10 IV

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Tecnicamente non c'era motivo per cui Remus fosse a casa sua. Il progetto di tracciamento era momentaneamente stato messo da parte, in un modo o nell'altro aveva dato i suoi frutti. Adesso Sirius aveva un figlio e il suo già parlava e andava in bagno da solo, Ah!, ma Remus continuava a gironzolare per Grimmauld Place.

Ethan gli faceva un sacco di domande, e aveva un modo un po' strano di muoversi attorno a lui, non gli dava mai le spalle e difficilmente distoglieva lo sguardo quando Remus era nella stanza. Tendeva anche a posizionarsi fisicamente fra Sirius e Remus, come se temesse che il licantropo avrebbe potuto attaccarlo.

E Sirius immaginava che Remus certamente non apprezzasse di essere trattato così, per di più da uno gnomo che lo faceva senza neanche rendersene conto, ma era comunque spesso a casa sua.

Sirius aveva il terrore di chiedergli cosa fosse cambiato per paura di scacciarlo involontariamente.

Remus stava leggendo sul divano, Teddy era per terra davanti ai suoi piedi e Ethan teneva d'occhio il bambino, aiutandolo quando lanciava dei giocattoli o se rotolava una volta di troppo.

Gli dispiaceva che non ci fosse nessuno di un'età simile alla sua, ma il bambino sembrava accontentarsi davvero di poco.

Sirius guardava la scena dal pianoforte mentre suonava qualcosa di cui non ricordava più nemmeno il nome, ma che le sue mani avevano memorizzato decenni prima.

Il camino prese vita e Minerva McGranitt chiese di poter entrare. Remus, essendo più vicino, si alzò per aprirle l'accesso completo al camino e dopo qualche secondo la donna era nel loro salotto.

Ethan si alzò in piedi e si posizionò davanti al bambino con fare protettivo. Era seriamente adorabile.

"Oh, tu devi essere Ethan" disse la donna.

"Sì e tu chi sei?"

"Sono la professoressa Minerva McGranitt, preside di Hogwarts" spiegò e gli occhi di Ethan brillarono. Prima che potesse iniziare il suo rituale terzo grado riguardo Hogwarts, Sirius si alzò da dietro al pianoforte.

"Minnie! Che piacere vederti. Accomodati, occhio ai giocattoli, sono perfetti per farti inciampare" disse spazzandoli via con un gesto della mano e facendoli tornare nella cesta vicino al camino. Ormai fra Teddy ed Ethan ce n'era una in ogni stanza.

"I ragazzi stanno tutti bene" disse dopo che la donna si fu seduta.

"Non ne dubito. Sono qui per parlare con Remus, veramente"

"Allora direi che io e i miei due aiutanti andremo a fare merenda"

Sirius prese Teddy in braccio e diede la mano a Ethan. Remus lo guardò quasi spaventato, ma lui gli fece l'occhiolino e chiuse la porta del salotto con un calcio.

In cucina Sirius mise Teddy nel suo seggiolone e Ethan si mise in piedi su una sedia, davanti al bambino.

"Secondo te di cosa devono parlare?" si sentì chiedere mentre metteva su il bollitore e cercava dei biscotti. La dispensa era diventato un armadio sparitore, per la miseria. Intanto mise una mela a grattugiare sé stessa in un piatto, per Teddy.

"Cose importati, direi. Ti va un po' di the?"

"Si, grazie" era un po' ficcanaso, ma educato.

Sirius si voltò e Ethan, a furia di fissare i capelli verdi di Teddy, era riuscito a colorare di verde il ciuffo sopra la sua fronte.

L'uomo rise di gusto e il bambino incrociò gli occhi per provare a vedere cosa aveva fatto per poi sorridere un po' imbarazzato.

Di rimando anche Teddy fece diventare i suoi capelli neri con un solo ciuffo verde.

Portraits of the Past   II Wolfstar IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora