Capitolo 11

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pov's vale

ci stacchiamo dall'abbraccio e lui con il suo solito comportamento dolce, mi si avvicina.

lele:- vale, qualunque cosa tu voglia dirci, sappi che noi saremo sempre  con te- stavo sorridendo, senza neanche accorgermene, era tutto cosi strano ma anche molto bello e ora mi sentivo quasi complemente a mio agio. Andammo in cucina e mi sedetti.

Diego:- forza bro, dicci tutto- mi incitò a parlare. Ormai era fatta, non so perchè io avessi tutta quella paura, forse perchè lì c'erano le persone più importanti della mia vita...può essere. Presi in respiro profondo, come se esso potesse darmi l'energia per parlare.

io:- ok, ragazzi, è da un pò che ho capito una cosa e ci tenevo a dirvela perchè siete i miei migliori amici e quindi...-mi fermai un attimo e li guardai - s-sono gay- chiusi gli occhi, come se avessi avuto paura della loro reazione e poi per la seconda volta sentii il suo profumo e due braccia che mi circondavano...Lele. Rimasi lì per, forse, in minuto, poi si staccò.

Lele:- valerio, sei un'idiota. Mi hai fatto preoccupare a morte, pensavo chissà cosa avessi fatto e poi mi vieni a dire che tutto perchè sei gay. A me non cambia nulla e, credo, neanche a loro, sei sempre il nostro vale - una lacrima scese sul mio volto, ma la fermai subito. Non era di paura o di sconforto, ma di felicità....Lele mi aveva capito e a quanto pare, anche tutti gli altri, che si alzarono e mi vennero ad abbracciare.

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pov's lele 

beh, non me lo aspettavo, però in fondo che c'è di male...nulla.

io:- beh rega io c'ho fame, voglio mangiaree- mi metto a parlare

gian:- tu devi cucinare oggi, è colpa tua eh- dice, facendo ridere tutti.

tanc:-ah rega, io oggi vado da giulia- ci dice senza preoccupazioni.

io:- okay, però oggi dovevi aiutarmi a cucinare- 

tanc:- beh, lo farai da solo per una volta, io devo proprio andare- e se ne va, cosi, fregandosene altamente, lo avrei voluto picchiare, mi farà impazzire. Sbuffo e vado in cucina.

Diego:- bro, lo sai che quando si parla di Giulia diventa un'altra persona, cosa vuoi farci?!- a me non aveva fatto male che non mi avrebbe aiutato, ma per come se n'è andato senza neanche salutare e rispondendo anche male. 

vale:- tranquillo, ti aiuto io se vuoi- mi piaceva stare con Valerio, sapeva come far stare a proprio agio una persona e anche se, a volte, esagerava sapeva come farsi sentire.

io:- graziee- gli faccio una faccia da cucciolo, come sempre...era abituato, ormai. Fatto sta che tra una risata e l'altra cucinammo e poi, con tutta la tranquillità del mondo, mangiammo e subito dopo, giocammo alla Play per tutto il pomeriggio. Era sera, ormai, quando Tancredi tornò. Entrò in casa e dopo, un piccolo saluto, andò in camera sua, che tra l'altro era anche la mia. Ho provato a rimanere con gli altri cosi che potesse stare un po' da solo. Sembrava abbastanza nervoso e forse preferirebbe rimanere da solo. Poi, però, si fece tardi e quella sera non avevo nulla che fare quindi pensai che sarebbe stato meglio andare a dormire. Mi avvicino alla porta e noto che è chiusa a chiave. Allora busso e risponde Tancredi tutto scocciato....

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Ciau raga, nulla, non ho niente da dire, anzi, fatemi sapere cosa pensate sia della storia ma soprattutto della canzone di Diego...io l'adoro e questo e dire poco. Alla prossima..

un tornado di emozioni// tankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora