20. Ne è valsa la pena

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Alla faccia del "Non facciamo tardi", è l'alba e siamo ancora qui. Abbiamo ballato tutta la notte e devo dire che mi sono divertita parecchio, di solito odio andare in discoteca, ma questa discoteca in spiaggia era piuttosto divertente.
Dopo essere resi conto dell'ora abbiamo approfittato per rimanere in spiaggia a vedere l'alba.
E devo dire che ne è valsa la pena.
Assolutamente.
«Sai, non ho mai visto l'alba in spiaggia» dico a Noah.
«Ah no?» chiede lui, mentre si avvicina un po'.
«No. A Charlotte non c'è il mare e quando vado in vacanza non ho mai voglia di alzarmi per andare a vedere l'alba. Anche se vorrei tanto»
Noah si lascia sfuggire la sua solita risata, cristallina e genuina.
«Io invece credo che l'alba sia un momento da condividere con persone speciali perché credo sia un momento speciale. Insomma, il sole dà vita a noi, ci riscalda, fa in modo che noi esseri viventi possiamo vivere quindi è speciale e... credo sia riservato solo alle persone speciali» dice Noah, «Sono sempre andato da solo a vedere l'alba, sei la prima persona con cui vado»
«Quindi sono speciale?» chiedo.
Il mio cuore pulsa. Lo sento in gola.
Sto per morire?
Spero di no.
Ma se così fosse, va bene.
Benissimo.
Lui non risponde, si limita a sorridermi. E continua a sorridere, senza lasciare mai il nostro contatto visivo. La luce arancione e ancora soffusa gli dà l'aria ancora più sexy e misteriosa.
Poi così, all'improvviso, mi ritrovo ad avere le sue labbra sulle mie.
«Si» risponde dopo avermi baciata a lungo.

💫🧚🏻✨

Per tutta la mattinata Noah si comporta come se nulla fosse e così faccio anch'io.
Siamo arrivati al luogo dove si svolgerà l'incontro e noto che c'è tantissima gente. Almeno così sembra.
C'è una folla di gente di almeno centinaia di persone, ma solo in un punto.
«10 minuti e dovete scendere» dice la manager.
«Auguri» dico a Payton che è vicino a me a guardare giù dal balconcino.
«Cosa fanno tutti lì?» chiede lui.
«Non ne ho idea» dico. Rimaniamo in silenzio, «Te come va?»
Non risponde subito, si prende un po' di tempo, «Sai non è facile. Io devo e voglio farmi vedere felice da loro» indica la folla, «Loro fanno così tanto per me ogni giorno e almeno l'unica volta che mi incontrano vorrei che mi vedessero felice»
Annuisco, «Ti capisco, non è facile ma tu sei forte Payt. Cazzo se lo sei»
Mi abbraccia, «Grazie per esserci sempre»
La manager arriva e ci avvisa che devono scendere. Mentre scendiamo le scale mi ritrovo accanto a Noah, che si blocca all'ultimo gradino.
Lo guardo stranita, «Tutto bene?»
Annuisce.
«Sicuro?» insito guardando il suo profilo. Sembra agitato di vedere così tanta gente in un solo punto.
Lui si gira a guardarmi, «Soffro di attacchi di panico» dice.
«Mi fanno paura le folle e le calche di persone. Da piccolo mi sono perso in mezzo a una folla, una signora mi ha bruciato il braccio con una sigaretta, ho ancora la cicatrice. Visto che ero piccolino nessuno mi vedeva e mi sballottolavano a destra e a sinistra. I miei genitori non riuscivano a trovarmi...»
Sento che si sta agitando.
Gli prendo la mano. Lo guardo negli occhi, lui mi guarda. Gli sorrido e mi sembra che il suo respiro sia meno affannato.
Scendiamo l'ultimo grandino e ci avviamo al suo stand.
«Io vado a farmi i miei soliti giri, chiama se hai bisogno» lascio la sua mano e me ne vado.

Dopo aver gironzolato per qualche ora tra i negozi del centro commerciale vicino, torno dai ragazzi. Hanno appena finito la pausa.
«Ehi nana» mi saluta Payton.
«Ehi, come va?» chiedo io.
Mi avvicino e mi schiocca un bacio sulla guancia.
«Tutto bene, la situazione è tranquilla» mi risponde e non riesco a fare a meno di ridere. Ci saranno centinaia di fan in fila per lui e dice che la situazione è "tranquilla".
Bah.
«Te, invece, dove sei andata?» mi chiede mentre accoglie la prossima fan.
«Centro commerciale, ho fatto un po' di acquisti» alzo le borse.
«Ci vediamo dopo» dico quando noto che sono un po' di intralcio per le fan.

tra milioni hai scelto me | Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora