Lei adesso dormiva tra le sue braccia.
Lo aveva schiaffeggiato.
Non riusciva ancora a crederci.
Nonostante lei sembrasse sfinita lo aveva colpito.Eppure era stato più forte di lui, era da quando l'aveva vista che desiderava farlo.
Adesso i suoi occhi erano chiusi.
Lei stava riposando.
Era ancora troppo pallida si rese conto.
Decise di volerla aiutare.
Non voleva morisse.
Aveva ancora poco sangue in corpo per via di tutto quello che aveva perso.Lui invece adesso stava benissimo dopo lo spuntino.
Era stato davvero utile.Si morse di nuovo il polso e lo accostò alle sue labbra e glielo fece bere.
Lei essendo addormentata non rifiutò.
Lui le lasciò scorrere il liquido dentro la bocca, mentre lei inghiottiva forse inconsciamente.Quando gli sembrò abbastanza allontanò il polso.
La guardò mentre dormiva.
Cominciò ad agitarsi e a colpirlo.
Lui le afferrò i polsi per tenerla ferma.Si chiese come mai fosse comparsa lì, come un angelo caduto dal cielo.
Non riusciva a spiegarselo ma non gli importava.Lei continuava ad agitarsi e a dimenarsi come se qualcuno le stasse facendo del male.
Gli gridava di lasciarla.In quel momento le lasciò i polsi e le accarezzò il viso.
La pelle era morbida proprio come sembrava.
Lei si calmò un po’ e ricominciò a dormire.Si allontanò da lei, cominciando a camminare avanti e indietro, chiedendosi se non fosse opera di Zeus.
Perché mandarla da lui?
Era strano.Era chiaro che lei stava male e che aveva bisogno del suo sangue.
Solo il suo sangue avrebbe potuto curarla in effetti.
Eppure che cosa ci avrebbe ricavato Zeus a mandargliela per salvarla?
Magari gliel’aveva mandata per ucciderla.Lui ci pensò su.
Se voleva che la uccidessero però non l’avrebbe mandata da lui, ma nella cella con tutte le altre donne e non gli avrebbe mandato l’umano.Scrollò le spalle.
In ogni caso non l’avrebbe uccisa.
Non né aveva alcuna intenzione.Gli facevano male ancora gli occhi per quel po’ di luce che era filtrata dalle tende.
Se li sfregò e guardò verso di lei.
Ci vedeva appannato.Si sdraiò accanto a lei e si addormentò.
Decidendo che un po’ di sonno gli avrebbe fatto bene.
Aveva anche lui bisogno di riposare e lei lo aveva interrotto proprio durante il riposo.Adesso però che era sazio e soddisfatto che lei fosse di nuovo lì, si concesse il lusso di dormire.
Si svegliò quando lei cominciò di nuovo a colpirlo tirandogli pugni e schiaffi sia sul viso che sul petto.Lui le afferrò i polsi per tenerla ferma.
Adesso lui le era praticamente addosso.
Le ringhiò contro furioso con lei per averlo colpito.I suoi occhi lo guardavano e lo sfidavano.
Che la paura nei suoi confronti le fosse passata?
La cosa non gli dispiaceva.Sentiva il cuore di lei batterle ancora forte nel petto, quindi evidentemente non era come aveva appena pensato.
Forse voleva solo vendicarsi di lui.
Non poteva mica fargliene una colpa.<Smettila> le disse in tono duro.
Lei si calmò come se non potesse ribellarsi a quel suo ordine.
Lui sorrise soddisfatto.<Bene, brava> le sussurrò all’orecchio lodandola, come se fosse una bambina e avesse bisogno di sentire la sua approvazione.
I suoi occhi cerulei lo fulminarono.
Adesso sembrava più arrabbiata di prima.<Lasciami> gli ordinò dimenandosi, cercando di liberarsi ma era tutto inutile, lui non l’avrebbe lasciata.
<So che mi capisci, ti ho detto di lasciarmi> affermò lei scandendo bene l'ultima parola e continuando a muoversi ma dopo poco si fermò, troppo stanca per continuare a sostenere quella lotta.
Oltretutto il suo corpo le impediva qualunque movimento.
Adesso sentiva solo il suo respiro.<Smettila di combattermi, io non ti farò del male> le sussurrò all’orecchio.
Lei non si mosse.Lui si allontanò guardando il suo viso.
Lei non gli credeva.
Glielo leggeva in volto.
I suoi occhi lo guardavano chiedendogli secondo te sono stupida o cosa?Certo l’aveva morsa, ma l’aveva anche protetta.
In fin dei conti era a lui che doveva la sua vita.
Era lui che le aveva coperto le spalle.<Ti ho detto di lasciarmi, so che mi capisci perciò lasciami> disse a denti stretti.
Lui la fissò ancora un po’ e alla fine la lasciò come lei desiderava.
Si allontanò e vide che stava meglio di come stava prima, anche se era presto per dire che stava bene.
Doveva ancora riprendere le forze.
Era ancora un pò pallida.Lei tastò attorno a sé come se stesse cercando di capire dove si trovasse.
Alla fine sospirò stanca e lasciò perdere.<Riuscirò a scappare di qui, e gliela farò pagare> la sentì bisbigliare.
Che stesse parlando di Zeus?
Bè allora avevano un nemico in comune, anche lui voleva farla pagare al re degli dei.Si vedeva che era ancora provata per tutto il sangue che le altre le avevano sottratto, eppure non poteva fare a meno di ammirare la sua forza e il suo coraggio.
Non era una che si dava per vinta.E per di più apprezzava il fatto che non sembrava scoraggiata da tutta la situazione.
Al contrario di lui che sembrava si fosse rassegnato alla sua condizione di schiavo o prigioniero, o forse entrambe le cose.Eppure dopo secoli a cercare di scappare e senza successo e a disobbedire al re non era arrivato molto lontano, anzi era sempre peggio.
Eppure non aveva alcuna voglia di fare ciò che quel dannato gli comandava, preferiva mille volte le sue torture fisiche e psicologiche piuttosto che soccombere e fare quello che gli ordinava.
Piuttosto la morte che dare soddisfazione a quello.
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3 - Le Guardiane- Cloto
Fantasy[COMPLETATA] Cloto rinchiusa per volere di Zeus si ritrova circondata dai mostri della notte che hanno da sempre perseguitato l'immaginario degli umani, bloccata tra la vita e la morte, tra bugie e intrighi, ben presto si troverà sola e a doversi af...