CAPITOLO 21

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Erebor

I nani guardarono la donna allibiti. Avrebbero davvero raggiunto Erebor...volando?!

"Stai scherzando, vero?"

Le domandò Bofur, tra il preoccupato e l'emozionato. Per tutta risposta Arya si voltò e montò sul suo drago, arrampicandosi dall'ala, per poi fare loro un cenno con la testa, invitandoli ad imitarla.
Fili fu il primo ad avvicinarsi, incoraggiato dall'esperienza avuta con Saphira. Il nano allungò cautamente la mano per accarezzare il collo dell'animale ed assicurarsi il suo permesso. Inizialmente la pelle rugosa di Drogon si tese sotto il suo tocco, ma poi si rilassò, lasciandogli intendere che lo accettava sul suo dorso. Il nano si posizionò quindi dietro alla sua amata, circondandole la vita con le braccia.
Qualche attimo più tardi Kili ripetè le stesse azioni del fratello e, dopo di lui, anche Bofur e Oin, non senza qualche difficoltà, si arrampicarono sulla schiena del drago.

"Tenetevi forte!"

Intimò la donna, mentre Drogon iniziava a prendere velocità per potersi staccare da terra

"E tu non fare follie, abbiamo ospiti!"

Proseguì rivolgendosi al suo drago.

"Io? Follie? Quando mai?"

Replicò immediatamente l'animale, spiccando il volo.

"Buon viaggio! Che possiate trovare i vostri amici sani e salvi al vostro arrivo."

Gridò Bard che, insieme a Tauriel ed ai suoi figli, li osservava ora allontanarsi rapidamente verso la Montagna.
L'elfa avrebbe voluto seguirli. Avrebbe voluto seguire Kili. Ma non poteva: aveva ancora degli obblighi verso il suo popolo. Doveva mettere da parte i suoi sentimenti per il nano e seguire Legolas a nord, alla fortezza degli orchi di Gundabad.

Drogon si stabilizzò con pochi grandi battiti d'ali, accompagnati dai diversi "ooooh" dei nani, chi terrorizzato e chi, come Kili, decisamente elettrizzato.

"Ma è fantastico!"

Gridò il giovane ridendo.

"Fantastico, ragazzo? No no, io non lo definirei affatto fantastico!"

Replicò immediatamente Oin, riprendendo fiato.
Arya sorrise e sentì le braccia di Fili stringersi dolcemente intorno alla sua vita.
Si era dimentica quanto fosse bello volare, cavalcare il vento, infrangere le nuvole, poter osservare il mondo dall'alto. E volare insieme a Lui, stretta a Lui, era un sogno meraviglioso che diveniva realtà.
Poco meno di un'ora più tardi, Drogon toccò terra dinnanzi all'entrata della Montagna Solitaria. Arya scese dal suo dorso ed aiutò i nani a fare lo stesso.

"Straordinario! È stato assolutamente straordinario!"

Esclamò Kili non appena fu di nuovo saldo al suolo, procurandosi un occhiataccia da parte di Oin.

"Possiamo rifarlo?"

Proseguì il nano, voltandosi in direzione di Arya con le mani congiunte davanti al petto in posizione di preghiera.

"Ma certo! Sono sicuro che Viseryon sarebbe entusiasta di darvi un passaggio fino alle Montagne Azzurre, nel caso voleste andare a trovare i vostri parenti!"

Commentò Drogon nella mente della donna.

"Come prego?! Cos'è che sarei entusiasta di fare io?!"

Si affrettò a replicare Viseryon, sentendo la conversazione. Arya scoppiò a ridere sotto lo sguardo interrogativo e speranzoso di Kili, che ancora aspettava una risposta.

"Magari un'altra volta eh, fratello."

Gli disse Fili, dandogli una pacca sulla schiena ed iniziando ad avviarsi verso l'ingresso della Montagna. Il più giovane sbuffò rassegnato, ma poi tornò subito a sorridere, seguendo il fratello insieme a Bofur ed Oin.
La raminga si avvicinò invece al muso del suo drago, prendendolo delicatamente tra le mani.

𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora