Capitolo 1

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Era ormai sera quando finimmo gli allenamenti con la squadra di pallavolo, così dopo aver pulito e rimesso a posto la palestra andammo tutti nella stanza del club per cambiarci. Ero stanco e così mi cambiai con molta calma iniziando dalla maglia, poi i pantaloni e infine mi misi la giacca della divisa scolastica ,una sciarpa spessa e sopra di essa le mie amate cuffie bianche ed uscì dicendo un molto apatico :

"A domani."

Era quasi sera, il sole stava tramontando. Scesi le scale e mi diressi verso il cancello della scuola. Arrivatoci notai che c'era qualcuno appoggiato al muro di fianco all'uscita che guardava per terra, ma appena sentì i miei passi tirò subito su la testa di scatto e venne verso di me.

"Hey Tsukki!" urlò leggermente la figura. Riconobbi la voce. Quando si fermò davanti a me potei confermare che era proprio lui. Yamaguchi Tadashi.

"Mi hai aspettato per andare a casa insieme? Che gentile che sei, ma non ce n'era bisogno" dissi con una punta di sorpresa, in fondo ero felice che mi avesse aspettato.

"Ehm, in verità volevo chiederti una cosa prima d'incamminarci..." disse.

"Ok, cos'hai da dirmi Yamaguchi?" chiesi.

Lui si mise a guardare a terra e lo vidi stringere i pugni.

"io..." chiuse gli occhi.

"io...IO TI AMO!" .Le ultime parole le urlò tirando la testa su di scatto mostrando il suo viso completamente rosso e leggermente nascosto dal buio della sera.

Io all'inizio ero rimasto un po' stupito, ma mi ripresi subito tornando serio e avvicinandomi a lui e mettendomi al sul fianco ma guardando dalla parte opposta. Mi chinai fino al suo orecchio per poi dirgli:

"Mi spiace ma io ti vedo solo come un amico"

Lui si voltò di scatto verso di me aggrappandosi alla mia giacca con entrambe le mani e guardandomi con uno sguardo incredulo e angosciato.

"Ma io mi sono dichiarato a te perché pensavo provassi lo stesso Tsukki!"

Disse guardandomi negli occhi.

Feci un sorrisetto beffardo senza volerlo e mi avvicinai al suo orecchio di nuovo e con una voce seria e acida gli dissi:

"E invece no Yamaguchi. Io ti vedo come uno amico. Tutto qui. NÈ PIÙ. NÈ MENO." Scandii le ultime 4 parole in modo da rendergli ben chiaro il messaggio.

Mi rimisi in posizione eretta alzandomi lentamente e per poi dire:

"Allora ci vediamo domani in classe, eh?"

Mi girai e m'incamminai verso casa. Dopo una decina di passi sentii un tonfo e con la coda dell'occhio mi guardai alle spalle vedendo un ragazzo appena freindzonato a cui le gambe avevano ceduto, ed era ormai a terra in ginocchio a piangere disperato per quello che gli avevano appena detto.

"Certo che sono proprio uno stronzo" pensai mentre camminavo.

Era comunque mio amico e io gli ho dato la risposta alla sua importante domanda quasi con odio... Credo che ai suoi occhi gli abbia appena sputato in faccia acido per poi congedarmi con un "Ci vediamo domani!" come se non fosse successo nulla .

Sono proprio uno STRONZO.

Ma sono fatto così, non avrei saputo rispondergli in altro modo se non quello. E poi come si era mai potuto innamorare di uno stronzo come me? Sono: acido, cinico, noioso, solitario, meschino, scontato, un po' snob, asociale e comunque io non sono gay! Come gli era mai potuta venire in mente l'idea che provassi più di una semplice amicizia per lui?!

Per togliermi questo pensiero dalla testa attaccai le cuffie al telefono e comincia ad ascoltare canzoni a caso. Non m'importava quali fossero, mi bastava che colmassero il silenzio in torno a me e che mi riempissero la testa in modo da non poter pensare più a nient'altro.

Angolo autore
Questa è la mia prima storia. Se volete il continuo commentate e se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina.

Io in tanto vi saluto. Al prossimo capitolo.... Forse

(Cmq per chi se lo chiedesse, si , c'è l'ho un po' tanto con Yamaguchi, ma nulla di grave)

L'amore è cieco quanto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora