« svenuto »

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«e quanti erano?» chiese Harry dopo aver ingoiato un pezzo di carne.
« cinque» rispose Ron a bocca piena.
Erano in casa di Ron e Hermione, Harry, Ginny e i bambini erano stati inviati a cena.
« dai James, mangia, ti prego» supplicò Ginny sull'orlo di scoppiare mentre tentava di imboccare il bambino.
« James» disse Harry scoccando al figlio uno sguardo severo. Il bambino non lo guardò, impegnato a rifiutare ciò che gli veniva messo davanti.
Harry sbuffò e Ginny lo fulminò con lo sguardo
« non è colpa mia se non mangia» disse furiosa
« non sto dicendo questo» si giustificò lui alzando le mani.
James tolse il cucchiaio dalla mano della madre e mangiò da solo.
Ginny lo guardò alzando le sopracciglia e gli ripose il piatto davanti. Si lasciò sprofondare sullo schienale della sedia prima di ritirarsi su e rivolgersi al fratello.
« un nido di Snasi?» chiese dopo un lungo respiro. Hermione annuì.
« e quanto tempo avevano?» continuò riprendendo in mano le posate.
« pochi mesi» Rispose Hermione. Si portò il bicchiere alla bocca e bevve un lungo sorso.
« sicuro che non vuoi nient'altro, Ted?» chiese guardando il bambino che per l'occasione si era fatto i capelli biondi. Il ragazzino fece cenno di no con la testa prima di posare lo sguardo sul piatto. Hermione, spazientita dal fatto che il bambino stesse così calmo e triste, si alzò, andò vicino il ragazzino e gli tese la mano. Lui la afferrò e Hermione lo portò fino di sopra. Gli altri li guardarono salire le scale confusi. La ragazza lo portò nella propria camera e lo fece sedere. Fece il giro del letto per poi chinarsi a terra e mettersi a cercare qualcosa.
« ecco» fece appena riuscì ad afferrarla. Si rimise in piedi con una grande scatola tra le mani. Ted la guardava curioso, non si sa il motivo ma aveva fatto anche mutare il colore dei capelli, facendoli tornare al suo solito blu. Hermione posò la scatola sul letto, vicino a Ted, e la aprì
« ti va di fare una partita?» chiese guardando il bambino. Hermione tirò fuori io gioco dell'oca e lo sistemò sopra le coperte.
« avanti, prendi » disse porgendogli  una pedina a forma di un'oca blu. Teddy la prese e la posizionò esattamente dove doveva andare: sul punto di partenza.
« sai giocare?» chiese la ragazza mentre cercava il dado.
« si, la zia me lo ha insegnato» disse aiutando Hermione nel cercare quel dannatissimo dado.
« Narcissa?» chiese guardandolo un'attimo. Lui annuì deciso.
« eccolo» disse prendendo il piccolo dado. Hermione lo afferrò e tirò per prima.
« com'è che Narcissa Malfoy conosce i giochi babbani?» chiese facendo avanzare la propria pedina gialla. Lui rispose con un'alzata di spalle prima di prendere il dado e tirare.
Fece avanzare la pedina quando udirono lo scricchiolare del pavimento fuori dalla porta.
Lì c'era Harry, che avanzò e si sedette di fianco al bambino. Hermione gli porse la pedina rossa, Teddy il dado.
Giocarono in silenzio per un po', finché Ted non si alzò trionfante con le braccia all'aria, aveva vinto. Harry si alzò subito dopo di lui
« batti il pugno, campione» disse. Teddy lo fece e scappò di sotto correndo.
« mamma mia se è veloce» osservò Hermione mentre si avviava dall'altra parte della stanza, verso la porta. Scesero, accolti da fragorose risate, i più piccoli a quanto pare si stavano divertendo. Entrambi gli amici sorrisero mentre si trovavano sull'ultimo scalino. Nella saletta trovarono un James improvvisato ballerino, una Ginny con le lacrime agli occhi dalle risate, e un Ron che si impegnava a far ridere figlia e nipote facendo facce davvero buffe. Harry accelerò il passo, correndo verso il bambino danzante e spiccandolo per aria, girò su se stesso un paio di volte prima di rimettere giù il figlio che ormai si reggeva a stento in piedi. Harry si sistemò sul divano, vicino alla moglie e il figlioccio. Hermione osservò la scena ridendo prima di accasciarsi sull'ultima poltrona libera ( c'erano due poltrone e un divano). Si avviò una conversazione, una molto breve, prima che Ginny decidesse che fosse ora di andare. Fu Hermione a preparare Albus mentre Harry e moglie rispondevano ai capricci di James. Si salutarono, tutti abbracciarono tutti prima di sparire fuori dalla Tana. Hermione chiuse la porta alle spalle del suo migliore amico. Rose, ancora messa seduta alla meglio, non rideva più, sorrideva, al massimo. Ron le si avvicinò e la tirò su, questa ricominciò a ridere: il padre, per lei, era la cosa più divertente al mondo, anche solo la sua presenza riusciva a farla stare calma e di buonumore. Da quando lui aveva ricominciato a lavorare, però, aveva stretto un rapporto fantastico anche con la madre, aveva solo cinque mesi adesso, vero, ma si capiva già la passione che la bimba aveva sviluppato per i libri.
« Ehi, calma» rise Ron nel vedere la bambina immersa in quella risata. Hermione arrivò dietro di loro e abbracciò forte Ron. Lui le stampò un bacio sulla guancia, portandole un braccio dietro le spalle. Hermione aveva ogni tanto il bisogno di stringerlo, non sapeva perché, per amore, certo, ma l'impulso di abbracciarlo così spesso lo prese quando Ron tornò a lavorare dopo Natale ai Tiri Vispi Weasley con il fratello, George.
« andiamo su» disse Ron avviandosi di sopra con moglie e figlia. Le abbandonò in camera, doveva farsi una doccia. Hermione cominciò a giocare con la figlia come faceva tutte le mattine con l'assenza del marito, finché non si ritrovò a leggerle una fiaba, la solita, stessa, fiaba.
«[...]in quel regno mai più una strega o un mago furono perseguitati» concluse chiudendo il libro. Rose era affascinata da quella storia, incredibilmente piccola e incredibilmente affascinata.
Hermione la portò nella cameretta con l'intenzione di cambiarla, la stese sul fasciatoio quando un pannolino le volo in mano. Abbassò lo sguardo sulla figlia, occupata a contemplare il grosso pacco di pannolini dall'altra parte della stanza.
« wow» mormorò Hermione a sopracciglia alzate: la bambina faceva accadere spesso incidenti magici intorno a lei, ma niente del genere.
« ho cambiato idea» le sussurrò Hermione appoggiando il pannolino al lato del fasciatoio.
« a te tocca dopo papà» disse prendendola nuovamente in braccio e uscendo. Ron era in camera, dava le spalle alla porta, i capelli bagnati fradici gli sgocciolavano sulla maglia del pigiama che stava indossando, per metà tirata su. 
Hermione depositò la bambina sul letto, poi afferrò un asciugamano piccolissimo e lo strofinò forte sulla testa di lui. Ron rise prima di girarsi verso di lei a stringerla.
« le faccio il bagno» disse Hermione lanciando uno sguardo alla piccola. Ron annuì e si staccò delicatamente da lei. Hermione prese su la figlia e si avviò fuori. Ron, intanto, si distese nel letto con le mani incrociate dietro la testa contemplando il soffitto.
La testa cominciò a girargli pericolosamente, iniziò a sudare sotto i capelli fradici, sentì le palpebre troppo pesanti per farle restare aperte. Buio.
« come stai?» chiese velocemente Hermione quando Ron riaprì gli occhi. Il soffitto alto e sporco  dell'ospedale invadeva ora la vista di Ron.
« che- che cosa?» chiese mettendosi sui gomiti fissando la ragazza
« sei svenuto» disse lei cercando di nascondere la preoccupazione che traboccava dalla sua bocca.
« oh...» disse lui girando gli occhi intorno a loro.
« Hermione... dov'è Rose?» chiese con la stessa voce roca mentre si passava la mano tra i capelli ormai quasi asciutti.
«arriva» fece lei sorridendogli nervosamente.

Spazio autrice 💕
Ci sono errori?
Comunque...
2 maggio 😢 ( ieri, ormai) non ho scritto perché ho passato tutto il tempo a piangere in camera... Sad. Ma ricordiamoci che oltre al complemorte di Fred, Ninfadora, Remus, Colin, Piton e tanti altri è l'anniversario di Ron e Hermione e il compleanno di Victoire Weasley ♥️

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora