CAPITOLO 26

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Scontro finale

"Gandalf!"

Una voce alle loro spalle richiamò la loro attenzione verso l'interno della via.

"Legolas, Legolas Verdefoglia."

Esclamò lo stregone, vedendo l'elfo cavalcare svelto verso di loro, in sella ad un bianco destriero. Tauriel montava dietro di lui.

"C'è una seconda armata."

Iniziò il principe con apprensione, scendendo da cavallo insieme alla guardia.

"Cosa?!"

Chiese Arya turbata.

"Bolg guida una forza di orchi di Gundabad. Sono quasi su di noi."

Si affrettò a spiegare lui.

"Gundabad...era il loro piano fin dall'inizio: Azog impegna le nostre forze, poi Bolg sopraggiunge dal nord."

Asserì lo stregone.

"Dal nord?! Dov'è il nord esattamente?!"

Esclamò Bilbo alle loro spalle, attirando su di sé i loro sguardi preoccupati.

"Collecorvo."

Rispose Gandalf con tono amaro.

"Collecorvo?! Ma c'è Thorin lassù! E Fili! E Kili! Sono tutti lassù!"

Proseguì lo hobbit allarmato.

"Dobbiamo avvertirli, Gandalf, e dobbiamo farlo subito. Finiranno dritti in un'imboscata."

Intervenne la donna con voce ferma e sicura, atta a celare la paura ed il panico che si stavano pian piano facendo strada nel suo cuore.

"Sì, avranno bisogno di aiuto..."

Mormorò lo stregone guardandosi intorno.

"Se è Thranduil che stai cercando, Gandalf, allora stai perdendo tempo! È già un miracolo che sia intervenuto prima, non sprecherà altro sangue elfico, non per Thorin."

Lo richiamò la raminga nervosa.

"Arya ha ragione. Ho rispetto per il mio re, ma scapperebbe piuttosto che aiutare i nani, si ritiene troppo superiore a loro."

Asserì cupa Tauriel, dandole manforte, mentre Legolas le osservava quieto, con lo sguardo di chi è consapevole di una scomoda verità.

"Andrò io. Andrò a Collecorvo."

Affermò allora Bilbo risoluto.

"Non se ne parla nemmeno."

Tagliò corto lo stregone.

"Gandalf, qualcuno deve avvertirli."

Protestò immediatamente lo hobbit.

"È fuori questione, ti uccideranno."

Ribattè lui severo.

"Non lo faranno."

Affermò Arya con fermezza, guadagnandosi delle occhiate interrogative da parte di entrambi.

"Non andrà da solo."

Spiegò poi. Le sue parole furono seguite da un sonoro ruggito e Viseryon atterrò sulle mura poco dietro di loro.

"A qualcuno serve un passaggio?"

Domandò il drago ironico nella mente della donna, che sorrise avvicinandosi a lui. Il mezz'uomo la seguì incerto.

"Forza Bilbo, non abbiamo tempo da perdere."

Intimò la giovane, salendo in groppa all'animale, per poi aiutare un timoroso hobbit a fare lo stesso. Il drago si piegò sulle zampe e si staccò da terra, dirigendosi verso Collecorvo.
Il viaggio fu breve, ma ad Arya sembrò durare un'eternità. La sua mente era affollata di dubbi e timori: anche se fossero arrivati in tempo per avvertire i nani, che già di per sé non era cosa certa, avrebbero comunque dovuto affrontare le legioni di Bolg.

𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora