Capitolo 12

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pov's tanc 

non avevo proprio voglia di parlare con lui e soprattutto dover condividere la stanza. Sono confuso e non so il perchè.

pov's lele

tanc:- che vuoi?- mi dice come se fossi andato lì a intralciare il suo territorio, dimenticandosi che quella è camera mia...proverò a fare il gentile, non sono una persona scortese anche se forse dovrei iniziare a farmi sentire anch'io.

io:- vorrei ricordarti che è camera mia, quindi vorrei semplicemente dormire- lo sento alzarsi e venire verso la porta. Appena la apre, incrocio il suo sguardo. Era strano, sembrava confuso, triste o malinconico. Non lo sapevo e forse non lo sapeva neanche lui in fin dei conti.

io:- come stai?- gli chiesi semplicemente. Era scazzato, lo so, ma ero il suo migliore amico, che male c'è a preoccuparsi. Lui si girò dandomi le spalle e non rispose.

io:- vabbè fammi sta zitto, non è aria- dico tra me e me, facendo,però, capire anche Tancredi e so quanto gli dia fastidio che gli altri parlino di lui in sua presenza. Stavo per far scoppiare una lite ma è veramente strano sto ragazzo e sinceramente vorrei capire cosa gli passa per quella mente cosi lunatica. Infatti, lo vidi, si girò, mi mando un'occhiataccia. Sapevo che stava per scoppiare, è tipico da Tancredi.

tanc:- cosa dovrei dirti? che va tutto bene? beh, sappi che non va tutto bene e che non ne voglio parlare, soprattutto con voi che sembrate non capirmi per niente- eh no, questo non doveva proprio dirlo.

io:- ah siamo noi quelli che non ti capiamo, giusto? Non tu che te ne vai come se niente fosse, poi torni dopo un'intera giornata e neanche saluti. E non ti si può chiedere nulla che sbotti, sei veramente un bambino. Gli altri ci hanno rinunciato con te, mentre io continuo a supportarti e a scusarti perchè sei troppo importante per me e tu cosi mi tratti? D'accordo, però sappi che finchè non rimetterai apposto quella testolina che ti ritrovi, io con te non ci parlo- avevamo fatto scoppiare una bomba e probabilmente non sarebbe stata l'unica. In quel momento, lo vidi lì con gli occhi lucidi e tremava anche un pochetto, ma sta volta l'aveva detta proprio grossa. Sarò un'idiota? Può essere, ma dopo tutto il bene che gli vogliamo, soprattutto io, e dopo tutte le volte che, da quando si è fidanzato con Giulia, abbiamo provato a parlarci o fare qualcosa insieme non può proprio dire che noi non proviamo a capirlo. Lui ha sempre rifiutato e ora che gli ho detto tutta la verità in faccia, mi sento molto meglio. Prendo il mio cuscino e una coperta e faccio per andarmene.

tanc:- d-dove vai?- lo guardo ancora e non gli rispondo. Aveva iniziato ad ignorarmi? Bene e allora comincerò anch'io. Vedo arrivare Diego e gian, che ci guardano un po' allibiti e preoccupati, probabilmente avendo sentito tutto ciò che ho detto.

gian:- che è successo?- 

io:- chiedilo a lui- rispondo a gian. Loro sanno quanto io ci tenga a tancredi ma questa volta ha esagerato e lo sapeva anche lui. Mentre gian guarda tancredi confuso  e probabilmente incazzato anche lui per come si sta comportando questi giorni, io esco dalla camera, diventata troppo pesante e tesa e mi avvio per andare a dormire sul divano. So che non dormirò, continuerò a pensare a lui e ai suoi strani modi di fare. E cosi accadde, dopo svariato tempo in cui diego e gian avevano provato a chiarire, andarono a dormire rinunciando a capire qualcosa di tutto ciò che era successo, lasciandomi solo, ancora incazzato, provando a dormire ma fallendo miseramente. Avrei chiarito con quel ragazzo, mio migliore amico, che da un po' di giorni non riconoscevo?

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Ciau amici, non so quando posterò questi giorni perchè sono parecchio impegnata però ce la metterò tutta ahah. Intanto godetevi questo capitolo, spero vi piaccia. Alla prossima ;)

un tornado di emozioni// tankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora