nuovi nomi

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"Ron, senti!" Esclamò Hermione prendendo la mano del marito e appoggiandola sulla propria pancia.
Lui la guardò con le sopracciglia alzate e lei capì: non sentiva niente.
Quando, dopo qualche secondo, il marito non cambiò espressione, fece un sospiro e premette poco più forte la mano del ragazzo sul suo ventre.
Questa volta Ron sorrise.
Hermione era ormai al quinto mese e non c'era niente che non andava, confermava ciò sia l'ospedale per maghi sia quello per babbani.
"Ron, mi vai di sotto a prendere da mangiare?" Disse poco dopo distesa nel letto a pancia in su. Aveva il volto verso l'alto ma dopo aver finito di formulare la domanda lo girò verso destra per scrutare il marito con sguardo supplichevole.
"Che cosa ti prendo?" Chiese lui facendo un enorme sforzo per alzarsi.
"Non lo so, vedi tu" rispose lei, aveva riportato la testa alla stessa posizione di poco prima,  gli occhi fissi al soffitto senza realmente guardarlo. Lui si avviò di sotto pensando a cosa avrebbe potuto prendere alla moglie quando vide Leotordo  appena fuori dalla finestra in cucina.
Accelerò il passo e fece entrare il gufo.
"Che hai qui?" Mormorò tentando di slegare la busta dalla zampa di Leo.
Il mittente della lettera era Harry.
Ron si lasciò cadere su una sedia mette apriva la busta. Dalla grafia si capiva che a scriverla era stata Ginny. Il succo della lettera era che avevano deciso il nome per il/la bambino/a:
Albus Severus o Lily Luna.
Tutto sommato non sono male, pensò Ron mentre si riavviava verso la camera dove aveva lasciato Hermione.
"Prendi" le disse fermandosi poco prima della porta e lanciandole la lettera. Senza aggiungere altro scese di sotto, questa volta per fare quello che gli era stato chiesto.
"Non sono male" osservò Hermione quando Ron tornò di sopra con quattro cioccorane: tre per lei e una per lui. Da un po' di tempo Hermione aveva sviluppato un'appetito quasi alla pari del marito.
"è quello che ho pensato anch'io" disse Ron con la bocca piena.
Quella sera non avevamo niente in programma, quindi optarono per una semplice cena a base di quel che gli capitava a tiro.
All'improvviso, però, mentre Ron stava rovistando nella credenza alta, qualcuno bussò.
"Signora Weasley!" Disse Hermione aprendo la porta.
"Hermione, cara" disse la signora Weasley dandole un breve abbraccio, entrò e fece la stessa cosa con il figlio, poi si sedette su una sedia.
"Avete sentito i nomi che vogliono dare al bambino?" Disse lei scrutando i proprietari della casa
"Si, sta mattina" rispose Ron
"Oh, io non sono d'accordo." Continuò la signora Weasley
"Se fosse una bambina si, mi piace ma per il bambino..." Fece una breve pausa, poi si riprese
"Ah, ecco... Vi ho portato queste..." Disse appoggiando sul tavolino una grande borsa. Vi tirò fuori un soletto ben chiuso e ancora caldo.
"Lasagne" disse lei con un nuovo sorriso
"Ho preso la ricetta da una rivista babbana" disse rispondendo allo sguardo interrogativo del figlio.
"Vero?" Chiese Hermione avvicinandosi stupefatta
"È da tantissimo tempo con non ne mangio una, grazie signora Weasley"
"Oh, chiamami Molly, mia cara" disse la mamma di Ron, appoggiando una mano sulla spalla di Hermione.
Sorrise, poi si ricompose e si sistemò il cappello nero sulla testa.
"Ora devo andare. Scrivetemi per farmi sapere com'è" disse avanzando verso l'uscita e lanciando uno sguardo al soletto. Uscì chiudendosi la porta alle spalle e al di là della strada si smaterializzò.
"Come ha detto che si chiama?" Chiese Ron chino sulla pietanza.
"Lasagna, Ron" rispose Hermione afferrando il soletto, trascinandolo a se e aprendolo.
"Prendi i piatti" disse lei mentre divideva la cena.
Ron afferrò la bacchetta e mormorò qualcosa, poi due grandi piatti, seguiti da coltelli e forchette atterrarono davanti a loro.
Hermione posò un gran pezzo di lasagna nel piatto del marito e una fetta poco più piccola nel suo.
"Buona, però" disse lui appena ingoiò l'ultimo boccone.
"Ci credo" disse Hermione indicando con la forchetta il piatto vuoto di Ron e facendo un sorriso.
Dopo cena si misero a guardare la televisione babbana in sala, Hermione  era sdraiata sulle gambe di lui, che le teneva una mano appoggiata sul ventre aspettando un movimento.
"Senti, Hermione" disse prendendole velocemente una mano e appoggiandola dove la teneva lui poco prima.
"Lo sento, Ronald, è dentro di me" disse lei  scostando la mano
"Ah" disse Ron, buttando la testa all'indietro appoggiata allo schienale. 
Poco dopo lui si addormentò e spalancando la bocca e russando all'istante. Hermione decise, quindi, che era ora di andare in camera e cercò di alzarsi. Si lasciò sfuggire un gemito di dolore nel tentativo di tirarsi su. Ron si svegliò di soprassalto.
"Che succede?"disse facendo un movimento brusco con la testa
"Aiutami"
"Ah, ecco" disse poco più tranquillo.
Quella notte Hermione non riuscì a dormire: il mal di schiena, il dolore alla testa e l'improvviso alternarsi di caldo e freddo la fecero pensare alla febbre.
Ron si svegliò quando, per sbaglio, Hermione gli sferrò un calcio.
"Scusa, non volevo" disse appoggiandosi una mano alla fronte.
"Tutto bene?" disse lui con voce roca mentre cercava la bacchetta sul comodino.
"Lumos" mormorò appena riuscì ad afferrarla.
Si girò verso la moglie e la contemplò: aveva i capelli spettinati incollati al viso e le occhiaie sotto gli occhi
"Non sembri stare molto bene" osservò lui con pizzico di preoccupazione nella voce.
"Genio" ribatté brusca lei girando gli occhi verso Ron.
"Ti vado a prendere qualcosa?" Chiese scontando le coperte per alzarsi.
"No" disse lei e con una mossa ninja afferrò il braccio del marito.
"Resta" finì.

e dopo arrivano loro ~romione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora