Mr Monocromatico E Il Suo Fratello Perduto

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"...Questo non ha alcun senso."

"Perché non stai prestando attenzione, Error!" Four sospirò esasperato.

"Sto prestando attenzione!"

Four nascose per un secondo il viso tra le mani, prendendo un respiro profondo prima di guardare di nuovo Error. "E il Re pensa che tu sia il più sveglio...Senti. Ti sto dicendo che c'è-"

"Stai letteralmente parlando per enigmi!" Gridò Error, chiaramente frustrato esattamente quanto(se non più) Four.

Four si accigliò. "Hai bevuto sta notte?"

"Immagino di si?"

"...Quanto?"

"...Quattro birre?"

"Debole," Sbuffò Four. Proprio quando Error provò a protestare per essere stato chiamato debole, Four parlò più forte, per farsi sentire comunque, "Beh, in questo caso, non capiresti a meno che non te lo dicessi direttamente:
C'è una Dea che potrebbe probabilmente aiutarvi a trovare il ragazzino."

"Okay, prima di tutto, non sono debole-" Sibilò Error.

"Error, non sto nemmeno più parlando della tua tolleranza all'alcol."

"...Oh."

Four sbuffò. "Hai almeno sentito l'ultima cosa che ti ho detto?"

"Si, hai detto che c'è una specie di Dea o qualcosa di simile." Error poggiò la testa sul tavolo di fronte a loro. Four lo guardò. Ci volle qualche secondo prima che Error alzasse di nuovo la faccia e lo guardasse confuso, "Aspetta un attimo..."

"Non hai bevuto solo quattro birre, vero?"

"...Beh, mi è capitato di avere ancora della vodka dal mio ultimo appuntamento con Ink, quindi in pratica sono andato in cucina e ne ho bevuto un po' prima di uscire di casa? Pensavo semplicemente che avrebbe aiutato col dolore, e-"

"È proprio per questo che esistono gli antidolorifici." Four si alzò, afferrando una bottiglia dall'angolo della cucina in cui si trovavano. Afferrò poi due bicchieri da whiskey da uno scaffale e uscì dalla stanza, facendo cenna a Error di seguirlo. Così fece, e Error fu portato in una stanza con cui non era familiare.

"Non sono mai arrivato fino a questo punto della tua casa."

"Beh, non ci sono stati motivi per te di andare oltre la mia cucina."

"Ah, si, ho dei ricordi di quella stanza," Error ridacchiò, "Come quella volta in cui hai tirato un coltello da cucina verso la mia testa e hai mancato a stento."

Four alzò gli occhi al cielo e mise i due bicchieri su un tavolino, versando una piccola quantità di alcol dentro ognuno di loro. Ne passò uno a Error e indicò il divano che si trovava nella stanza. "Siediti." Error fece ciò che gli era stato detto, ma senza bere nemmeno una goccia di whiskey, al contrario di Four, che aveva svuotato il suo bicchiere ancora prima di mettersi seduto. "E bevi."

"Sembra strano," Mormorò Error, "Non mi sono mai seduto a fare una conversazione civile con te, figuriamoci bere del whiskey che sembra estremamente costoso con te."

"Beh, considerati fortunato. Sono piuttosto noto nel far ubriacare parecchio le altre persone."

Error svuotò metà del suo bicchiere e si strinse nelle spalle. "Non è difficile capire come."

"Debole." Four ghignò, guardando Error negli occhi. Error finì improvvisamente il suo bicchiere e lo sbatté sul tavolino accanto a lui.

"Non lo sono!"

Creazione inizia per I, Distruzione inizia per EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora