Una Normale Cena in Famiglia

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Mentre venivano accompagnati al loro tavolo, Geno si schiarì la gola, "Wow, uh...questo posto è molto più elegante di quanto immaginassi."

"Beh, volevo portarti in un luogo che si meritasse il tuo tempo. È stato già abbastanza difficile avere un appuntamento con te." La risposta di Reaper arrivò con un sorriso e l'azione di andare dietro l'altro per spostare la sedia per lui, facendo un cenno per farlo sedere.

Geno -nonostante lusingato dall'azione- incrociò le braccia e pregò che il leggero rossore sulle sue guance fosse meno evidente per Reaper di quanto non lo fosse per lui. "Posso sedermi anche senza il tuo aiuto."

"Sai perché dicono che la cavalleria è morta?" Reaper sospirò e fece un passo indietro, passando accanto a Geno fino alla propria sedia, "Perché le persone come te si comportano come se i gesti romantici non li impressionassero."

"Ma davvero?" Geno si sedette a tavola e prese il bicchiere vuoto accanto a lui, ammirando le intricate decorazioni ai lati.

"Si, lo è." Il Dio della Morte allargò il mantello intorno al suo collo e poi prese i due menu sul tavolo, porgendone uno a Geno, "Non è impressionante. Fare come se niente possa impressionarti solo per far perdere interesse alle persone, ma sappiamo entrambi che ti piacciono le attenzioni che ti do."

Un sorriso scaltro si formò sul viso di Reaper, mentre un serio Geno afferrava il menu abbastanza aggressivamente.

"Nessuna risposta?" Piegò di lato la testa.

"Sei sicuro di poterti permettere di mangiare qui?" Geno alzò lo sguardo dal menu per incontrare il suo.

Reaper prese un respiro. "A volte mi piace immaginare di fare piccoli crimini. Ma mangiare a un ristorante elegante e poi iniziare a correre sulla moto più rumorosa che tu abbia mai sentito non sembra una grande idea per un appuntamento."

"Ti ho chiesto se hai abbastanza soldi, non dei tuoi sogni."

"Questi non sono i miei sogni."

"E allora quali sarebbero?"

"Soprattutto andare a letto con te."

"Bella conversazione." Geno mostrò un sorriso ironico prima di alzare gli occhi al cielo e aprire il menu. "Puoi prendermi un bicchiere di vino rosso."

"Okay, due bicchieri di rosso allora."

Geno sbuffò. "Se ricordo bene, detesti il vino rosso dopo l'incidente con mio fratello."

"Non lo detesto. Semplicemente non mi piace."

"Oh, bene, allora ordinalo. Mi piacerebbe vederti soffrire."

"Come potrei soffrire ad un appuntamento con te?" Reaper ammiccò, girando la pagina del suo menu, "Ora, per il cibo...Wow, c'è un sacco di scelta..."

"Salve, sarò la vostra cameriera questa sera," Una donna alta si avvicinò con un quadernino, "Siete pronti per ordinare da bere?"

"Prenderemo una bottiglia di vino rosso, grazie." Parlò velocemente Geno.

La cameriera scrisse velocemente l'informazione e poi annuì, sorridendo, "Tornerò presto a prendere i vostri ordini!"

Mentre se ne andava, Reaper ridacchiò. "Avevi paura che non lo ordinassi anche per me?"

"Forse."

"Credo potrei prendere la lombata, penso ci sia anche l'insalata." Reaper si schiarì la gola.

"È una delle cose più costose sul menu..." Mormorò Geno. Nonostante pensasse di aver parlato tra sé e sé, l'aveva detto più forte di quanto volesse -non che si fosse accorto che Reaper l'aveva sentito. "Io prendo la Caesar salad."

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