Quarantasei

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Lei non riusciva a credere che davvero lui l’amasse.
E tutte le cose che le aveva detto.
Lo amava da morire.
Amava quell’uomo come non avrebbe mai potuto pensare potesse amare qualcuno.
Con tutta sé stessa.

Era così intenso.
Così meraviglioso amare.
E amare un uomo come lui era ancora più meraviglioso.
Ancora più bello di qualunque altra cosa al mondo.
Non avrebbe potuto scegliere persona migliore.
Era l’uomo migliore che avesse mai conosciuto.

Nonostante tutti i soprusi, tutti i torti subiti era lì.
Ed era un uomo meraviglioso.
E amava lei.

Non riusciva a crederci.
Più ci pensava più le sembrava impossibile.
Si staccò da lui e lo baciò con tutto l’amore di cui disponeva.
Tutto l’amore che provava per quell’uomo che l’aveva amata come lei non si sarebbe mai sognata e come non si sarebbe mai aspettata potesse amarla.
E lei che credeva che non avrebbe potuto amarla.
Che stupida.
Era così palese che lui tenesse a lei.
Che l’amasse addirittura, ma si sapeva che l’amore è cieco.
Era stata così cieca da non essersi accorta di quanto lui l’amasse.

Avrebbe dovuto capirlo dai regali, dai suoi modi.
Dal suo comportamento così premuroso.
Dai suoi gesti sempre attenti.
Dai suoi modi controllati.
Aveva fatto tutto per lei.
Si era comportato sempre bene per lei.

Non riusciva a crederci.
Eppure era così.
Sorrise felice.
Allora c’era un lieto fine anche per lei.

<Allora è un si?> le chiese lui guardandola negli occhi.

Lei annuì.
<Per te sarà sempre un si> affermò con un sorriso.

Le mise l’anello al dito e poi si coricarono e si addormentarono rimanendo abbracciati e coccolandosi a vicenda.

Quando si svegliò, pensò alle sue sorelle.
Si era dimenticata di loro tanta era la felicità.
Quella felicità che voleva condividere con loro.

Non vedeva l’ora di andare da loro e raccontargli tutto quello che era successo e l’amore che era sbocciato in lei.
Di raccontargli dell’uomo meraviglioso che era Kevin.
Di come entrambi erano fuggiti e si erano innamorati.
Di come si amavano.
Di come l’uno non poteva stare senza l’altra.
Lo amava da impazzire.

S’incanto a guardarlo.
Era davvero così maledettamente bello.
Ogni volta che lo guardava le sembrava di vederlo per la prima volta.
Come se ogni giorno cambiasse, ma fosse sempre lo stesso.

Ogni giorno lui diventava sempre più suo.
Lo sentiva.
Guardò la sua mano.
L’anello al dito che testimoniava il loro amore e poi guardò lui.
Avrebbe voluto che quel momento non finisse mai.
Stare per sempre così.
Cosicché non si dovessero dividere mai più.

In quel momento però i suoi occhi si aprirono e catturarono il suo sguardo.
Lei sorrise e lo baciò dolcemente sulle labbra.
Dopo di che poggiò il suo viso sul suo petto e lui le mise una mano sulla schiena.
Sarebbe davvero voluta rimanere a quel modo per sempre.

<Quando hai intenzione di andare?> gli chiese.

Lui sospirò.
<Se dipendesse da me, starei qui con te per sempre> affermò lui guardandola.

I loro occhi s’incrociarono di nuovo.
<Credo ci andrò dopo domani, voglio prima passare un po’ di tempo con te> le disse.
Passarono quei giorni insieme.

Lui le comprò di tutto.
Camminavano insieme abbracciati.
Avevano preso persino un treno ed erano andati a Reggio Calabria, dove avevano camminato lungo la via marina.

Quei due giorni si erano prolungati e diventarono una settimana perché ogni giorno lui rimandava dicendo domani.
E poi quando passò quella splendida settimana, quel giorno lui si era alzato subito allontanandosi da lei.
Capì dal suo viso che era arrivato il momento.

3 - Le Guardiane- ClotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora