L'angelo del male

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Era nato così, era nato per tormentare i cuori, e poi spezzarli, era nato per rubare le anime più pure, per poi trasformarle, in baratri di oscurità proprio come la sua.
Il suo cuore non era mai stato a colori, non conosceva amore se non quello materno, non sapeva cosa significasse il calore di una persona se non quello irradiato dal proprio corpo, semplicemente non era nato per essere buono.
Disponeva di una bellezza che t'inchiodava al terreno, una di quelle che al singolo tocco ti rompevano, aveva capelli neri e soffici come la pece, quel nero innaturale che solo lui possedeva ma che addosso gli stava d'incanto, e poi al posto di due irridi c'erano due smeraldi di un verde petrolio, quasi spento carico di tante parole non dette e urli mai uditi, fremevi ogni volta che il suo sguardo si posava su di te, eri impotente, ti sembrava quasi di essere nuda di fronte ai suoi occhi, come se prima di ucciderti ti stesse chiedendo aiuto.
Lui che era invisibile come la morte ma potente e doloroso come essa, ti soggiogava con il sorriso di un bambino che non gli apparteneva e nel mentre ti uccideva con la consapevolezza che non ti saresti più ripresa, e la certezza di aver lasciato dentro te un inferno di mostri difficili da gestire.
Sapete chi di chi sto parlando? Dell'angelo del male, colui che con furbizia mi rubò il cuore e con una cattiveria degna del diavolo lo ridusse in mille frammenti.

The silence of the seaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora