1 gennaio... e partiamo Male

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Da dentro la casetta si udì la potrà scricchiolare, Ron e Hermione erano rientrati nella loro Tana dopo aver passato le vacanze di Natale dai genitori di lui.
"Direi che è meglio andare subito a letto" disse Hermione appena varcarono la soglia della casa.
"Oh, e hai ragione" rispose Ron con le mani su gli occhi che lottavano per restare aperti.
Entrarono in camera e mentre Ron sfilava il pigiama da sotto il cuscino, Hermione si era buttata a pancia in giù nel letto fatto.
"La situazione si sta ribaltando" disse Ron contemplando la maglie distesa in modo da occupare tutto il materasso.
"Ho sonno..." si lagnò Hermione con il viso schiacciato sopra il cuscino.
"E le coperte sono pulite, le ho cambiate prima di partire" disse Ron con tono stranamente serio.
Hermione, evidentemente sorpresa dalla serietà infiltrata nella voce del marito tirò su la testa, gli occhi ridotti a fessure e scrutò l'uomo che aveva difronte: aveva dei capelli rosso fuoco e le lentiggini un po' confuse nel rossore delle guance e del naso per il freddo che c'era appena fuori casa. La ragazza accennò un sorriso, comparso anche sul volto del marito. Dopo essersi infilati entrami il pigiama si fiondarono nel letto, dove si addormentarono all'istante. La prima a svegliarsi la mattina stessa fu lei, Hermione, che non si sa perché aveva impostato una sveglia babbana alle otto. Controvoglia si mise a sedere e girò lo sguardo verso Ron che dormiva con la bocca socchiusa, i capelli rossi spettinati che gli ricadevano sul viso. Stanca, lei si rimise nel letto, lo sguardo sempre rivolto all'uomo accanto. Dopo poco richiuse gli occhi e si riaddormentò. Li riaprì qualche ora più tardi e al suo fianco non c'era più nessuno. Scossa si rigirò e si mise sul fianco apposto, il sinistro. E prima che se ne accorgesse si ritrovò in bagno, la testa china sul cesso. Era confusa e un'attimo dopo sentì il marito piombare accanto a lei e prenderle i capelli. Quando ebbe finito tirò su la testa, lui aveva uno sguardo preoccupato, ma cercava di renderlo meno tale possibile. Sbiancato, si alzò e aiutò la moglie e farlo di conseguenza.
"Stai meglio?" Fece passando lo spazzolino alla donna visibilmente stanca e pallida anch'essa.
Lei afferrò lo spazzolino e fece un breve cenno di sì con la testa. Lui la osservò lavarsi i denti e poi uscirono insieme dal bagno.
"Hermione... Tutto bene? Non è il caso di"
"No" sbottò lei, brusca
"È quel maledetto vino elfico di tua madre, Ron... Non lo reggo" entrambi si buttarono sul divano. Leggermente sollevato, Ron la fece sistemare il più comodamente possibile e si mise ad accarezzarle i capelli, rendendoli ancora più disordinati. Hermione aveva lo sguardo perso, la testa appoggiata sulla spalla di lui, le gambe incrociate. Chiuse gli occhi un secondo per assecondare il terribile mal di testa appena sorto. E neanche il tempo di portare al termine un respiro si spinse in avanti e vomitò, vomitò come aveva fatto poco prima, come se avesse messo in bocca le pasticche vomitose di George e il suo defunto gemello, Fred.
Ron era diventato più bianco di prima e questa volta si alzò e si smaterializzò dritto alla tana, dove trovò la madre, Molly, già in cucina, con un ragazzino su gli otto anni dai capelli blu che mangiava famelico una ciotola di porridge.
"Mamma" disse lui con il fiato mozzo, ansimava come se fosse appena di ritorno da una maratona.
"L'ho lasciata da sola, sta male" disse con voce ancora più tremante e insicura.
"Vieni" completò in fretta e si smaterializzò di nuovo, seguito dalla madre alla quale stava per venire un infarto: di solito non ti aspetti che tuo figlio, ormai grande e sposato piombi in casa tua la mattina tardi dell'uno gennaio, ansimando e implorandoti di seguirlo a casa sua dove poteva essere successo un non si sa cosa alla moglie.
Riapparirono in casa, Hermione sempre piegata in due per terra, la mano sullo stomaco e grazie al cielo aveva improvvisamente smesso di rigettare. Tuttavia, l'enorme macchia marrone era ancora sul pavimento quando la signora Weasley agitò la bacchetta e senza muovere le labbra la fece sparire. Eliminato lo sporco si fiondò su Hermione e la aiutò ad alzarsi.
"Sto bene, signora Wesley, non si preoccupi" disse Hermione, concentrata nel tenere gli occhi più aperti possibili anche se ormai erano ridotti a fessure. Non sapeva perché, ma aveva la sensazione che se li avesse chiusi sarebbe di nuovo ricaduta per terra a fare quello che aveva appena fatto.
"Oh, non dire sciocchezze, mia cara" disse la signora Weasley in tono apprensivo. Una nuova ruga era visibilmente comparsa sul volto di Ron.
"Non sarà il caso di portarla al San Mungo?" Disse questo con la stessa voce tremante che aveva usato poco prima quando era piombato in casa della madre.
"Per una sbornia di capodanno? No, non penso proprio che ce ne sia bisogno" rispose la signora Weasley aiutando la ragazza a sistemarsi su una poltrona che affiancava il divano da dove si era gettata precedentemente. Aveva la testa tirata all'indietro, con le palpebre troppo pesanti per farle restare aperte, dopo una breve lotta di una ventina di secondi, che a lei parvero anni cedette, e le chiuse. Non riuscì più a captare nessun rumore, era come persa nello spazio e quando riuscì di nuovo a spalancare gli occhi si guardò intorno spaventa, il cuore a mille. Era in ospedale e affianco a lei sedeva suo marito, su una scomoda sedia di legno lui la guardava preoccupato, una mano di Hermione era fra le sue. Le tende erano state tese a torno il letto dove si trova la ragazza.
"Sta bene" dise con un sussurro
"Sta bene" ripeté a voce più alta, alzandosi da quella maledetta sedia scomoda.
La voce della signora Weasley si udì al di là delle tende che circondavano i ragazzi.
"Lo sapevo che si sarebbe ripresa" disse come se si fosse appena tolta un macigno dallo stomaco. Insieme a lei si levò un mormorio generale.
"Cos?" Disse Hermione, visibilmente più confusa di prima, sembra veramente una fresca vittima dell'incantesimo confundus.
"Dove sono? Falli entrare"
Ron eseguì gli ordini e scostò le tende: la signora Weasley, Ginny, Harry, George e Fleur erano appena li fuori, tutti con sguardo interrogativo e preoccupato.
Molly Weasley si affrettò ad avanzare verso la ragazza, la abbraccio e con un movimento complicato della bacchetta fece apparire dal nulla una sedia simile a quella dove era seduto Ron poco prima.
"Oh, cara... Ci hai fatto prendere un bello spavento, sai?" Disse mentre a stento la lasciava andare.
Hermione era sconvolta: un'attimo prima era nei suo salotto, seduta sulla poltrona vicino al divano e ora era nel letto di un ospedale per maghi.
Liberata dall'abbraccio della suocera scosse appena la testa per vedere il volto del ragazzo dai capelli rossi che aveva sposato. Era molto sollevato, si notava, e dietro di lui si fecero avanti il resto delle persone. Harry teneva la mano stretta ad un bimbo di otto anni con dei capelli blu spettinati, l'altra mano del piccolo era stretta attorno al polso di Ginny, che scrutava Hermione, preoccupata. Uno alla volta si fecero avanti e abbracciarono la ragazza seduta nel letto con le gambe tese di fronte a lei. Dopo i vari saluti entrò nella stanza in guaritore che si diresse proprio verso di loro. Si fermò ai piedi del letto e con il naso aquilino incollato ad una tavoletta, senza guardare Hermione esclamò: "signora Granger"
"Weasley" lo corresse Ron; era la prima volta che spiccicava parola da quando Hermione si era svegliata.
"Signorina Weasley" disse lui rivolgendo un'occhiata torva a Ron
"Dovremo fare dei controlli ma non dovrebbe avere niente che non va" disse, guardando Hermione per la prima volta.
"La invitiamo a restare qui sta notte, suo marito può restare con lei" Ron era smarrito.
"Ma come, di solito ci mettete massimo qualche ora a curare una cosa di questo genere!" disse la signora Weasley frustrata.
"Per degli accertamenti, signora" disse il guaritore con lo stesso tono annoiato, di chi avrebbe preferito ballare con un ungaro spinato.
"Cosa decidete, allora" disse rivolgendo nuovamente lo sguardo a Hermione che lo scrutava strana.
Lei girò gli occhi verso il marito che annuiva muto.
"Resto" disse infine.

Spazio autrice
Questo è il primo di penso parecchi capitoli. Spero piaccia a quella povera persona che la leggerà tra tipo 159 anni 💕

PS: spero di non aver fatto troppi errori grammaticali

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora