e dopo arrivano loro ~romione

conferme

"Hermione, ti passo a prendere qualcosa?" Chiese Ron dopo che i guaritori avevano costretto i visitatori ad andarsene. Era calata la sera e la pioggia tamburellava sulle finestre alte, fina e costante, accompagna ogni tanto dal rumore di un tuono o dalla luce improvvisa di qualche lampo.
"No, sto bene così, grazie" rispose guardandolo per la prima volta dopo parecchio tempo con un un sorriso lievemente forzato. Lei sapeva ma non sapeva cosa stava succedendo. Lei aveva una sensazione, la stessa sensazione che una volta sua madre  le raccontò di aver avuto. Non osava dirla, non ad alta voce, aveva paura.
"Sei sicura? Sei pallida, Hermione!"
"Ho detto che sto bene, Ron"
"Ma guardati! Cos'hai?"
Stavano approfittando del fatto che la stanza fosse vuota: gli altri pazienti erano stati trasferiti per motivo X.
Calò il silenzio. Hermione aveva abbassato la testa e adesso si guardava le mani che giocherellavano freneticamente con il lenzuolo bianco.
Ron le si mise vicino, gli occhi fissi su di lei. Le prese le mani e la obbligò a guardarlo richiamandola più volte.
"È che... Che penso" disse lei, non era sicura di volerlo dire ma sentiva che doveva farlo, sentiva che era così.
"Penso di" continuò lei con voce roca. Le lacrime minacciavano di uscile e si sentì arrossire molto velocemente.
Dopo che si era interrotta aveva distolto lo sguardo dal marito ed eccola: la prima lacrima scendere dai suoi occhi e finirle tra le mani.
"Lo so cosa pensi" disse lentamente Ron, inginocchiato con i gomiti appoggiati sul materasso.
"E so che tu sai che io non farei mai quella cosa che riguarda a quelli che pensi" aggiunse.
Hermione lo guardò un'attimo, sconcertata: le ci volle un po' per capire cosa aveva detto il marito ma ci arrivò. Ron sapeva che lei, Hermione, pensava che lui ne se sarebbe andato dopo quella notizia, che sarebbe rimasto sconvolto e che l'avrebbe lasciata sola. Cose che ovviamente non sarebbero mai accadute. Per un'attimo si sentì stupida per aver messo in dubbio così tanto il marito e lo guardò: aveva un sorrisetto ebete, gli occhi azzurri persi nei suoi, marroni.
Dopo poco cedette e gli gettò le braccia al collo, persa nei singhiozzi
"Dubitavi di me?" Disse lui, ancora la bocca incurvata in uno stupidissimo, bellissimo sorriso.
"No" disse Hermione staccandosi, lasciando solo le mani strette sulle spalle di lui
"Non sul serio" aggiunse infine.
La mattina dopo la pioggia aveva cessato di cadere, il sole splendeva alto nel cielo e rendeva molto più lucente la stanza di quanto non fosse il giorno prima e dopo scortesi liti con lo stesso guaritore sgarbato, ottennero la conferma ai loro sospetti. Uscirono dal San Mungo raggianti, intenti a divulgare velocemente la notizia. Arthur Weasley li passò a prendere e quando entrarono nell'auto babbana quasi se lo fecero sfuggire. Avevano deciso di farlo al momento giusto, dove tutta la famiglia era riunita, magari, davanti a una deliziosa cena preparata dalla signora Weasley. Era importante che anche kreacher  fosse presente, dovevano esserci tutti.
"Allora, ragazzi" disse il signor Weasley facendo un cenno con il capo verso di loro senza distogliere, però, lo sguardo dallo specchietto.
"Tutto bene, no?" Continuò.
"Oh, si.." rispose Ron frettolosamente. Questa volta il padre gli lanciò uno sguardo preoccupato, come se avesse avvertito la bugia nella voce del figlio.
"Si, insomma... Bene" si affrettò a dire Ron, cercando di eliminare i sospetti.
Nessuno aprì bocca fino alla destinazione e una volta arrivati il signor Weasley salutò Ron e Hermione con un abbraccio e aspettò che entrambi furono entrati in casa prima di rimettersi alla guida di quella sua nuova auto babbana.
"Wow" disse Ron appena si chiuse la porta alle spalle
"Hermione, ci pensi?" Chiese tutto eccitato alla ragazza che stava già sfrecciando di sopra, in bagno, a farsi una doccia
"Sarà bellissimo" aggiunse sottovoce.
  

Spazio autrice 💕
Fatemi notare eventuali errori grammaticali, provvederò a correggerli.