CAPITOLO 9

1.5K 45 20
                                    

La mattina seguente, quando arrivai al giardino comunale, notai quasi immediatamente l'assenza di Andrea. Mi imbronciai senza nemmeno rendermene conto, avanzando con lo sguardo basso verso le altre che, non appena mi videro, iniziarono a ridere di gusto. Presi il rastrello posto vicino al solito muretto e mi dedicai alla raccolta di piccoli mucchietti di foglie e ramoscelli, sentendo gli sguardi delle altre fissi su di me. Sospirai rassegnata e dedicai loro tutta la mia attenzione.

"Che c'è?"

Valeria, con in volto una strana espressione, si avvicinò di pochi passi, emettendo dei respiri profondi per non esplodere dal ridere.

"Tu e Andrea siete davvero andate a spiare Noemi a casa sua?"

Riuscì a stento a terminare la frase, dopodiché scoppiò in una fragorosa risata, accompagnata dalle altre, compresa Noemi. Mi portai una mano alla fronte in segno di disperazione e sperai con tutta me stessa in una rapida e indolore mattinata. Per mia sfortuna non fu così. Spiegai loro che si trattava di una missione di spionaggio a livelli governativi (così mi disse Andrea) ma causai solo più frastuono dovuto alle loro voci divertite. Mi rassegnai al mio destino, lasciando che mi continuassero a prendere in giro ancora un po'. La mia amica d'infanzia arrivò un'ora dopo il normale inizio lavorativo e, grazie a Dio, spostarono la loro attenzione su di lei. Sorrideva mentre raccontava il tutto, omettendo però la parte più interessante e, cioè, quella che ci spinse ad attuare quello stupidissimo piano. Pensai attentamente alla stupidaggine commessa e decisi di lasciar perdere con questi piani. Del resto non mi dovrebbe importare.

Quando si fece ora di pranzo, decidemmo di comune accordo di andare al bar vicino a degustare della tavola calda tutte insieme. Come quasi tutte le volte che andiamo in un locale insieme, Andrea non perse tempo ad accalappiare bei maschioni, infiltrandosi in vari gruppetti e provando a catturare l'attenzione delle sue prede. La cosa strabiliante è che la sua tecnica funziona quasi sempre. Mi sedetti ad un tavolo libero con le altre ed ordinammo da mangiare. Matilde stava stalkerando uno su instagram, Valeria aveva chiesto, come sempre, una bibita dissetante e Noemi era intenta a mandare un messaggio. Non appena terminò il sex on the beach che aveva ordinato, Valeria non perse tempo a raccontarci del suo incontro con un ragazzo a detta sua mozzafiato, rivelandoci di essersi messa in contatto con lui e di aver iniziato ad uscirci. Fui molto felice per lei e le augurai il meglio. Quando Andrea tornò al tavolo, il mio telefono vibrò, lasciandomi ben intuire l'arrivo di un messaggio. Marco mi aveva chiesto di vederci nel pomeriggio. Accettai immediatamente e restammo d'accordo che sarei andata da lui allo studio di suo padre per decidere con calma dove andare e cosa fare.

"È Marco?"

Mi chiese la ragazza dai capelli fucsia, assumendo uno sguardo alquanto maniacale, mentre si occupò di riporre il suo cellulare in tasca. Annuii e feci lo stesso, per poi attirare l'attenzione di una delle cameriere presenti nel posto.

"Mi dica."

Sorrise gentilmente, preparando il block notes ed aspettando pazientemente la mia ordinazione con la matita fra le dita, rigirandola di tanto in tanto. Ricambiai il suo sorriso, osservando la sua capigliatura davvero ben fatta, per poi ordinare una birra alla spina. Scrisse il tutto e tornò al bancone in grande fretta, ripresentandosi quasi subito con ciò che le avevo chiesto.

"quando vi rivedete?"

Matilde risultò molto interessata all'argomento e non smise di osservarmi con quel suo sguardo sbarrato, mentre sgranocchiava delle patatine accuratamente cotte. Sorrisi, sistemandomi una ciocca ribelle dietro un orecchio.

"Questo pomeriggio."

Sentii dei versi d'approvazione da parte delle altre e non potei fare a meno di ridacchiare in rassegnazione.

Fucking Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora