Galleggiavo, ero lì in mezzo al nulla con un vestito bianco attaccato addosso per via dell'acqua, pioveva ed io continuavo a ridere, stavo bene, ero libera.
All'improvviso udii una voce maschile cantare, sembrava un angelo, mi guardai in torno per capire a chi appartenesse quella meraviglia, non vidi nulla, pensai di essermelo immaginata ma quella melodia era un richiamo per le mie orecchie e man mano diventava sempre più forte, chiusi gli occhi cercando di mandare via dalla mia testa quella composizione meravigliosa di note.
Fallii, iniziai a nuotare in profondità, è più andavo giù, più capivo che ero finalmente a casa, che nulla più mi avrebbe ferita, mi sedetti sul fondo di quel meraviglioso oceano e mi guardavo intorno, fu lì che vidi una sagoma gentile avvicinarsi a me, i polmoni iniziavano a bruciare, cercavano ossigeno, ma loro non sapevano che io respiravo la libertà li giù e che il resto non contava.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, più salivo in superficie, è più sentivo la presenza di quell'angelo canterino al mio fianco, finalmente presi aria, feci dei lunghi respiri per calmare il mio cuore impazzito.
Vidi una testa spuntare dall'acqua, era un ragazzo, che possedeva tutti i mari e tutti gli oceani negli occhi, i suoi ricci color pece che gli ricadevano bagnati sulla fronte e delle labbra assai rosee a completare quel capolavoro, rimasi senza parole difronte a tanta bellezza, mi avvicinai lentamente, mi tese una mano per aiutarmi, quelle grosse onde non mi erano d'aiuta ma poco importava, avevo trovato la mia ancora, gli domandai quale fosse il suo nome, e con un sorriso da bruciarmi dentro mi rispose "Poseidon."
Mi svegliai di colpo sudata, in un altro mondo e con rammarico mi resi conto che tutto ciò non era altro che un sogno.
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The silence of the sea
RomanceLetteralmente una guerra con se stessi e il mondo che ci circonda, cos'è l'amore senza il dolore? Cosa significa mettere se stessi al primo posto? Quanti abissi dobbiamo ancora affrontare?