Tra le festività, gli scioperi e le assenze, Frank e Gerard si incontrarono si e no un paio di volte quel mese, tra i corridoi della scuola.
Poi arrivò febbraio.
Febbraio era sempre stato un mese noioso per Frank, voleva dire "San Valentino" per tutte le coppie e per chi voleva dichiararsi, e tutti erano troppo vivaci ed evasivi.
Persino Jane scappava subito a casa dopo le lezioni e come scusa diceva di avere il ciclo.
Ma Frank, nonostante fosse un maschio, lo sapeva benissimo che quella cosa arrivava una volta al mese.
Poi, altro motivo in più per odiare quel mese, era per il ballo. Il liceo organizzava un ballo a tema amoroso.
Lui si assentava ogni volta, quel giorno.
Era imbarazzante non aver nessuno con cui andarci, anche soltanto un'amica. E non si sarebbe permesso di andarci con un ragazzo, perché Andres e compagnia li avrebbero condannati fino al diploma – e magari oltre.
Non c'era nessuno in quel liceo che avesse il coraggio di farsi avanti, professori e studenti, per occuparsi della faccenda dell'omofobia, o qualsiasi altro termine-etichetta che veniva considerato una diversità.
Jane aveva chiesto a Frank di andare al ballo con lei, ma lo aveva fatto per pena, per non lasciare il suo migliore amico da solo. Frank infatti rifiutò, sempre sorridendole, perché sapeva che lei ci teneva davvero a farlo venire al ballo.
Il giorno di San Valentino, presentandosi a scuola, Frank ebbe uno strano presentimento.
Metà degli studenti stava baciando il rispettivo ragazzo o ragazza e l'altra metà lo guardava.
Perché mi stanno fissando? Si chiese, cercando di evitare tutti gli sguardi sconosciuti e curiosi.
Ma dopo capì che non stavano esattamente guardando lui.
Non appena si fermò davanti al suo armadietto – per fortuna gran parte della mandria stava andando a lezione – Gerard sbucò al suo fianco.
«Hey»
Frank chiuse lo sportello con uno scatto alquanto veloce per lo spavento, e si prese due secondi per respirare.
«Ge-Gerard... che ci fai qui?» Gli chiese, con calma, in alternativa al "come diamine fai a spuntare così ogni volta".
«Uhm, adesso che lo noto, abbiamo gli armadietti vicini» Disse il ragazzo, sviando la domanda, mentre con un dito andava a indicare il suo armadietto nel blocco più avanti, riservato alla classe quarta di Gerard.
«Oh, vero».
Si guardarono per qualche secondo accompagnati da un silenzio imbarazzante, dopo Frank si accorse di tenere ancora il lucchetto tra le mani, così si decise a sfilare le chiavi e mettersele in tasca.
«Ci vai al ballo stasera?» Domandò Gerard appoggiandosi di schiena agli armadietti, prima che Frank potesse scappare, dato che i primi passi li aveva già fatti.
Così il moro si fermò e, sgranando gli occhi, fece marcia indietro – appena un po'. «B-Ballo?»
«Sì, Frank, il ballo.»
«Assolutamente no» Rispose lui, torturando con le dita il suo quaderno di psicologia e facendo già le orecchie ai bordi.
«Assolutamente?» Chiese Gerard abbassando un po' la testa in modo da farsi notare, dato che cercava il suo sguardo.
«Beh...» Cominciò il moro, ricambiando lo sguardo lentamente. «Suppongo?»
«È un problema se ci vieni con me?»
Frank avvampò. Si aspettava forse quella proposta, dato che altrimenti Gerard non avrebbe avuto motivo di fare domande del genere proprio a lui, ma poterlo confermare era scioccante. Tornando a quando Gerard era così misterioso e lui desiderava tanto conoscerlo, era un grande passo per lui.
Da fare nei suoi confronti.
E si chiedeva se non fosse un problema per lui, perché Frank avrebbe rischiato tutto pur di andare con lui, ovunque gli avesse chiesto.
Così ci pensò, alla cosa più giusta – a suo parere – da fare.
«Forse per te. Cioè, sì, sarà un problema per entrambi.» Rispose, forse troppo velocemente. Siccome Frank ci teneva a lui, sapeva anche di non doverlo mettere in situazioni imbarazzanti, perciò sarebbe stato pronto a rifiutare.
Ma Gerard non si scoraggiò.
«Mh. Però incontriamoci fuori da scuola comunque, stasera. Okay?»
«Okay» Rispose Frank senza pensarci due volte, ancora più nervoso, cosa che si vedeva molto bene anche da fuori.
Infatti Gerard sorrise, per le sue reazioni.
«Non darmi buca» Lo avvisò infine prima di andarsene, con una voce abbastanza seria.
Beh, a nessuno piace essere messi in una situazione del genere, soprattutto se provi qualcosa per quella persona.
Ma Gerard provava qualcosa per lui?
Si chiedeva Frank.
Anche se la domanda che doveva fare a se stesso era, Io provo qualcosa per Gerard Way?
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𝒊𝒍 𝑵𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝑷𝒐𝒔𝒕𝒐
Romance𝘛𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘯𝘵𝘰? ᵇᵒʸˣᵇᵒʸ ᶠᵃⁿᵗᵃˢʸ ⁿᵒ ᵛᵃᵐᵖⁱʳᵉ ©𝑝𝑎𝑟𝑡𝑦𝑏𝑢𝑔𝑝𝑜𝑖𝑠𝑜𝑛 (Frerard) [Cominciata agli i...