Sei rimpiazzabile

228 14 2
                                    

Piccolo avviso; c'è un po' di violenza a fine di questo capitolo.

----------------------------------------------------------------

"Gli hai detto cosa?" Sibilò Reaper, guardando Nightmare con gli occhi spalancati.

"Sono andato in panico!" Urlò Nightmare.

"Dobbiamo dirglielo, tipo, non deve più parlarci!" Rispose Reaper.

"Se glie lo diciamo, vorrà parlarci ancora di più!"

"È un casino..." Sospirò Reaper.

"Lo so, e non possiamo farci nulla." Nightmare si sedette al tavolo della cucina di Reaper, reggendosi il viso tra le mani.

"Dobbiamo provarci. Sai bene cosa è successo anni fa." Reaper guardò Nightmare, che era ora impegnato a scrivere il numero di Dream.

"Hey, Dream, abbiamo un problema. No, non per me, sono Ink ed Error."

**
Error esitò prima di bussare alla porta dell'appartamento di Ink. 'Perché?' Si chiese. Nightmare gli aveva detto che era tutto okay e che non stava parlando con Creazione. Error bussò.

Dopo circa dieci secondi, la porta si aprì, rivelando lo scheletro più basso. Sulla sua faccia c'erano alcuni schizzi di vernice blu. E anche sulle sue braccia e i suoi vestiti...Ovunque. Error trattenne una risata, "Forse, uhm, è meglio se vai a lavarti il viso..."

Ink ridacchiò, "Si, forse. Ho praticamente fatto esplodere una cosa di vernice."

"...Lo vedo."

"...Vuoi entrare?" L'artista fece un passo indietro per farlo passare, sorridendo.

L'appartamento era un casino, esattamente come aveva detto Ink. Non era sporco, solo disordinato. La prima stanza, chiaramente il salotto, era coperta di pennelli e piccoli tubetti di vernice, fogli di carta e matite, qualsiasi tipo di materiale per il disegno. Error si abbassò e raccolse uno dei fogli, girandolo. Era un disegno a matita, in bianco e nero. Rappresentava quella che sembrava essere o una falena o una farfalla su una finestra, dietro c'era una città. Era sfumato davvero bene. "Oh, wow Ink..."

Ink arrossì leggermente e prese il disegno. "Oh, non è nulla...Ho visto questa bellissima falena sulla mia finestra l'altro giorno...La città dietro non è reale, l'ho semplicemente inventata."

Error alzò un sopracciglio. "Te la sei inventata? Partendo da zero?"

Ink arrossì di più. "Già...Non è un disegno di cui vado troppo fiero però..."

Error si accigliò. "Perché? È bellissimo."

"È che...Non so. Alcune volte mi piace quello che faccio, altre penso di poter far meglio. E non mi piace molto il modo in cui ho fatto delle sfumature su alcuni di questi disegni."

"Oh, davvero? Io non so disegnare, quindi per me sembrano fantastici."

"Eh, beh grazie..." Ink fece cadere di nuovo il foglio a terra, la parte bianca rivolta verso l'alto.

Ci fu un breve silenzio mentre Error fissava la parte vuota del foglio per qualche secondo, pensando a qualcosa. L'artista si schiarì la gola, "Uh, posso portarti qualcosa da bere? Ho del caffè, thé, vino..."

"Si, andrei per un bicchiere di vino." Error lo guardò.

"Anch'io. Rosso o bianco?" Chiese mentre andava verso la cucina, una stanza accanto quella dove si trovavano in quel momento.

"Uh...Non so."

"Allora prenderò del vino bianco a entrambi."

Error annuì, sedendosi sul divano. La conversazione avuta con Ink al telefono sembrava ripetersi in continuazione nella sua mente. Perché Ink era andato così sulla difensiva? Nightmare aveva detto che non era lui, quindi doveva essere qualcos'altro.

Creazione inizia per I, Distruzione inizia per EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora