Sirius si era svegliato dopo un po' sul divano di casa Tonks sotto gli occhi di sbarrati di Harry, Hagrid, Dromeda e Ted e con puntate addosso tre bacchette e un ombrello rosa. Qualcuno gli aveva anche levato la bacchetta dopo essere svenuto e provò a fare il bravo; Sirius aveva chiesto un bicchiere d'acqua mentre sua cugina faceva una serie di incantesimi e domande assurde per capire se fosse davvero lui.
"Cosa hai ricevuto per il tuo diciassettesimo compleanno dai tuoi genitori?" si sentì chiedere e rischiò che l'acqua che stava bevendo sbagliasse percorso.
"Ah! Addirittura le domande trabocchetto? Niente, mi pare ovvio. L'ultima volta che tu e io ci siamo visti è stato nel settantasei, dopo che sono scappato di casa prima di compiere diciassette anni, e tua figlia mi incollò un lecca lecca nei capelli. Fra l'altro l'ho conosciuta prima di morire ed era un Auror. È ancora un Auror?"
"Da come straparla direi che è davvero lui" disse Ted sconvolto.
"Come hai fatto a tornare indietro?" gli chiese sua cugina, sconvolta.
"In verità credo di non essere mai andato avanti. Sono rimasto in una sorta di limbo. Quanto tempo è passato?"
"Sei morto più di un anno fa"
"Cos... davvero? Ma... Sarà passato qualche giorno, al massimo una settimana"
"Era il diciotto giugno 1996, oggi è il ventisette luglio 1997" disse Harry parlando per la prima volta. Il ragazzo teneva in mano la maschera con cui Sirius si era svegliato, aveva la forma della testa di un cane-lupo nero con le orecchie appuntite, molto somigliante a Padfoot. Era piuttosto sicuro che Harry non riuscisse a guardarlo in faccia, troppo sconvolto e restio a fidarsi. Tutti i presenti lo fissavano con occhi sgranati, ma non poteva biasimarli.
Era morto da un anno?
"Godric, sarà successo di tutto" commentò sconvolto.
"Non ne hai idea" bofonchiò sarcastico il ragazzo.
"Mi... devo andare un attimo in bagno" disse guardando i padroni di casa e Ted gli fece segno di seguirlo.
Chiuse la porta del bagno e si guardò allo specchio. Aveva bisogno di un attimo per stare da solo e fare mente locale.
Erano nell'Ufficio Misteri, stava duellando con Bella; una maledizione lo aveva spinto nell'arco di pietra e si era trovato in una stanza esattamente identica a quella che aveva appena lasciato, ma completamente bianca, tanto bianca da poter accecare la vista.
Sembrava essere passata a malapena una settimana, era assurdo che fosse passato più di un anno.
Gli aveva detto che il tempo scorreva diversamente, ma non credeva...
Prima di avere un attacco di panico, fece dei respiri profondi e catalogò tutto quello che aveva con sé da quando si era svegliato.
L'oggetto più insolito era chiaramente la maschera da cane perché suo fratello aveva sempre avuto uno humor scadente, ma un chiaro invito a non far sapere in giro che era di nuovo vivo.
Gli abiti erano gli stessi di quando era morto, ma in tasca aveva la sua prima bacchetta magica, quella che avevano spezzato davanti ai suoi occhi quando lo avevano portato ad Akzaban. Cedro, corda di cuore di drago, dieci pollici, rigida. Al polso aveva l'orologio che i Potter gli avevano regalato per i suoi diciassette anni, quello che credeva perduto insieme alla bacchetta.
Si spogliò e anche i boxer erano gli stessi. I suoi abiti erano puliti, avevano solo i segni della battaglia appena finita, per loro non era passata né una settimana né un anno.
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Portraits of the Past II Wolfstar II
Fanfiction[Sirius Black torna dal mondo dei morti] - [eventualmente Wolfstar] Sirius prese il suo secondo primo respiro su una scopa che puntava a schiantarsi al suolo. Cabrò violentemente, puntandola di nuovo verso l'alto e scampò lo schianto di una manciata...