Ed io ero lì seduta su quella panchina, con il capo verso l'alto ad ammirare quel bellissimo tramonto che si stagliava sopra di me, miliardi di domande che mi frullavano per la testa molte delle quali non riuscivo a dare una risposta, ero immobile a chiedermi, "come potevamo sentirci così soli in un universo costituito da 7 pianeti, e miliardi di stelle?"
Era questa la continua sensazione che mi attanagliava lo stomaco, m'impediva di vivere, di respirare e di essere felice, ma ormai non ero più spaventata da essa, io e la solitudine eravamo grandi amiche, fin dai primi tempi dell'adolescenza accompagna le mie giornate.
Certe volte capita che ti trovi in questo tunnel oscuro, ove non c'è ne un inizio, ne una fine..ma solo le miliardi di paure e paranoie che ti porti dentro, vedi i tuoi incubi diventare realtà è ti attaccano fino ad uccidere la parte sana del tuo intelletto.
Gli incubi diventarono sempre più frequenti e con essi anche le mie grida di disperazione, chiedevo aiuto ma nessuno riusciva a sentirmi, mi svegliavo di scatto con una crisi di panico addosso non riuscivo a respirare, tutto girava intorno a me, o forse ero io a girare intorno a tutto? Non ci sarà mai una risposta concreta agli incubi, ma in ognuno di essi c'è un fondo di verità.
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The silence of the sea
RomanceLetteralmente una guerra con se stessi e il mondo che ci circonda, cos'è l'amore senza il dolore? Cosa significa mettere se stessi al primo posto? Quanti abissi dobbiamo ancora affrontare?