

"No!"

"Perché?"

Ink non sapeva veramente perché non volesse dire il nome a Cross. Forse aveva paura che l'avrebbe detto a Dream, e allora un Dio avrebbe saputo che stava parlando con un altro mortale. E anche se Dream era uno dei suoi migliori amici, questo tipo di informazioni si diffondevano velocemente tra gli Dei. Ed era già male che passava tempo con Cross. Vero, Ink sapeva cosa doveva fare per rendere davvero legale la sua amicizia con Cross nelle leggi degli Dei, cioè marchiarlo. Ma l'aveva procrastinato così tanto che dubitava ci fosse più bisogno di farlo. Probabilmente Alpha l'avrebbe coperto.

Creazione inizia per I, Distruzione inizia per EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora