CAPITOLO 22

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La Malattia del Drago

"L'avete trovata?"

Domandò Thorin burbero ai suoi compagni, sporgendosi dalla decorata balaustra di una delle gallerie che si affacciavano sulla sala del tesoro.
I nani e la ragazza erano alla disperata ricerca dell'arkengemma ormai da ore, ma senza alcun risultato.

"Niente ancora."

Confessò Dwalin affranto, da un cumulo di oro poco lontano dalla balconata.

"Niente, qui niente."

Urlò Ori, dall'altro capo dell'immenso salone.

"Continuate a cercare!"

Tuonò Thorin, iniziando a camminare su e giù per il passaggio.

"Quel gioiello potrebbe essere ovunque!"

Si lamentò Oin.

"L'arkengemma è in queste stanze! Trovatela!"

Replicò severamente il giovane re.

"Avete sentito? Cercatela!"

Intimò Dwalin, timoroso di far innervosire Thorin più di quanto non lo fosse già.

"Tutti voi! Nessuno riposi finché non si trova!"

Riprese risoluto il sovrano.
La ricerca continuò fino al calar della notte quando, convinto dalle suppliche dei nipoti, Thorin decise di dar loro una tregua. La compagnia decise quindi di ritirarsi nella sala adiacente a quella in cui si erano ritrovati la mattina, che era provvista di materassi e cuscini per la notte.
Una volta entrata nella stanza, stravolta dalla stanchezza, Arya adocchiò subito un posticino comodo dove sistemarsi, ma una voce alle sue spalle la fece fermare  immediatamente.

"Dove pensi di andare?"

Le chiese Fili, afferrandole dolcemente il braccio. La ragazza si voltò verso di lui, inarcando le sopracciglia e rivolgendogli uno sguardo interrogativo. Il nano sorrise e la condusse verso il fondo della stanza. Qui, poco lontana dal camino ma più isolata rispetto alle altre, c'era una comoda pila di cuscini occupata solo in parte da Kili, che era già crollato per la stanchezza.
Fili si sdraiò un poco distante dal fratello e lasciò che Arya si stendesse tra loro. La ragazza si rannicchiò sul fianco del biondo, appoggiando la testa al suo petto e circondandogli la vita con un braccio. Il nano la strinse a se, cominciando ad intrecciare le dita tra i suoi lunghi capelli castani.
Arya non seppe dire quanto fosse passato da quando si era addormentata, se minuti, ore o forse anche giorni vista la stanchezza, ma spalancò gli occhi all'improvviso quando percepì una fitta di dolore percorrerle la schiena. La ragazza tentò di alzarsi per trovarne la causa, ma Fili glielo impedì.

"Aspetta."

Le disse lui pacatamente, mentre allungava il braccio che prima circondava le sue spalle per spingere più in là suo fratello.

"Non sa stare fermo. Nemmeno mentre dorme."

Spiegò, in un misto tra il divertito e l'innervosito, riferendosi a Kili, che si era ora girato sull'altro fianco senza essersi accorto di nulla.

"Ti ha fatto male?"

Le chiese poi dolcemente.

"Sopravviverò."

Rispose lei, riappoggiando la testa sul suo petto. Il nano sorrise e riprese ad accarezzarle il capo.

"Fili..."

Mormorò la giovane poco dopo.

"Mh?"

"Non hai chiuso occhio, non è vero?"

𝐋'𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐄 𝐃𝐈 𝐈𝐒𝐈𝐋𝐃𝐔𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora