CAPITOLO 19

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Pericolo imminente

Bain si richiuse velocemente la porta di casa alle spalle, e si appoggiò contro di essa per riprendere fiato.

"Che cos'è successo? Dov'è Pa?"

Gli domandò immediatamente Sigrid, notando l'assenza del padre. Anche i Fili, Arya ed Oin si voltarono a guardarlo, in cerca di spiegazioni.

"Non lo so. C'erano le guardie del Governatore e ci siamo dovuti separare, ma sono certo che tornerà."

Rispose lui, avvicinandosi alle sorelle. La maggiore annuì e decise di uscire a prendere una boccata d'aria e aspettare suo padre, mentre la minore stringeva forte il fratello in un abbraccio. Arya lanciò a Fili uno sguardo preoccupato, per poi cambiare il panno umido sulla fronte di Kili.
Improvvisamente si senti un urlo di terrore provenire dall'ingresso dell'abitazione. Sigrid corse in casa e tentò di chiudersi la porta alle spalle, ma un orco la spinse indietro, spalancando l'uscio ed entrando in casa. La ragazza si rifugiò immediatamente sotto il tavolo della cucina, mentre Fili si separò dal fratello per gettarsi a mani nude sulla creatura, nel disperato tentativo di ricacciarla fuori. In quel momento, altri due mostri fecero il loro ingresso nella sala, rompendo le tegole del tetto e calandosi dall'alto. Il primo si scontrò con Oin, che gli lanciò addosso delle stoviglie, mentre il secondo si avvicinò minacciosamente a Bain ed a sua sorella. La piccola gridò terrorizzata, mentre il fratello la spinse sotto al tavolo per proteggerla.
Arya allora si allontanò dal letto di Kili, prese le due spade che teneva sulla schiena e ne conficcò una nel collo dell'orco, prima che potesse fare alcun male alla bambina.
Una quarta bestia cadde quindi dal soffitto e ribaltò il mobile sotto cui erano nascosti i tre figli di Bard, ma venne immediatamente trafitta in pieno petto da una delle lame di Arya. Tre mostri si calarono dal tetto poco dopo, mentre altri due entrarono rispettivamente dalla finestra e dalla porta  principale. Quest'ultimo, però, fu fermato, subito dopo aver messo piede nell'abitazione, da un pugnale di fattura elfica che gli trapassò la schiena. La raminga si voltò e vide l'elfa che aveva salvato Kili dai ragni a Bosco Atro fare il suo ingresso nella stanza, per poi occuparsi delle due bestie cadute dal tetto. Nello stesso istante, un'altra lama elfica trafisse l'orco che era arrivato alle sue spalle, passando dalla finestra. Legolas si era calato da uno dei buchi del soffitto ed aveva agilmente eliminato la bestia, prima che potesse colpire la donna. Arya si girò di scatto e guardò l'elfo sorpresa.

"Stai bene?"

Le chiese lui sbrigativamente. Lei annuì, per poi spostare lo sguardo oltre la sua spalla e notare un ulteriore mostro entrare silenziosamente dalla finestra. La ragazza si spinse in avanti, sfilò la spada dal fodero attaccato alla cintura di Legolas e la conficcò nell'addome dell'orco. Questa volta fu il turno del principe di sgranare gli occhi stupito. Arya estrasse la spada, che riconobbe come Orcrist, la lama di Thorin, sequestratagli a Bosco Atro, e la restituì al proprietario con un sorriso, prima di voltarsi per controllare la situazione. Non c'erano più orchi, almeno non vivi, e sia i nani sia i figli di Bard sembravano stare tutti bene, il che le permise di abbandonarsi ad un sospiro di sollievo.

"Li avete uccisi tutti!"

Esclamò allibito Bain, spostando lo sguardo da un elfo all'altra.

"Ce ne sono altri."

Asserì risoluto Legolas, lanciando un occhiata fuori dalla finestra per vedere un gruppo di orchi allontanarsi dall'abitazione.

"Dobbiamo fermarli, prima che raggiungano i tuoi amici alla Montagna."

Mormorò poi, rivolgendosi alla ragazza, che annuì riconoscente: quelle bestie non sarebbero arrivate molto lontano con due combattenti come loro alle calcagna.

𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora