Un giorno abbastanza tranquillo, a casa di Frank, arrivò la domanda che Gerard aspettava con ansia -in senso negativo- da molto tempo.
«Gerard, voglio sapere tutto.»
«Uhm... okay... da dove vuoi che parta?»
«Come hai capito di avere questi poteri? A che età?» Chiese Frank mentre strapazzava il suo cuscino bianco e soffice, guardando Gerard dal basso, dato che era sdraiato sul letto con le spalle appoggiate alla testiera.
Gerard invece lo guardava da seduto, e lo trovava estremamente carino, ma dovette trascinare i suoi pensieri sul campo dei ricordi per raccontare ciò che Frank voleva conoscere.
«Sapevo di avere dei poteri sin dall'inizio»
«Oh... quindi sei nato con i poteri, wow»
«Beh, sì, anche io ero sorpreso, quando dai sei o sette anni sapevo già fare tutto.
Tutto quello che i bambini avrebbero dovuto imparare nel corso dei loro primi cinque anni scolastici»
Frank sorrise, «Sei speciale.»
«Ho solo dei poteri»
«Quindi sei speciale» Ribattè Frank avvicinandosi a lui, con il sorriso sulle labbra che si allargava; si avvinghiò al suo braccio e ci appoggiò sopra la testa, sostituendo il cuscino.
«Hai sonno?»
«No, voglio solo stare comodo per sentire la storia.» Borbottò Frank sapendo di poter dare fastidio con tutte quelle domande, ma era curioso e poi voleva stare con Gerard, quindi doveva sapere tutto di lui.
«Okay. Quindi capii di essere diverso a sei anni e i miei genitori mi raccontarono la storia di famiglia.»
«Continua» Disse Frank, ridacchiando quando Gerard fece roteare gli occhi.
«Questi poteri, è vero, mi fanno sentire più potente, ma a volte vorrei soltanto essere me stesso. Il vero me stesso.
Anche se il vero me stesso è questo, e non esiste un me senza poteri»
«Quindi decideresti di lasciarli? E perché?»
«Te l'ho detto, a volte vorrei essere normale.
Semplicemente un ragazzo con la sua vita scolastica, gli amici, una ragazza...»
Frank sollevò la testa all'ultima parola. Una ragazza...
Il ragazzo dai capelli bianco cenere se ne accorse, e subito precisò. «Dico in generale ovviamente. Mi piacerebbe stare accanto a qualcuno senza dover immaginare che c'è qualcosa che ci dividerà sempre»
«Come, in che senso ti divide?»
«Sentirsi limitato, invece che avantaggiato.
Sentirsi... vuoto, a volte. Avvolto da un'aura di incompresione. Gelosia. Rammarico.
La gente ha paura di me, ma io combatto il male.
Sono gelosi della mia ricchezza, e io sono geloso della vita che loro possono avere.
E tutto ciò mi rende dannatamente triste e solo»
«Ge-Gerard...» Frank si mise seduto e cominciò ad accarezzare un braccio al suo amico, o migliore amico – Frank ancora non sapeva come definirlo.
«Non pensavo ti sentissi così... tutto il tempo... perché non me l'hai detto?»
«Non me l'hai chiesto» Rispose Gerard con un piccolo sorriso. «Non fartene una colpa. Ricorda che tu sei diverso dagli altri – e in modo positivo»
«Quindi, se entrambi siamo diversi... potremmo... completarci?» Chiese Frank guardando in basso, prima di reincontrare lo sguardo sorpreso e incuriosito di Gerard.
«Cosa intendi?
O meglio, come vorresti che ci completassimo?»
«Non lo so... credo.
Oppure non sono troppo...» Frank riabbassò lo sguardo, e Gerard sorrise dolcemente.
«Coraggioso per dirlo?» Gli sussurrò all'orecchio avvicinandosi a lui, prima di avvolgere un braccio attorno ai suoi fianchi e stringerlo pian piano a sè.
Frank annuì, senza alzare la testa, così Gerard con la mano libera gli portò due dita sotto il mento e lo costrinse a guardarlo in faccia.
«Posso chiedertela io una cosa?»
Frank annuì di nuovo, questa volta arrossendo anche se non visibilmente come al solito. Non si aspettava ancora la domanda che Gerard stava per fargli.
«Frank...
ti piacerebbe venire con me a cacciare le anime perdute?»
«Eh- Cosa?» Frank, visibilmente scioccato, spalancò la bocca allontanandosi da Gerard. «Anime perdute?»
Gerard rise, «Oh andiamo. Tu mi definivi un essere, prima.
E io ti sto solo prendendo in giro.»
«Ehm... beh, quindi... cosa sono?»
«Spiriti.» Disse, e balzò giù dal letto, afferrando la mano di Frank.
«Non che cambi qualcosa...» Borbottò Frank sotto lo sguardo di un Gerard alquanto divertito dalle sue espressioni confuse.
«Lo fai spesso?»
«Cosa?»
«Cacciare gli spiriti?»
«Beh, non li caccio, o almeno non proprio... e comunque no. Lo faccio solo nei weekend.»
«Oh andiamo!» Sbottò Frank dandogli una gomitata nel fianco. «Sei un'idiota»
«Come scusa?» Chiese retoricamente Gerard, fermandosi davanti al ragazzo e mettendo una mano sopra il muro dietro di lui, bloccandolo.
Frank cominciò a balbettare, «Ehm... Nie-niente»
Il sorriso che Gerard stava nascondendo sparì totalmente; ci rimase un po' male.
Non aveva intenzione farlo spaventare.
«Hey, sto scherzando» Disse, poggiando delicatamente il dorso della mano sulla guancia del ragazzo, che chiuse gli occhi per qualche secondo.
Gerard rimase a guardarlo, a guardare i suoi occhi chiusi, le sue guance dal colorito roseo e le labbra contorte in una smorfia perché probabilmente le stava mordendo.
Si avvicinò, lentamente, portò la mano sopra l'altra sua guancia e mise delicatamente le labbra sulle sue.
Frank sgranò gli occhi quando capì cosa Gerard stava facendo, ma la sua intenzione non era quella di scappare.
Anzi.
Allungò le braccia verso di lui e allacciò le mani dietro la sua testa, per poi chiudere gli occhi e ricambiare il bacio che Gerard gli stava dando.
«Frank non ti farei mai del male» Mormorò il ragazzo sulle labbra del moro, mentre afferrandolo dai fianchi lo sollevò, facendogli allacciare le gambe alla sua vita.
«Lo so» Rispose Frank, aggrappandosi alle sue spalle, staccandosi per un momento dalle sue labbra per guardarlo negli occhi. «Lo so» Ripetè, prima di riprendere il bacio.
STAI LEGGENDO
𝒊𝒍 𝑵𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝑷𝒐𝒔𝒕𝒐
Romance𝘛𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘯𝘵𝘰? ᵇᵒʸˣᵇᵒʸ ᶠᵃⁿᵗᵃˢʸ ⁿᵒ ᵛᵃᵐᵖⁱʳᵉ ©𝑝𝑎𝑟𝑡𝑦𝑏𝑢𝑔𝑝𝑜𝑖𝑠𝑜𝑛 (Frerard) [Cominciata agli i...