16 settembre 2006

229 16 3
                                    

"Guido io, è" disse Ron quasi balbettando mente sorreggeva la moglie.
"Sbrigati!" Disse lei in preda ai dolori. Stava per succedere.
"Ecco, forza" la incoraggiò Ron mentre metteva una mano sulla portiera e la spalancava. Fatta entrare la moglie nella macchina, mentre andava dal lato del guidatore sentì l'ansia impossessarsi di lui. Si mise una mano sulla fronte e socchiuse gli occhi un secondo, ma poi un gemito della moglie lo riportò alla realtà.
Si infilò nel veicolo e partì, veloce, molto.
"Chi è?" Chiese quando sentì dei rumori di una sirena alle sue spalle
"Lascia stare Ron, guida" urlò Hermione. Era completamente sudata, i capelli attaccati al suo viso, gli occhi chiusi, serrati per il dolore, e entrambe le mani sulla gigantesca pancia.
"Ok, ok" mormorò lui spaventato, bagnato anch'esso dal sudore, si sistemò dritto e spinse ancora l'acceleratore.
"Ecco, va tutto bene" disse, più a sé stesso che a lei, mentre si slacciava velocemente la cintura con le mani tremanti. Uscì dalla macchina e si fiondò dall'altro lato, aprì lo sportello e aiutò Hermione a tirarsi su.
"Muoviti" disse lei con le lacrime che le scendevano dagli occhi stretti.
"Ehi!" Gridò Ron appena entrarono nell'edificio
"Aiuto!" Continuò quando nessuno in pochi istanti si fece vivo. Niente, all'ora riprovò
"C'è qualcuno?!" Urlò così forte che neanche dieci secondi e due infermiere si fiondarono di sotto da una rampa di scale. Appena queste videro le condizioni di Hermione accelerarono ancora il più possibile il passo.
"Corri Muriel" gridò una delle due girando brevemente la testa alle sue spalle.
"Una sedia a rotelle, muoviti!" Continuò mentre aveva appena messole mani su Hermione, aiutandola a reggersi in piedi.
Hermione stava sempre peggio: le lacrime che le scendevano potevano riempire un secchio. Alla fine, poco prima che una donna da la stazza imponente arrivò giù dalle scale con una sedia a rotelle, Hermione si lasciò sfuggire un urlo di dolore, che fece preoccupare ancora di più Ron. Mente il rosso momenti sveniva, Hermione era stata caricata sulla sedia e trascinata velocemente via. Ron si accorse di ciò solo quando sentì un'altro strillo di della ragazza ormai lontana da lui di qualche metro.
"Miseriaccia" mormorò tra se Ron, mentre si affrettava a raggiungerla.
Entrarono in un ascensore, lasciando fuori la donna di nome Muriel, perché troppo grande per entrare anche lei.
Entrambe le infermiere erano chine su Hermione, poi una alzò lo sguardo e si rivolse a Ron, che si reggeva a stento in piedi.
"Lei è il padre?" Chiese frettolosamente la donna
"Si, si lo sono" rispose lui.
Le porte del ascensore finalmente si aprirono e Hermione venne trascinata fuori in un batter ciglio.
Un dottore vide le infermiere correre con Hermione nella sedia a rotelle e aprì loro la porta di una stanza, dove le due, seguite da Ron, fecero capolino all'interno.
"Ecco, tesoro, vieni... Forza" disse l'infermiera che sembrava un po'più anziana e esperta.
"Ok, ok" disse l'altra a mo' di incoraggiamento per Hermione mentre le mette va una mano dietro la schiena e l'aiutava. Appena Hermione si sdraiò, entrambe le infermiere andarono a toglierle i pantaloni della tuta che portava e le spalancarono le gambe.
Un urlo assordante e Ron si posizionò vicino alla moglie, le prese la mano e la strinse. Hermione, però, strinse di più e Ron finì quasi per piangere dal dolore della mano soffocata.
"Ok, ragazza, spingi!" Disse la donna più anziana.
"No,no" mormorò Hermione in preda ai singhiozzi. Il dolore si impossessò di lei e la portò a stringere la mano del marito ancora più forte.
"Ora, ora!" Disse l'altra, era poco più piccola della collega ma sembra abbastanza esperta. Hermione urlò di nuovo, un urlo spaccatimpani, concluso con un singhiozzo.
Ron la fissava senza poter fare niente, per un'attimo si scordò anche del dolore della mano.
"Dai, Hermione, ora!" disse quasi urlando, le lacrime solcavano anche il suo di viso, adesso. Hermione aprì un'attimo gli occhi per guardare il marito e dopo un gemito e un singhiozzo annuì leggermente, poi, un urlo.
Niente.
"Ecco, su!" Gridò una delle due infermiere si piedi del lettino.
"No, basta" supplicò Hermione tra le lacrime.
"Hermione" sussurrò Ron, gli occhi rossi e il viso bagnato
"Hermione, guardami" disse mentre altre due gocce gli pendevano dagli occhi.
"Hermione, guardami!" ripeté poco più forte. Lei parve fare un enorme sforzo per farlo, ma lo fece, aprì gli occhi e guardò il marito.
Un'altro strillo.
Niente.
"Ci sei quasi!" Incoraggiò una.
"Si, vediamo la testa" disse l'altra con un sorrisino mortificato, forse dal fatto che provava pena per Hermione.
Alto urlo.
"Ecco! Ecco!" Fece un'infermiera, mentre l'altra si allontanava di poco da lì.
Un urlo, un pianto.
L'altra ragazza in divisa bianca tornò da loro con un asciugamano tra le mani.
"Vieni, vieni" sussurrò mentre prendeva tra le braccia il neonato.
Ron era pietrificato, quasi non sentì la presa della moglie allentarsi.
Aveva gli occhi fissi sul fagottino che gli stava per essere messo tra le braccia. Ed eccolo: il suo secondo, primo, amore. Se ne innamorò subito. Una lacrima gli scese di nuovo dal viso e finì tra i capelli rossi del bambino.
"Hermione" sussurrò abbassandosi in modo da far toccare la testolina piccolo al petto di Hermione.
"È Rosie"

Spazio autrice 💕
Allora: errori?
So che ultimamente non se la caga più nessuno la storia ma continuerò perché forse in un futuro lontano potrà piacere a qualcuno hahaha

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora