CAPITOLO 1

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Le Uova di Drago

Era una fresca mattina di primavera, come tutte le altre del resto. Arya era sdraiata sul letto, immersa nei suoi pensieri, quando sentì bussare alla porta.

"Avanti"

Disse con il suo solito tono gentile. Arya non alzava quasi mai la voce, lo riteneva inutile ed insensato.

"Buon giorno mia signora, volevo solo informarti che Re Elrond desidera incontrarti."

"Buon giorno Lindir, quante volte ti devo ripetere di non chiamarmi così? Arrivo subito."

L'elfo sorrise e la lasciò sola a prepararsi.
Arya si sciacquò il viso e si mise un abito più adatto, quindi uscì dalla propria stanza per dirigersi sulla grande terrazza di Gran Burrone, dove la stava aspettando re Elrond.

"Mae govannen Hir nîn*."

Si annunciò la ragazza raggiungendo il sovrano, che le dava le spalle, appoggiato all'elegante ringhiera che circondava la balconata.

"Mae govannen Arya, dormito bene?"

Replicò lui, voltandosi per salutarla.

"Sì mio signore, grazie. Desideravi vedermi?"

"In effetti sì, c'è una cosa di cui dobbiamo parlare. Cosa sai sulle uova di drago?"

Elrond non era mai stato il genere di persona che si perdeva in convenevoli, Arya lo sapeva bene, e forse era anche per questo che lo stimava tanto.

"Non molto in realtà, so solo che sono un cimelio della nostra famiglia."

Rispose la giovane pensierosa.

"Sai che tuo padre aveva richiesto che venissero bruciate?"

Domandò il Re, chinando il capo nella sua direzione con l'aria di chi la sapeva lunga.

"Sì, ma..."

"Ma tuo fratello ha deciso di non farlo. Lo capisco, vi capisco entrambi, dopotutto sono l'unico ricordo della vostra famiglia, ma c'è un valido motivo se l'ultima richiesta di Arathorn è stata quella di bruciare le uova."

Asserì Elrond serio.

"Mio padre non voleva che finissero nelle mani degli orchi, diceva che sarebbero potute diventare delle armi pericolose da usare contro di noi. Ma non vedo come sia possibile che in delle uova vecchie di secoli, possa ancora esserci della vita."

Arya aveva capito dove il Suo Signore voleva arrivare: Elrond progettava di far schiudere le uova, ma come? Potevano davvero essere ancora vive?

"Un drago può aspettare anche mille anni a nascere, mia cara, quelle uova non devono essere sottovalutate."

Replicò il re con tono severo, guardando la giovane dritto negli occhi. In quelle iridi chiare Arya riconobbe della sincera preoccupazione, un sentimento che mai prima di allora aveva visto dipinto sul suo volto.

"Che cosa devo fare?"

Chiese allora con voce grave, comprendendo l'importanza della situazione.

𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora