Villa Conchiglia

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[IL CAPITOLO CONTIENE TRASH]

Rose urlava, sbraitava contro di lui.
Le parole "hai rovinato tutto" giravano nella testa del bambino ripetutamente, nonostante furono solo due le volte in cui uscirono dalle labbra tirate della ragazzina. E mentre lui implorava urlando, vedeva la famiglia appoggiare l'altra, senza dargli il minimo supporto.
Fu solo quando la madre gli si avvicinò a passo sicuro e alzò la mano sinistra per riversarla sulla faccia del bambino, che questo aprì gli occhi. Quando si svegliò, però, Hugo non ebbe la conferma delle sue stupide convinzioni. Le braccia della sorella lo soffocavano in un abbraccio involontario.
« Rose, levati» la supplicò, nonostante le fosse grato. Lei sembrò svegliarsi in quel momento.
« è Natale» gli disse.
« buongiorno, eh» fece Hugo, cercando di essere indifferente alla Rose che aveva invece conosciuto nel sonno
« dai, è Natale, alzati!». Lui obbedì strofinandosi gli occhi, ormai i ricordi del sogno cominciavano a svanire
« e loro?» guardò i genitori, sembravano così stretti l'uno a l'altra da lasciare poco spazio all'ossigeno. Ma mentre la madre tirò un sospiro per sistemare meglio la testa nel petto di Ron, Rose afferrò il fratello per il gomito.
« dov'è la bacchetta di mamma?» chiese, la voce che doveva essere un sussurro sembrava poco meno che urlata. Ma Ron e Hermione poco ne volevano sapere di svegliarsi. Hugo sembrò titubante nell'indicare alla sorella la bacchetta che sporgeva da sotto un cuscino, ma prima che potesse dire "A" lei l'aveva già afferrata.
« quanto potrà essere difficile?» disse. Un filo di preoccupazione si infiltrò nella sua sicurezza.
«che ci devi fare?» le chiese poi il fratello.
« ridarmela» sorrise la madre, per niente arrabbiata, gli occhi ancora serrati e l'orecchio ancora precisamente posizionato sopra il cuore del marito. Rose sobbalzò, tirò giù il capo e arrossì violentemente.
« evitiamo casini, mh?»
« scusa» mormorò la piccola impotente, rimettendo la stecca di legno nella mano sollevata della madre. Ron provò ad aprire gli occhi in quel momento.
« dai, andiamo a mangiare» supplicò Hugo.
« ho fame anch'io» disse Rose
« io no» mormorò invece Ron, la voce rotta dal sonno.
« non ci crede nessuno. Andiamo». E mentre i due cominciarono ad avviarsi a passo sicuro verso la cucina, i genitori si godettero altri cinque secondi in dormiveglia prima di essere richiamati.
« che ore sono?» chiese Hugo, prendendo il bicchiere di latte rigorosamente bollente che gli era stato appena messo davanti.
« le sette» rispose Hermione.
« non andiamo da nonna?»
« a pranzo, no?» rispose Ron
« oggi andiamo a Villa Conchiglia, sveglia» disse Hermione
« nonna viene?»
« certo»
« e l'altra?»
« si»
« allora stiamo andando da nonna» Hermione guardò il figlio come per chiedergli se fosse serio, e lui alzò le spalle in risposta, nel mentre nel viso uguale a quello di lei faceva comparire il sorriso di Ron. Hermione guardò il marito, tanto per confermare se la somiglianza se la fosse immaginata. No: quel sorriso ebete, colpevole, e meraviglioso era uguale, e lei non poteva chiedere di meglio.
« quando apriamo i regali?» chiese poi Rose, interrompendo ogni pensiero della madre.
« adesso» il papà la afferrò e, tra le risate della figlia, corse fino all'albero con lei in braccio. La piccola restò abbracciata a lui per qualche secondo prima di riposare i piedi nudi a terra. Hermione arrivò con su in figlio stretto a lei come un koala, già immaginando cosa gli aspettasse nei pacchi sotto l'albero.
« Ro, mi passi quello?»
« c'è scritto il mio nome, è mio»
« dico quell'altro»
« be' spiegati meglio»
« muovetevi» incoraggiò la madre, sedendosi nel tappeto impaziente come una bambina, mentre Rose smistava i regali a seconda del nome scritto nella carta dorata
« perché ce n'è uno con il nome di Dominique?»
« mi sarò sbagliato» si scusò Ron, un'attimo prima di ricevere una gomitata
« lo sappiamo che Babbo Natale non esiste, tranquilli». Hermione sorrise colpevole al bambino.
« e comunque non siete mai stati convincenti» disse Rose, lanciando al padre un pacchetto morbido. La ragazza si sentì in colpa: lei non ci aveva mai creduto, non aveva mai provato quella sensazione. Ma prima che potesse dire qualcosa, contraddire qualsiasi negazione, vide la carta regalo dorata coprirle il campo visivo.
« ehi»
« sveglia» ridacchiò Rose. Ron fece l'occhiolino alla figlia, beccandosi un'ulteriore gomitata, ma questa volta tra le risate della famiglia. E quando tutti e quattro ebbero infilato maglioni con le proprie iniziali nella borsetta a perline di Hermione, quest'ultima aprì a marito e figli la porta di casa.
« vai, suona tu» incoraggiò il padre, quando davanti alla porta della Villa il piccolo si fece indietro.
« suono io» Rose passò avanti a tutti, premendo con convinzione poi il dito sul pulsante vicino alla porta della casa. Non si udì nessun suono, se non lo scricchiolio veloce della porta che, in neanche un millesimo di secondo, si aprì, rivelando uno splendido bambinetto dai capelli biondi.
«ehi!» salutò Louis. Da dietro la spalla del ragazzo spuntarono dei capelli rossi come una carota
« ciao!» salutò Fred, prima di implorare sottovoce al cugino di ripartire. Senza neanche una risposta il biondino prese e partì in quarta, lasciando Hugo anche abbastanza sbalordito dalla velocità con la quale era partito. Ma decise da subito di non aggregarsi, andò, invece, subito a cercare con lo sguardo una chioma color rame.
« entri o restiamo qua imbambolati?» in effetti lui e Rose impedivano il passaggio dei genitori. Quando entrarono vennero salutati tutti dalla gente rintanata nella cucina, ognuni persona specializzata in una parte del pranzo, direttrice: Signora Weasley.
« Ron, caro, potresti portare l'acqua tavola?» chiese. Fleur salutò Hermione con i soliti due baci sulle guance, e la ragazza si trattenne dal tossire dopo che il profumo troppo forte della mezza Veela le invase le narici.
« gli altri?» chiese Ron, avvertendo lo strano silenzio che i bambini non erano capaci di mantenere nelle situazioni simili
« in camera di Dominique, a vedere un film» gli rispose Bill, alle prese con la carne sul fuoco, ben attento a non farla cuocere troppo.
« Ron, l'acqua!» si lamentò la signora Weasley
« vado, vado». Fleur gli mise tra le mani due caraffe di vetro piene fino all'orlo e, con la sprovvista con la quale Ron le afferrò, qualche goccia cadde a terra. Si udì il lieve lamento drammatico di Fleur quando vide che il pavimento venne leggermente bagnato, e né Ron, che le passò tranquillamente avanti, né Hermione, che fece direttamente anch'essa finta di niente, le diedero peso. Ginny si trattenne invece dal ridarle il vecchio soprannome, ma solo per scherzare. Gli altri sembrarono non essersene neanche accorti, soprattutto sotto i rimproveri costanti dettati dalla signora Weasley. Quando ormai tutti si sedettero a tavola, tranne i bambini, gli eroi che presero il coraggio di andarli a chiamare furono Ron e Hermione.
« è pronto» annunciò Ron con un sussurro, entrando nella stanza con solo la testa.
« venite» disse Hermione, la voce molto più alta e ferma di quella del marito.
« mamma, mancano dieci minuti» si lamentò una vocina
« a lavarsi le mani e a tavola, adesso» ma nessuno sembrò darle ascolto, quando invece la televisione venne spenta da Victoire
« mancavano solo dieci minuti» le rinfacciò Teddy
« e tu saresti il più grande fra noi, eh» lo derise la bionda.
« Teddy ha ragione» difese un'altra voce, dal basso. Lily Luna tese le braccia verso il ragazzo dai capelli blu, e questo la prese in braccio senza esitazioni. Il metamorfomagus sorrise alla mezza Veela, e così uscì dalla stanza, oltrepassando Ron e Hermione. La mandria di ragazzini passò dalla porta; ad ogni membro della famiglia appena uscito un saluto dagli zii. L'ultima ad uscire fu Victoire, che diede a Hermione un bacio sbrigativo sulla guancia, prima di sparire per il corridoio dietro ai cugini. La ragazza chiuse la porta della stanza, e si girò verso il marito. Come solito il ragazzo le mise il braccio attorno alle spalle, stringendola a se meno del solito, cosa che purtroppo non le passò inosservata. Quando riemersero dai buio del corridoio lui si affrettò a rimettersi le mani in tasca, come se stesse facendo qualcosa di male. La reazione era dovuto alla vista del signor Granger, che scrutava i vari aggeggi della casa incuriosito. Hermione gli sorrise.
« quanti anni sono che siamo sposati?» gli sussurrò
« ho capito, ma tuo padre-»
« ma non mi hai fatto niente, eh» lei sembra, ed effettivamente lo era, molto più rilassata di lui. Salutò il signor Granger, e si fece dare notizie della madre.
« prova cucina, tesoro» gli suggerì lui. La ragazza si sorprese, poi, nel vedere la madre alle prese con il cibo senza che la signora Weasley le dicesse niente.
« ciao mamma» la salutò Hermione, dando un bacio alla guancia lievemente truccata della madre.
« i bambini? Non sono passati a salutarmi»
« “ciao mamma” “ciao Hermione, come stai?”» blaterò la ragazza indignata tra sé e sé mentre usciva a chiamare i suoi due figli.
« andate a salutare la nonna» gli ordinò Ron, avendo precedentemente sentito la moglie e la signora Granger parlare in cucina. Entrambi partirono senza farselo ripetere due volte, sotto lo stupore di entrambi i genitori.
« papà, guarda» Rose tornò sventolando due banconote da dieci euro, fiera della sua conquista
« anche io, mamma, guarda»
« metteteli in borsa, così non si perdono»
« ma sono quelli dei bannani, vero?» i due fogli di carta sembravano aver inserito un certo stupore nel bambino, ora curioso come non mai e con già mille domande prefissate in mente.
« come funzionano?»
« te lo spiega nonno Arthur» rise Ron. A farlo a posta, perché si, era stato fatto a posta, Hugo si sedette vicino al nonno, poco voglioso di lasciarlo stare e con la curiosità che invece di diminuire aumentava ad ogni domanda. Per fortuna il signor Weasley sembrava felice di poter condividere la sua passione con qualcuno, soprattutto se qualcuno di così speciale.
« mangia, però» gli disse il padre, notando come la forchetta di Hugo fosse a mezz'aria da più di un minuto. Lui si mise velocemente il pezzo di carne in bocca, senza staccare minimamente gli occhi dal nonno. Il loro discorso era magicamente passato alla macchine, e Harry e Ron non poterono evitare di raccontare la vicenda del loro secondo anno
« non prendete spunto da vostro padre» si raccomandò Hermione a entrambi i bimbi dai capelli rossi che aveva partorito.
« oppure fatelo ma dagli zii» disse George. Il silenzio calò di colpo, come se il ragazzo avesse appena bestemmiato il nome del fratello.
« ...succede?» fece Fred
« niente tesoro, mangia» lo rassicurò Angelina. Ovviamente Fred Jr era a conoscenza del perché del suo nome, era a conoscenza della storia dello zio, aveva anche ormai memorizzato il numero di punizioni che il padre si era subito in collaborazione del leggendario Fred Weasley;solo non capiva il perché di questo tabù. La sera fu un parto portare via i bambini, Hugo era quasi sull'orlo delle lacrime, mentre Lily... Be', Lily era già scoppiata, anche se Ginny riuscì bene a capire che era tutta una scenata architettata, che magari con Harry avrebbe funzionato. Ma con lei no.
« allora quando posso andare a dormire da loro?» chiese Hugo, la voce quasi sull'urlo, gli occhi lucidi e le mani impegnate a cercare di allacciare quella maledetta cintura.
« finiscila o non ci andremo mai» gli sussurrò Rose all'orecchio, portando a termine l'impresa del fratello. Hugo si asciugò velocemente le lacrime con la manica del giubbotto
« accendi i riscaldamenti?» chiese con una vocina fine fine alla madre. Questa sospirò prima di eseguire, visto che il freddo che si prova al momento era pari a quello che si poteva provare stando a fianco a un dissennatore.
« mamma» chiamò il piccoletto dopo quindici minuti buoni di viaggio
« Rose si è addormentata» riferì
« anche tuo padre se è per questo» disse Hermione, lo sguardo fisso sulla guida, riuscendo solo ad intravedere il marito con la coda nell'occhio.
« ma loro si addormentano subito!»
« talenti» sia il bambino che la madre sorrisero nel buio che li circondava.

Spazio autrice 💕
Avevo in mente di fare una cosa molto sad ma ho preferito lasciare così hahaha. Comunque, guyz
Ci sono errori? No, ve prego, segnalate gli errori che sennò faccio delle belle figure di merda con la gente che comincia a leggere.
E poi boh, sto odiando malamente la mia vita e sono pronta a riversare tutto su di loro :)
Cia

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora