le maglie

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"esci, muoviti!" Urlò Hermione appena fuori la porta
"Ecco, scendo" rispose Ron correndo giù per le scale.
Avevano deciso di fare un giro nei pressi della casa per stare un po' all'aria aperta.
"Ecco, prendi" disse Hermione mettendo in mano al marito due bottigliette d'acqua.
Uscirono e da subito la giornata non prometteva bene: era già agosto, Hermione era all'ottavo mese e con quel caldo si sarebbe potuta sentire male. Dopo quindici minuti minimo in cammino Ron ruppe il silenzio.
"Tutto bene?" Chiese alla ragazza che ansimava per dolore e fatica.
"Si, appena vedo una panchina ci fermiamo, è..." Rispose Hermione.
Voltarono l'angolo e finalmente ne trovarono una.
"Meglio?" Chiese Ron passandole una bottiglietta d'acqua. Hermione ne bevve un lungo sorso, poi rispose:
"Si... torniamo" Ron si alzò in piedi e le prese una mano, controllò che non ci fosse nessuno e girò su se stesso.
Si ritrovano dall'altro lato della strada dalla loro Tana, Hermione si affrettò ad attraversare.
"Siediti" le fece Ron quando aprì la porta di casa
"Sicuro" disse Hermione mentre avanzava verso la poltrona a fianco al divano.
"Oggi preparo io il pranzo" disse Ron andando in cucina
"È il minimo" mormorò Hermione scocciata, i piedi doloranti.
Non volle pensare a cosa il marito stesse combinando in cucina quando sentì degli scoppi, chiuse semplicemente gli occhi e provò a rilassarsi. Ron tornò venti minuti dopo, in mano un piatto di uova strapazzate
"Venti minuti per quelle?" Chiese Hermione una volta riaperti gli occhi e guardando il marito.
Lui non rispose e si sedette nel divano, passando il piatto a Hermione.
"Tieni" disse
"Con che mangio?" Chiese afferrandolo
"Merda" disse Ron sottovoce, alzò la bacchetta e mormorò:
"Accio forchetta" in effetti, una forchetta arrivò nella sua mano libera e la diede a Hermione.
Un secondo dopo si alzò dal divano e si girò verso la cucina
"Dove vai?" Chiese Hermione quando si accorse che il marito stava per andarsene.
"A... Sistemare una cosa" disse lui camminando all'indietro e guardandola. Avrà fatto un casino, pensò Hermione mentre masticava un'altro boccone.
Sentì, poi, un rumore di padelle che battevano tra loro, piatti che che si scontravano e posate che combattevano, poi il silenzio.
Preoccupata e incuriosita, posò il piatto sul tavolinetto basso di fronte a lei e si alzò.
La cucina si trovava a fianco alla sala e quando lei la guardò era tutto in ordine, pulita e impeccabile.
"Cosa hai fatto?" Chiese stupita dal fatto che in casa sua non fosse scoppiata una terza guerra magica.
"Ho risistemato" disse Ron andando vicino alla moglie e mettendosi di fianco a lei per guardare bene la cucina.
"Bravo" disse lei dopo qualche secondo, la mano destra sulla pancia e la sinistra sul fianco. Dopo un breve silenzio imbarazzante Hermione si rivolse al marito
"Che cosa stavi cercando di cucinare, scusa?" Chiese girando il volto verso di lui
"Lascia perdere" rispose Ron con una mano tra i capelli, rendendoli ancora più spettinati e belli.
"Ook" disse Hermione girandosi per tornare in sala
"Non ci voglio proprio pensare" aggiunse sottovoce.
Il pomeriggio tardi, verso le quattro, aveva un sonno tremendo e decise di andare in camera, di sopra, dove trovò il marito seduto nel letto con delle magliettine tra le mani: una rosa e una blu.
"Le hai comprate?" Chiese calma Hermione con un dolce sorriso sulle labbra. Lui parve spaventato a sentirla all'improvviso e con un sussulto si nascose le maglie dietro la schiena, ma poi si accorse che Hermione aveva già visto e capito, così gliele fece vedere
"Doveva essere una sorpresa..." Disse mentre la moglie osservava la magliettina rosa con la scritta  Rose sopra. Non è che non avessero comprato nulla per il bimbo prima, ma mai qualcosa con colori particolari o personalizzate, per non rischiare siccome non sapevano ancora il sesso del piccolo.
"Dove le hai prese?" chiese Hermione prendendo tra le mani la magliettina con la scritta Hugo.
"George conosce della gente..." Disse lui mentre guardava la moglie sedersi al suo fianco.
"Ok, no... In un negozio babbano" rivelò
"Ce ne sono una marea, in più se non trovi il nome che hai scelto puoi deciderlo e te lo stampano su una maglietta" continuò indicando il nome del bambino.
"Ho dovuto farlo stampare" riprese.
Hermione gli sorrise poi si trascinò all'indietro fino a poter posare la testa sul cuscino.
"Quello è il mio posto" disse Ron ironicamente offeso.
"Uguale" disse lei con lo stesso tono, gli occhi chiusi e la bocca incurvata in un piccolo sorriso.
Ron si stese, quindi, dalla parte della ragazza e la guardò: era bella, molto, aveva i capelli mori e spettinati raccolti in una morbida  treccia e le guance rosee.
Hermione si girò di lato dando le spalle al marito e tentò di addormentarsi, lui impostò una sveglia babbana per due ore dopo e fece lo stesso.

Spazio autrice 💕
Tu, persona che stai leggendo la storia, fammi sapere se ci sono errori, provvederò a correggerli...
Per il resto boh, non sono troppo soddisfatta del capitolo ma spero piaccia perché ci ho messo abbastanza 👉👈

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora