CAPITOLO 25

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L'inizio della fine

"Dain Piediferro."

Mormorò Arya, notando l'esercito dei Colli Ferrosi comparire su un'altura sul fianco sinistro della Montagna.
I nani esultarono ed acclamarono con gioia i loro familiari, mentre la giovane, qualche passo più indietro, osservava la scena con le braccia conserte ed un espressione di apprensione sul viso: uno scontro, a quel punto, era inevitabile.

"È arrivato Piediferro!"

Esclamò Bofur, dando il via ad un altro coro di risate e schiamazzi.

"Hey Thorin!"

Lo salutò Dain, che stava ora avanzando da solo, in groppa alla sua capra, in direzione dell'esercito di Thranduil.

"Buongiorno, come andiamo tutti? Ho una piccola proposta, se non vi dispiace concedermi qualche momento del vostro tempo: potreste considerare di andarvene in malora?! Tutti voi! Ora ora!"

Intimò il nano con tono sarcastico, fermandosi su una roccia poco distante dalle armate degli uomini e degli elfi.

"Non reagite!"

Ordinò Bard ai suoi.

"Oh avanti, Lord Dain..."

"Gandalf il Grigio."

Lo stregone si fece avanti e chinò il capo in segno di saluto.

"Di' a questa marmaglia di andarsene o innaffierò il terreno con il loro sangue!"

"Non c'è bisogno di una guerra tra nani, uomini ed elfi: una legione di orchi giace sulla montagna! Ritira la tua armata."

Tentò di dissuaderlo Gandalf, ma quanto ad orgoglio ed arroganza, Piediferro era perfettamente in grado di tenere testa a Thranduil: nessuno sarebbe stato capace di fargli cambiare idea, nemmeno il famoso stregone.

"Non mi ritirerò davanti ad un elfo qualsiasi, tanto meno a questo indifferente folletto dei boschi! Non desidera altro che sfortuna per il mio popolo! Se sceglie di mettersi tra me e i miei familiari, gli spacco quella testolina in due! Vediamo se dopo ghigna ancora!"

Il Signore del Reame Boscoso non aspettava altro, più il nano parlava più un ghigno ironico si allargava sulle sue labbra.

"Dain aspetta!"

Lo richiamò invano Gandalf, mentre lo guardava tornare rapidamente verso le fila del suo esercito. Dalla Montagna arrivò un altro coro di risate e grida di gioia da parte dei nani, che osservavano la scena con entusiasmo dall'alto del bastione.

"Che avanzino vediamo fin dove arrivano."

Asserì Thranduil fiero.

"Credi che mi importi un cane morto delle tue minacce, principessa dalle orecchie appuntite?!"

Replicò Dain con ironia.

"Sentito ragazzi?! Ci siamo! Diamo a questi bastardi una bella batosta!"

Continuò poi, rivolgendosi ai suoi soldati.

"Fa' ritirare i tuoi uomini, ci penso io a Piediferro e alla sua marmaglia."

Sentenziò Thranduil, rivolgendosi a Bard, per poi avanzare in prima linea con le sue truppe.

"Dentro le capre!"

Si sentì urlare da Dain, mentre gli elfi si preparavano a tirare sotto ordine del re.

"Thranduil questa è una pazzia!"

Esclamò Gandalf, venendo nuovamente ignorato.
Numerose frecce partirono dagli archi dei Silvani in direzione dei nani, che si dirigevano velocemente verso di loro in groppa alle capre. Nessuna di esse, però, colpì il bersaglio: furono tutte frantumare dalle armi degli avversari. Ad un ordine di Dain, infatti, i nani fecero scattare delle enormi balestre, da cui partirono lunghe frecce con lame rotanti.

𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora