l'album

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Tornarono a casa, Hermione si preoccupò lei stessa di prendere su la figlia, questa volta. Si affiancò al marito e attraversarono la strada. Lui si mise le mani in tasca, cercando disperatamente qualcosa, poi tirò fuori un grande mazzo di chiavi, infilò la più grande nella serratura e qualche secondo dopo erano già dentro la Tana. Hermione appoggiò la bambina tra le braccia del ragazzo, poi diede un bacio sulla testolina della piccola e sulle labbra rosee del marito. Annunciò che si stava per andare a fare una doccia e sparì di sopra. Ron restò lì, immobile, con la figlioletta tra le braccia.
« penso che sia ora di dormire, Rosie» sussurrò alla piccola e si sedette sul divano. Sistemò la bambina tra le sue braccia e la cullò, lei però, lo osserva e il padre non poté fare a meno di guardarla. Due paia di occhi identici s'incrociano, Ron aveva sul volto un sorriso ebete, la figlia, invece, un'espressione molto simile a quella della madre. Per quanto fosse uguale a lui, Ron, non riuscì a non pensare quanto la bambina somigliasse, in realtà, a Hermione. Poi capì: quella piccola aveva senz'altro preso io cervello di lei, a giudicare  dall'espressione intelligente, curiosa e saccente che aveva già in volto a soli dieci giorni. Rose chiuse gli occhi e smise di muovere freneticamente le gambine. Lui sorrise nel vederla in quel modo, era la cosa che sognava da anni, era la cosa che rappresenta al meglio quanto lui amasse Hermione, era senz'altro la cosa più bella che avesse mai visto. Passò mezz'ora,
Hermione irruppe nella stanza in accappatoio, con un turbante nella testa.
« vieni, mettila di sopra» disse lei guardando la piccola addormentata tra e braccia del papà. Ron eseguì in silenzio, portò la bambina nella cameretta. Hermione apparve sulla soglia a guardandoli con un sorriso.
« siete bellissimi » disse quando lui si rimise dritto. Ron sorrise e le si avvicinò, le buttò un braccio dietro le spalle e si avviarono in camera. Mentre Ron si lasciava cadere sul letto, lei era china a prendere i vestiti. Ron non la guardò infilarsi i panni, benché fosse davanti a lui, ma teneva lo sguardo al soffitto. Hermione si sfilò l'asciugamano dai capelli e scosse la testa. Ron sobbalzò quanto delle gocce d'acqua gli arrivarono in viso.
« Ehi!» disse ridendo e tirandosi su per guardarla. Hermione ghignò, poi si stese nel letto a pancia in giù e chiuse gli occhi
« ti ammalerai se vai a dormire così!» disse Ron toccandole i capelli.
« ora mi alzo» disse lei girando la testa dal lato del marito. Gli sorrise e dopo essersi alzata sparì dietro la porta. Riemerse dopo neanche un minuto con la bacchetta nella mano destra, mormorò qualcosa e quella buttò fuori aria calda, Hermione si puntò la bacchetta alla testa e cominciò ad asciugarsi i capelli. Ron chiuse gli occhi, li riaprì solo quando Hermione si era rimessa seduta nel letto , passandosi una mano tra i capelli asciutti. Lei si girò verso il marito solo dopo aver tentato di spicciare un nodo con le mani, fallendo.
« va a farti una doccia anche tu» gli impose Hermione, scrutandolo con sguardo serio.
« sta sera » mugolò Ron per poi girarsi a pancia in sotto. Hermione sorrise, gli si sdraiò affianco e allungò il braccio per toccare i capelli rossi e spettinati di lui. Ron sorrise con il viso schiacciato sul cuscino. Hermione strinse gli occhi nel guardarlo, poi chiese:
« e quand'è che ti sei innamorato tu di me?» bloccò la mano che gli accarezzava i capelli, Ron girò il volto e appoggiò l'orecchio sul cuscino.
« non saprei... » disse alzando gli occhi, poi sbruffò
« al secondo anno, forse?» Hermione sorrise
« e perché non me lo hai mai detto?» chiese.
« tu me lo hai mai detto?» ribatté lui scrutandola con gli occhi a fessure.
« be', si» rispose Hermione mentre faceva una specie di risata ironica.
« mm, si, certo» scherzò lui girando la testa testa dall'altra parte. Hermione gli diede un pugno leggero sulla spalla.
« prego?» chiese Ron tornando a guardarla, sorridendo. Hermione si girò di lato in modo da dare le spalle al marito, così lui capì cosa doveva fare. Sospirò sorridendo e si girò di lato, abbracciando Hermione e prendendole una mano che se ne stava appoggiata al materasso, la ragazza sorrise con gli occhi chiusi.
« miseriaccia, Hermione, quanto shampoo ti sei messa?» disse Ron riemergendo dalla criniera mora della moglie.
« meno del solito, in realtà» rivelò lei
« devo andare a fare la spesa » continuò sospirando, in quel momento voleva solo dormire.
« questa vita da babbani che stiamo conducendo non mi piace» sbuffò rimettendosi a pancia in su e togliendo, quindi, il braccio da Hermione. Lei girò la testa per scoccargli uno sguardo offeso, ma la rimise riadagiò suo cuscino un secondo dopo, lui continua a guardare il soffitto. Ron sembrò risvegliarsi da uno stato di paralisi, come quando suonava la campanella alla fine delle lezioni di storia della magia con il professor Rüf. Si rigirò per la millesima volta e rimise il braccio su Hermione, quasi le sfuggì un sorriso.
Restarono lì almeno due ore e poco più, fatto sta che erano quasi le sette. Hermione si alzò, lasciando lui steso a guardarla.
« io prendo Rosie e tu prepara la cena» disse lei raccogliendosi i capelli in una disordinata coda.
« mm, è meglio se scambiamo i ruoli...» disse Ron mordendosi il labbro. Lei alzò gli occhi al cielo e si avviò di sotto. Il marito la raggiunse dieci minuti dopo, con un fagottino in braccio, appena cambiato. Hermione sorrise alla vista della figlioletta e diede in mano a Ron un biberon
« ho cambiato idea» disse lui rifiutandosi di prendere la cena della bambina
« stai te un po' con lei, ci penso io » disse mentre lasciava Rose tra le braccia di una stupefatta Hermione: Ron non rinunciava mai a passare anche solo qualche attimo chi la figlia. La ragazza sorrise e avanzò verso la sala e si sedette nel divano.
« proviamo, Rosie » sussurrò mettendo da parte il biberon. Strinse forte gli occhi prima di attaccare la piccola. Rose fece un gemito contento prima di chiudere gli occhietti.
Hermione buttò la testa all'indietro con gli occhi stretti, mentre con una mano accarezzava una guancia della bambina.
« facciamo che no» disse qualche secondo dopo staccando la piccola. Si ricoprì e allungò la mano verso il biberon, lasciato sul basso tavolino di legno di fronte al divano. La bambina spalancò gli occhi sul volto della madre mentre quest'ultima le dava da mangiare.
« oh, non guardarmi così» le disse Hermione. Non si sa come ma la bambina parve capire e abbassò lo sguardo.
« tu mi fai paura » disse ironica Hermione mentre osservava le rossicce e sottili sopracciglia della figlia corrugate. 
Rose finì di mangiare e Hermione se la incollò imbracciò, appoggiando la testa della neonata sulla sua spalla e reggendola su con una mano la schiena e con l'altra il sedere. Camminò avanzando a verso la cucina dove la attendeva, sperava, la cena. Sorrise nel vedere tutto ben preparato a sua disposizione, non se lo aspettava.
« ehi » disse chiamando il marito, sorridendo.  Lui si girò, aveva la testa fuori dalla finestrella. Hermione si accorse dello strano comportamento del marito e si avvicinò
« grazie, Kreacher» sorrise quando fu abbastanza vicina da scorgere le orecchie da pipistrello dell'elfo.  Kreacher rispose con una smorfia il più simile possibile ad un sorriso e schioccò le dita, un sonoro PoP e l'elfo scomparve. Ron imbarazzatissimo da quello che era appena successo, ma Hermione non lo sgridò, si mise solo seduta con la figlia ancora incollata al petto e guardando il marito disse:
« allora? Vieni?» Ron si sistemò a sedere davanti a lei.
« ci hai provato?» chiese preoccupato
« si » sospirò Hermione raddrizzando la testa della piccolina che era scivolata un po' troppo di lato.
« niente, vero?» disse Ron guardandola.
« non ce la faccio» disse lei guardando il marito con la stessa espressione preoccupata di lui.
« non fa niente, non le succederà niente tanto, no?» chiese
« no, niente, ma volevo farlo» disse con gli occhi bassi sul piatto, con la mano destra teneva la forchetta e con la sinistra reggeva la bambina sa sotto il sedere.
« neanche tua mamma l'ha fatto» disse Ron poco prima di mettersi in bocca un pezzo di pollo (per Rollo shipper).
« tu che ne sai?» chiese Hermione mentre tentava di staccare con solo la forchetta un pezzo di carne dal coscio
« me l'ha detto lei... Oh, mettila giù, Hermione, ci metterai un scolo così!» Hermione lasciò farsi sfuggire la posata e estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni, la agitò e dal nulla apparì un ovetto, quelli per mettere i bambini in macchina. Ron inarcò le sopracciglia, sorpreso. Hermione appoggiò l'attrezzo sul tavolo, vicino a lei, poi si alzò e vi mise la bambina.
« e quando te l'ha detto, scusa?» chiese Hermione mentre si rimetteva seduta.
« l'altro giorno » rispose lui
« quando ci è venuta a trovare qui casa?» ipotizzò lei mentre afferrava il coltello
« si » rispose Ron tagliando un pezzo di pollo con le mani.
Hermione fu piena prima del previsto, si pulì le mani con il tovagliolo e guardò il marito: lui era ancora impegnato a masticare con la testa china nel piatto. Hermione si alzò e si lavò le mani.
« dorme, la porto di sopra » annunciò dopo essersi asciugata le mani, mentre scostava piano una mano della figlia dal bordo dell'ovetto.
« ho finito, aspetta» disse Ron mentre si alzava. Si lavò le mani e si girò verso moglie e figlia: Hermione osservava la bambina mordendosi il labbro. Ron alzò gli occhi al cielo sorridendo, poi andò verso di loro e abbracciò la moglie da dietro. Dondolarono sul posto per un po', poi Hermione girò la testa di lato, verso di lui, e lo bacio. (Sto fangirlando, sorry)
Ron si staccò dopo almeno un minuto e prese la figlia, la portò di sopra e stando attento a non svegliarla la ripose nella culla.

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora