4. Il negozio di caramelle

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«Preferivo l'altra casa» constata Eliza mentre guarda disgustata la villetta.
E ha ragione.
La villetta è di un colore schifoso. Gli interni sono logori, è tutta sporca e buia. La piscina è minuscola e il giardino pieno di erbacce.
«Dalle foto era meglio» si difende mia sorella.
Bah, non credo.
«L'unica cosa bella è il negozio di caramelle in fondo alla via» dico.
Mmm.
Ci spenderò miliari di euro e milioni di secondi.
«Dove adesso io ed Estella andremo» dice Payton prendendomi la mano e portandomi fuori.

Entriamo nel negozio di caramelle e alcune ragazzine lo riconoscono. Poi mi squadrano da testa a piedi e si sussurrano qualcosa all'orecchio.
Bah. Probabilmente penseranno che sia la nuova fiamma del loro idolo.
Sbuffo sonoramente «Sono di nuovo da te, nanetta»
Sorrido a quel diminutivo.
«Facciamo un gioco» dice poi.
«Payton» dico ma lui mi interrompe, «Payt» dice.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo «Payt, non ho voglia di giocare ora. Voglio prendere delle caramelle e andare a farmi un giro per non entrare in quella casa...di merda» marco il suo diminutivo.
Lui si lascia sfuggire una risatina, «Dai, solo un giochino e poi ti lascio»
«Solo uno?» chiedo e annuisce.
«Allora, il gioco è questo: ti metto una caramella in bocca, se indovini la caramella o il gusto, sei salva se no devi bere lo sciroppo d'acero» dice.
«Senza niente?» chiedo disgustata, lui annuisce e sorride perfido, «Non puoi farmi questo» dico mentre un conato di vomito mi sfugge.
Lui sorride «Posso eccome»
«Okay»
Si slega la bandana che aveva in testa e me la mette intorno agli occhi, facendomi anche un po' male.
Il profumo del suo shampoo mi invade le narici.
Buonissimo.
Dopodiché mi infila in bocca una caramella. La mastico ripetutamente ma non riesco a riconoscerla.
L'ha fatto a posta sto scemo.
Anche se è veramente buona.
Provo a sparare un nome a caso ma non è quello giusto.
«Penitenza» sentenzia lui.
«Ma non è giusto» dico «Non la conoscevo nemmeno»
Lui scuote la testa «Niente scuse»
Mentre lo sciroppo sta per entrarmi in bocca, il proprietario del negozio mi salva.
«Ehi ma che state facendo voi due?» chiede infuriato.
Guardo Payton, lui guarda me. È impanicato. Fa cadere a terra la bottiglietta dello sciroppo, prende la mia mano e inizia a correre. Seguito a ruota da me. Corriamo velocissimamente fuori dal negozio, mentre ridiamo come dei cretini. Continuiamo a correre per non so quanto perché sono concentrata su altro: sulle nostre mani unite.

tra milioni hai scelto me | Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora