CAPITOLO 49

1.1K 38 3
                                    

Pov Erika

Finalmente il grande giorno era arrivato e, tra preparativi e ricerche in stile agente segreto, la mia migliore amica avrebbe fatto il passo più importante della sua vita.

Mi alzai presto quella mattina e mi preparai in tutta fretta per andare ad aiutare Andrea con gli ultimi preparativi. Stranamente da quanto credevo, i due avevano deciso di sposarsi in chiesa e mantenere viva la tradizione familiare, ma nonostante questo non fui in grado di impedire alla mia quasi sorella di acquistare quel vestito talmente imponente da impedirle quasi di passare attraverso le porte.

Secondo le mie aspettative, mi scelse come damigella e Brad nominò sua sorella come testimone, regalandole una scarica di ansia che quasi le fece perdere il fiato.

Scesi dall'auto con maestria e mi fiondai dentro casa sua, sentendo subito le urla disperate che provenivano dal piano di sopra.

"Che sta succedendo?"

La mia voce uscì palesemente confusa e Andrea e sua madre si fermarono di botto non appena si resero conto della mia presenza. Osservai Andrea all'interno di un classico corpetto e sua madre dietro che cercava di stringere il più possibile i lacci e non riuscii a contenere una risata divertita.

"Smettila di ridere e fa qualcosa!"

Sbraitò Andrea, stringendo con forza la presa intorno ai contorni della sedia posta davanti a lei. Scossi le spalle e mi avvicinai a loro, poggiando la piccola borsa che mi ero portata dietro sul tavolo.

Mi posizionai accanto a sua madre e, dopo aver tirato energicamente per un bel po', riuscimmo a chiudere quel dannato corsetto, lasciando fruire un sospiro di sollievo.

La mia amica non perse tempo ad infilare una gonna al limite del pomposo, di un viola fin troppo acceso e con dei brillantini che luccicavano sparsi qua e là. I drappeggi rendevano il tutto ancora più ampio e il pizzo posto alle estremità inferiori della gonna lasciava intravedere le scarpe vertiginosamente alte.

La parte del busto non era da meno in fatto di pacchianaggine. Un corsetto spaventosamente stretto mostrava delle spaccature che lasciavano libera veduta alla pelle sottostante ed un mantellino, fatto di velo carico di brillantini, ricadeva da sotto le spalle, risultando un prolungamento delle spalline, anch'esse in velo.

Sospirai nel vederla vestita in quel modo e feci spallucce, andando a controllare l'arrivo della limousine affittata per l'occasione.

Non sentivo Alessia da due sere prima e in quel momento non potevo di certo mandarle un messaggio, anche se sapevo che sarebbe entrata facilmente nel panico e pregai nelle capacità di suo fratello. Erano passate tre settimane da quella nostra strana litigata e la situazione si era lentamente sanificata; nonostante ciò, continuai con le mie indagini e chiesi al mio amico di cercare maggiori informazioni.

Non appena arrivò l'autista, Andrea si fiondò all'interno della limousine e, con un po' di aiuto da parte nostra, prese posto nei sedili posteriori, iniziando a blaterare una miriade di cose senza senso per cercare di calmare i nervi.

Arrivammo in chiesa poco dopo e la giovane sposa venne immediatamente assalita dal resto degli invitati, mentre di Brad e della sua famiglia ancora nessuna traccia.

Ci venne chiesto di prendere tutti posto per mantenere l'ordine all'interno della chiesa e, sotto specifica richiesta di Andrea, mi trovai a differenza degli altri, a vagare nel retro per darle conforto. Stavo passeggiando tra i pilastri perfettamente scolpiti quando improvvisamente sentii qualcuno prendermi per un braccio e tirarmi all'interno di quello che aveva tutta l'aria d'essere un ripostiglio. Un respiro pesante prese possesso della stanza e un corpo mi avvolse stretto dalla schiena.

Fucking Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora