11 I

657 42 15
                                    


"Sirius guarda! Scope da corsa!" gridò Ethan eccitato mentre scuoteva energicamente il braccio di Sirius e l'uomo gli sorrise.

"Belle vero? Quando cresci te ne compro una"

"Posso diventare un giocatore di quidditch?"

"Puoi diventare tutto quello che vuoi, basta che la smetti di tirarmi il braccio altrimenti io diventerò un mutilato molto presto" disse e il bambino smise di strattonare, almeno per i consecutivi cinque minuti. Sirius si voltò verso Lelya che sembrava vagamente a disagio. Era la prima volta che andava a Diagon Alley dalla Battaglia ed era chiaro che sarebbe volentieri restata a casa. Per di più la gente continuava a fissarli, anche con gli occhiali da sole, la faccia di Sirius fin troppo riconoscibile. Il suo nome sarà pure stato riscattato, ma per anni era stato il tipo di mago che i genitori usavano per spaventare i bambini disobbedienti.

"Andiamo prima a comprare gli ingredienti di Pozioni e per ultimo passiamo da Florish & Blotts. Hai bisogno di una divisa nuova?" le chiese e la ragazza si strinse nelle spalle.

"No, va bene quella dell'anno scorso"

"Sicura? Un mantello? Un paio di scarpe? Lelya, me lo devi dire, non ci arrivo da solo"

"Ho bisogno di un paio di guanti per Erbologia" disse dopo un po'. Sirius era piuttosto sicuro che fosse solo per accontentarlo, ma se lo tenne per sé.

Erano ancora piuttosto impacciati con questa storia dell'affidamento. Lelya gli aveva detto di dare il suo nome come figura genitoriale, ma non aveva detto nient'altro, ancora non gli aveva fatto sapere se avesse davvero intenzione di cambiare cognome e Sirius non si sarebbe mai sognato di insistere.

Sbrigarono relativamente presto le varie commissioni, ma la fila peggiore era ovviamente al negozio di libri e Sirius si sedette Ethan sulle spalle, un po' per distrarlo un po' per conservare entrambe le braccia.

"Fa attenzione a non sbattere la testa, okay?" gli disse e il bambino annuì poggiando la testa sulla sua.

"Sei stanco?" gli chiese e il bambino scrollò le spalle.

"Un po'"

"Abbiamo quasi finito. Usciti da qui andiamo a prendere il gelato, va bene?" lo sentì annuire sulla sua testa. Era davvero troppo piccolo per avere sette anni, forse avrebbe dovuto farlo vedere a un guaritore.

Lelya aveva un'espressione un po' contrita.

"Mi dispiace che ti sia sentito obbligato" le disse mordicchiando il punto in cui il labbro era interrotto dalla cicatrice.

"Nessun obbligo, siamo voluti venire e poi Ethan si è divertito. Vero?" chiese al bambino che annuì energicamente, rischiando di sbilanciarsi.

"Oh sì! Quanti gusti posso scegliere?"

"Non più di tre"

"Va bene, allora ci penso" disse tornando a poggiare la testa sulla sua

Erano seduti a un tavolo della gelateria di Florean Fortescue e Sirius si stava godendo il sole estivo con i rumori della strada di sottofondo. Ogni tanto qualcuno si era fermato a fissarlo a bocca aperta, ma aveva fatto finta di niente.

"Lelya?" chiese Ethan incerto e la ragazza si voltò verso il bambino sorridendogli.

"Dimmi tesoro" neanche lei era stata in grado di resistere al secondo bambino più adorabile del mondo magico.

"Se adesso Sirius ti compra le cose, vuol dire che sei mia sorella?"

Ah, dritto al sodo.

"Non... non proprio" rispose Lelya.

"Oh... okay" disse Ethan con tono triste e Sirius preferì intervenire.

"Lelya è grande, è una decisione un po' diversa, chiaro cucciolo?"

"Mi piaceva avere una sorella" rimarcò facendo gli occhioni alla strega che si sciolse. Erano tutti fregati, Ethan era davvero adorabile e sapeva di esserlo.

"Posso esserlo lo stesso" propose lei.

"Davvero?!" chiese saltando eccitato e la bruna gli sorrise divertita.

In quel momento passarono un paio di ragazze che chiaramente fissarono Lelya sghignazzando. La ragazza si raggelò di colpo e indurì la mascella in un'espressione altezzosa per non dare a vedere niente, ma appena furono fuori dal campo visivo, si spostò i capelli davanti alla faccia, a disagio.

"Amiche?" chiese l'animagus sarcasticamente.

"Non farmi usare brutte parole davanti a Ethan. Una era mia cugina" spiegò e Sirius annuì.

"Vuoi andare a maledirle? Se vuoi ti aiuto"

"Non ne vale la pena, davvero"

"Come preferisci" si voltò verso Ethan con più gelato in faccia che nella coppa ormai. Gli lanciò un incantesimo per ripulirlo che lo lasciò un po' esterrefatto.

"Finito?" gli chiese e il bambino annuì.

"Sì!"

"Allora direi che possiamo tornare a casa"


------------

Un applauso per papà Sirius!

Fare shopping con i figli è un'impresa, sopratutto se si è fra le persone più famose del mondo magico e la famiglia di tua figlia è composta da adorabili nazisti.

Grazie a chi ha letto e recensito lo scorso capitolo!

Ci vediamo fra due giorni

The Cactus Incident

Portraits of the Past   II Wolfstar IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora