꧁ Naur ꧂
Il silenzio dei quindici compagni fu interrotto da un minaccioso ululato.
"Siamo finiti dalla padella..."
Affermò Thorin preoccupato.
"...nella brace. Scappate, scappate!"
Terminò la frase Gandalf.
Fili, tenendo ben salda la presa sulla mano di Arya, si mise a correre al fianco di suo fratello e degli altri nani, subito seguito da Bilbo, che dovette rallentare per infilzare un mannaro ed evitare così una morte certa. I fuggitivi arrivarono ben presto al limitare della foresta, che coincideva con un profondo dirupo, e, su consiglio dello stregone, si arrampicarono sugli alberi, sperando di essere al sicuro dai mannari.
Arya si sistemò tra Kili e Fili, tenendosi ad un ramo non troppo spesso sopra la sua testa e, di conseguenza, facendo preoccupare entrambi i fratelli, terrorizzati all'idea che potesse succederle qualcosa.
Tutta la compagnia era concentrata nel rimanere in equilibrio quando, all'improvviso, la loro impresa fu interrotta dall'arrivo di un orco pallido, a cavallo di un bianco mannaro."Azog."
Mormorò la ragazza con una voce piena di rancore. Fili e Kili la guardarono stupiti: come conosceva il Profanatore?
"Non è possibile..."
Aggiunse poi Thorin.
Azog notò subito il giovane re dei nani e si rivolse a lui nella lingua nera, ricordandogli il terrore che aveva provato suo padre quando lo aveva affrontato, lo stesso terrore che ora leggeva nei suoi occhi. L'Orco Pallido incitò i suoi mannari senza mai staccare gli occhi da Scudodiquercia. Le belve iniziarono a percuotere gli alberi, spezzandoli uno ad uno, così che i membri della compagnia si ritrovarono a saltare da un tronco all'altro, fino a giungere all'ultimo albero, proprio sulla punta del precipizio. Ma per quanto quel tronco potesse essere resistente, alla fine si inclinò anch'esso, arrivando quasi a rompersi. Quel movimento improvviso fece perdere la presa ad Arya, che si ritrovò in procinto di cadere, quando Fili la afferrò per un braccio e la strinse a sé, emettendo un sospiro di sollievo nel saperla salva, almeno per ora. Il giovane nano non voleva, non poteva perderla, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per proteggerla. Non sapeva spiegarsi perché provasse queste sensazioni, ma sapeva che non sarebbe mai riuscito a separarsi da lei: era forse innamorato? Dal canto suo, la ragazza lo ringraziò mentalmente per quell'improvviso salvataggio e allacciò le braccia al suo collo, sentendosi, anche solo per un attimo, al sicuro.
Subito dopo toccò a Ori e Dori rischiare di cadere ma, fortunatamente, si aggrapparono appena in tempo al bastone di Gandalf. Lo stregone, preoccupato dalla situazione, capì che c'era solo una cosa da fare."Arya devi chiedere aiuto! Sei la nostra unica speranza!"
La giovane, ancora stretta a Fili, annuì con il capo, chiuse gli occhi e sgombrò la mente. Era da molto che non lo faceva, ma una volta imparato era difficile da dimenticare. Arya si concentrò cercando di visualizzare chiaramente nella testa gli unici che avrebbero potuto aiutare la compagnia in quel momento: i suoi draghi. La ragazza capì che la più vicina a loro era Saphira, così chiamò mentalmente il suo nome e, fortunatamente, venne ascoltata.
Thorin, intanto, si era alzato dal tronco e si dirigeva fiero verso Azog. La sua corsa non fu frenata nemmeno dalle urla dei suoi compagni, che lo imploravano di tornare indietro. Il giovane re dei nani si scagliò contro il Profanatore ed il suo mannaro, ma ebbe la peggio. Il lupo lo prese tra le fauci e, ignorando i suoi gemiti di dolore, lo scaraventò contro una roccia. Allora Bilbo scese dal tronco, pronto ad intervenire, subito seguito da Arya.
STAI LEGGENDO
𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑
Fanfiction"Arya, loro hanno bisogno di te, anche se ancora non lo sanno." Una bambina, separata dal padre e dal fratello troppo presto. Una guerriera disposta a dare la vita per coloro che ama. Una ragazza con un grande segreto da custodire. Questa è la stor...