questi.

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"allora proponi un nome tu!" Disse Hermione, seduta su uno sgabello in cucina. Davanti a lei una tazza di cioccolata fumante appena preparata dal marito.
"No lo so... Lavanda"
"Scherzi?"
"Si, certo" entrambi risero e Hermione prese una gran sorsata di cioccolata. Quando abbassò il bicchiere, però, tornò di nuovo seria.
"Usciamo oggi?" Disse Ron notando l'espressione accigliata della moglie pensierosa.
"Mm? Si, ok" rispose risvegliandosi da quello stato di trance.
Era una giornata mite: niente sole ma si stava bene fuori, non tirava un filo di vento.
"Vado a prepararmi" disse Hermione una volta finita la cioccolata. Ripose la tazza nel lavello e si avviò di sopra. Tornò poco dopo e Ron notò una cosa: si vedeva già la pancia.
Fece un gran sorrisone alla ragazza prima di farle notare quel particolare.
"Guarda, Hermione" disse mettendole una mano dietro la schiena e spingendola verso un lungo specchio accantonato in un angolo della saletta. La fece girare di lato appena si piazzarono davanti.
Hermione, una volta aver guardato il proprio riflesso per qualche secondo si girò verso il marito e gli rivolse un sorriso uguale a quello che lui aveva impresso in volto.
Arrivati a Diagon Alley, entrarono ai tiri vispi Weasley per un saluto veloce a George e si stupirono nel trovare anche Fred in braccio ad Angelina, in lacrime e che si agitava per farsi lasciare.
Fred non era il genere di bambino che piangeva spesso e per un'attimo si allarmarono.
"Tutto bene, George?" Chese Ron avvicinandosi al fratello che teneva il viso tra le mani, i gomiti appoggiati alla cassa.
"Oh?" Disse alzando lo sguardo. Aveva i capelli spettinati, sembrava  un accendino.
"Si" rispose, strofinandosi gli occhi con la punta delle lunghe dita e alzandosi subito dopo.
"Serve qualcosa, fratellino?"
"No, eravamo passati per un saluto" disse velocemente Hermione, sorpassando il marito e piazzandosi davanti a George.
"Ciao, allora!" Disse questo, facendole un gran sorriso.
"Altro?" Disse rivolto a Ron che guardava con desiderio delle cioccorane in uno scaffale poco più in là.
"N-no" rispose lui distogliendo lo sguardo
"Che è successo a Fred?" Continuò, riprendendosi.
"Capricci, come al solito" disse lui dimenticandosi di sorridere.
"Ne saprete di più tra un po', vedo" continuò rigirando lo sguardo verso Hermione.
"Si, otto mesi... Poco" disse lei
"Godeteveli" concluse George.
Usciti dal negozio, Hermione adocchiò una vetrina con esposti gadget per bambini e, prendendo il marito per un polso, lo costrinse a entrare.
"Hermione, c'è tempo..." Disse, tenendo gli occhi chiusi e la testa all'indietro nell'istante in cui varcarino l'ingresso.
Aperti gli occhi, appena sentì le dita di Hermione allentarsi scostò la mano, incantato dalla quantità di cose magiche per bambini che volavano tra gli scaffali alti. Hermione lo riafferrò, questa volta per il gomito, e lo trascinò fino a dove erano piazzati centinaia di bavaglini con dei nomi scritti sopra. E finalmente lo vide, il nome suo figlio. Lo indicò di scatto a Ron, che, però, teneva tra le mani un'altra tovaglietta con scritto il nome da bimba.
"Questi, allora?" Disse lentamente con le labbra incurvate in un piccolo sorriso.
"Questi." Finì Hermione.

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora