San Mungo -

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Passò un'ora, in silenzio era caduto tra i coniugi dopo le estenuanti quindici domande di Ron, dove la risposta era solitamente "sta arrivando" ... " Non lo so" ... "Dormi" ...
Il ragazzo era steso e scrutava il soffitto accigliato, pensando all'accaduto e alla posizione della figlia in quel momento assente, lei era seduta al suo fianco, invece, e guardava lui con un'espressione a metà: mezza rimbambita alla vista del suo viso, mezza preoccupata perché non sapeva cosa gli fosse successo. Ron fece per parlare di nuovo, ma aprì solo la bocca per richiuderla.
Da fuori le tende chiuse avvertirono un gemito e una risatina. Ron scattò sui gomiti riconoscendo il rumore. Hermione si alzò in piedi per aprire e fuori trovarono la signora Weasley con imbraccio Rose. Il padre sorrise alla vista di quella testolina rossa che lo guardava. La bambina di cinque mesi tese le corte braccia verso di lui, voleva il papà. Molly Weasley si fece più vicina e Ron notò che oltre la figlia, situata nel braccio sinistro della madre, Molly, teneva un busta nell'altra. Rose venne scaricata tra le braccia di Hermione, che la salutò sussurrando dopo aver salutato la Weasley. La madre di Ron si avvicinò al figlio, gli mise la mano sulla fronte sotto i capelli scompigliati.
« sto bene» mugolò Ron sorridendo.
« sono sicura che non è niente» gli sorrise Molly guardandolo addolcita. Ron ricambiò il sorriso, poi girò velocemente lo sguardo sulla figlia, che lo scrutava con la testolina incurvata di lato.
La piccola notò che il padre gli aveva rivolto attenzione e si rimise ad allungare le braccia verso di lui. Hermione gliela avvicinò e lei cominciò a sorridere, gli occhietti azzurri così uguali a quelli del papà lo fissavano contenti. Ron si mise seduto appoggiando la schiena al muro prendendo la piccola e facendola sedere sulle sue gambe tenendole una mano dietro la schiena. Rose lo guardava ammirata, lui la scrutava sorridendo. La bambina tese le braccia verso di lui e, Ron, non riuscendo a resisterle, la sollevò da sotto le ascelle e se la portò al petto.
Lei, solo cinque mesi, strinse per quanto possibile le braccia attorno al collo del padre. Molly Weasley rimase così addolcita dalla scena che le sfuggì un "aww" portandosi le dita sulle labbra. Dopodiché si rivolse a Hermione, sempre in piedi vicino al lettino.
« dovrebbe arrivare un guaritore a breve» le disse mentre appoggiava un secondo l'enorme busta a terra. Raddrizzò la schiena con sempre la busta in mano, poi si avvicinò a Hermione per salutarla con una braccio per sparire dietro la porta infondo alla stanza rettangolare lasciando l'entrata spalancata. Mentre Hermione si avviava a chiuderla, Rose tirò una ciocca a Ron, che gemette. La ragazza teneva ormai una mano sulla maniglia quando udì il marito e invece di girarsi, però, osservò fuori dal reparto, dove notò una testa bionda inconfondibile sfrecciare accanto un corpo lievitante. Non volle pensare a quello che stesse succedendo lì fuori, si limitò a sbirciare un secondo di più per poi chiudere la porta e rigirarsi per camminare fino al letto da lei più lontano. Si sedette sulla scomoda sedia osservando figlia e marito, le mani unite sopra le proprie ginocchia.
Si scordò di tutto quello che aveva visto quando le persone più importanti della sua vita le presero i pensieri, guardando le due teste dai capelli rossi giocare. Improvvisamente tornò la preoccupazione per il marito: cosa lo aveva fatto svenire? Aveva qualcosa di incurabile? Lei sarebbe rimasta sola? Ti fai troppi film mentali, pensò scrollando la testa, non notò che i due avevano smesso di ridere. Sorrise ai quattro occhi che la fissavano, portò in braccio in avanti fino a scompigliare i dritti, fiammeggianti capelli della piccina. Rose le sorrise con gli occhi, poi tornò a fissare il papà con lo stesso bellissimo sorriso, che, però, assumeva un'aria più intelligente di quella di lui, un'aria ugualmente intelligente a quella di Hermione. La ragazza si lasciò cadere sullo schienale della scomoda sedia di legno, i due sorrisi difronte a lei le occuparono la mente facendola sentire bene. Quando sentì un urlo straziante, però, sobbalzò girando di scatto la testa sull'entrata. Notò, poi, che anche il marito teneva gli occhi spalancati, fissi dove lei stava guardando un'attimo prima.
« prima ho visto Malfoy» rivelò con voce tremolante guardandolo.
« è morto?» chiese Ron con un tono d'ironia nella voce che fece arrabbiare Hermione.
« Ron!» lo rimproverò sconvolta.
« credo sia successo qualcosa ad Astoria» disse riportando lo sguardo su di lui dopo aver osservato la figlia un secondo.
« chi è Astoria? La moglie?» chiese osservandola
« si, l'ho sentito da Narcissa... a quanto pare neanche Malfoy sa che lei e Andromeda si vedono, sono convinti che lei abbia tagliato le connessioni con gli altri Black da anni, ormai. Ma quella donna non è una che abbandona la famiglia» Ron alzò le sopracciglia, stupito della velocità con la quale parlava la moglie. Lei restò un'attimo a guardarlo, poi si alzò e prese Rose, notando che la bambina lottava per tenere gli occhi aperti.
« tua madre ha detto che sarebbe arrivato qualcuno...» disse cullandola passeggiando intorno al letto.
Come me se avesse espresso un desiderio, una persona si fece alla porta, una guaritrice avanzò verso di loro. Hermione la osservò avvicinarsi contenta.
« lei sta bene signor Weasley, veramente, niente di cui preoccuparsi, potrà tornare a lavoro anche domani, sempre se non preferisce riposare un giorno visto che è molto tardi, sono sicura che il suo capo capirà» disse osservando Ron, seduto nel letto con le gambe coperte dalle bianche lenzuola.
Hermione tirò un sospiro di sollievo, quasi le caddero le ginocchia. Tornò in se quando vide la guaritrice girarsi e allontanarsi di qualche passo.
« scusi» disse avanzando leggermente.
« sa cosa è successo qua fuori? Abbiamo sentito un urlo poco fa...» la guaritrice si girò scoccando a Hermione uno sguardo comprensivo
« hanno diagnosticato una malattia dilla, non l'hanno presa bene» continuò facendo un piccolo sorriso quasi sofferente. Si girò e questa volta lasciò la stanza. Quando Hermione riguardò il marito lui era già in piedi.
« credi che dovremmo passare da lui?» chiese prendendo la giacca della moglie dallo schienale della sedia e buttandolo sulle spalle si lei, che teneva le braccia sempre occupate con la piccola mezza addormentata.
« no, andiamo giù, se lo incontriamo gli diremo qualcosa, sempre che non ci schianti» disse avviandosi verso il giscchettino rosso minuscolo della bambina. Rose se lo fece infilare tenendo gli occhi chiusi, ma collaborando per non far faticare troppo la madre. Uscirono, poco dopo. Ron era vestito, la madre, passando, gli aveva portato anche i vestiti. Fuori  dalla stanza notarono solo i guaritori dei quadri bisbigliare tra di loro. Passarono lungo il corridoio fino ad arrivare alla breve rampa di scale che scendeva. Il tempo di fare tre dei dieci scalini che un omino passò sfrecciando da un quadro alla loro sinistra. Ron gli rivolse un'occhiata di sfuggita prima di guardare avanti a sé continuando ad avanzare con la moglie al suo fianco. Uscirono senza problemi, una volta fuori, Hermione si smaterializzò, lasciando padre e figlia ad aspettarla. Ron osservò in piedi la piccola addormentata tra le sue braccia. Dietro di lui, da quello che sembrava un negozio abbandonato, sbucarono due persone sorridenti.
Ron si girò a guardarle nella poca luce causata da un lampione.
« Weasley» salutò Malfoy facendo un cenno con la mano, non riuscì a frenare, però, una punta di ripudio nella voce. Ron ricambiò con un cenno del capo, notò solo allora del bambino aggrappato alla ragazza vicino a Draco.
« congratulazioni » disse osservandolo.
« anche a lei» rispose gentile la donna che teneva lo sguardo rivolto alla bambina.
Ron le sorrise imbarazzato prima di allungare il collo verso la strada cercando di scorgere dei fari gialli avvicinarsi.
« arrivederci » fece la ragazza cominciando ad allontanarsi dietro il marito.
Ron rimase lì per almeno altri cinque minuti buoni prima di vedere i fari in lontananza. La macchina si fermò a qualche metro da lui e Ron si fiondò allo sportello dietro per sistemare la figlia sul seggiolino. Entrò in macchina dopo averla legata e si allacciò la cinta.
«non è successo niente a Malfoy, comunque» a Hermione la notizia non sollevò particolarmente, non voleva succedesse niente di brutto a nessuno, certo, avrebbe provato compassione verso Malfoy se gli fosse successo qualcosa, ma non dimenticava tutto l'odio provato verso di lui per anni.
« bene» disse facendo ripartire la macchina. Il tragitto verso casa fu abbastanza silenzioso, rotto solo da Hermione, quando...
« pensi di tornare a lavoro domani?» chiese con schiena dritta a mani al volante.
« be'... Si» rispose Ron guardando la strada.
« oh» fece Hermione un po'delusa. Arrivarono, dopo aver varcato la soglia di casa fu istantaneo salire in camera da letto. Prima di mettersi a dormire, però, Hermione dovette posare la figlia nella culla della cameretta, dandole un bacio in fronte per salutarla.
Tornò nella propria stanza, Ron era già seduto nel letto, la bacchetta tra le mani osservandola. La posò quando Hermione entrò facendo il giro del letto per arrivare alla sua parte.
Ron afferrò il deluminatore posato sul comodino e quando lei si fu sdraiata lo fece scattare.
« notte » la salutò mettendosi sotto le coperte
« buonanotte » fece lei sorridendo, cosa che ovviamente Ron non notò sotto il buio che li circondava.
« ah, e... Scusa per lo spavento che ti ho fatto prendere» disse davvero dispiaciuto, non voleva immaginare neanche la reazione della moglie vedendolo steso li privo di sensi, che non rispondeva alle numerose chiamate di lei. Hermione gli prese la mano
« non è colpa tua»

Spazio autrice 💕
Errori?
Sono consapevole di aver scritto in maniera abbastanza discutibile questa volta ma... La gente la legge questa storia? Mi date segno di vita? Scrivete un commento, datemi consigli su come migliorare, vi prego.
Ho finito di fare la prof in video lezione, ora vado... Ciauuu

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora